Clematis alpina - Clamtis alpina
RANUNCULACEAE
CLEMATIS ALPINA (L.) Mili.
(=Atragene alpina (L.) Mili.)
Atragene delle Alpi
Pianta rampicante lunga 1 - 2 m, velenosa. Foglie doppiamente tripartite. Fiori con 4 tepali grandi, violetti o bluastri. Fior. : VI - VII. Cresce in montagna nei boschi radi e nei cespuglieti.
Coltivazione e utilizzi in giardinoQuesta pianta ha necessità molto simili a quelle delle altre clematis.
Famiglia, genere e specie | Ranuncolaceae, clematis alpina |
Tipo di pianta | Liana, rampicante |
Esposizione | Ombra, mezz’ombra |
Rustico | Molto rustica |
Terreno | Fresco, umido, possibilmente ricco in calcio o alcalino |
Colori | Azzurro, nella specie |
Irrigazione | frequente |
Fioritura | Da marzo a giugno, a seconda del clima e altitudine |
Concimazione | regolare |
La
clematis alpina è una pianta rampicante o strisciante originaria del Sud dell’Europa e dell’Asia settentrionale, tra gli 800 e i 2000 metri di altitudine. In Italia si può trovare come spontanea nei boschi e nelle aree rocciose per lo più sulle Alpi e sugli Appennini.
La caratteristica peculiare di questa pianta è rappresentata dai suoi fiori i quali recano al centro 4 organi detti staminoidi lunghi circa la metà dei sepali. Gli studiosi, dopo averli esaminati, hanno determinato che si tratta in realtà di aborti di stami, particolarmente grandi.
Per la presenza di questi strani organi in passato queste piante furono addirittura classificate in un genere separato, appositamente creato per loro: le atragene.
Osservando la pianta possiamo vedere che reca foglie, caduche, appaiate, lunghe da 7 a 15 cm e composte da 9 segmenti. Ogni foglia è formata a sua volta da tre foglioline.
I fiori sono portati su peduncoli lunghi circa 10 cm e risultano solitari. Il colore più diffuso è l’azzurro. I sepali sono 4, lunghi da 2 a 3,5 cm, di forma allungata e penduli. Le infiorescenze sono ascellari e portate sui rami prodotti nell’annata precedente, quindi legnosi o semilegnosi. La fioritura avviene tra i mesi di marzo e aprile. Se lasciata crescere liberamente la pianta può raggiungere agevolmente i tre metri di altezza.
Vuole un substrato molto profondo, umido e fresco. Predilige terreni leggermente calcarei. Dovrà essere messa a dimora scavando una buca profonda almeno 40 cm. Sul fondo si dovrà predisporre un buon strato drenante con ghiaia o argilla espansa. Lateralmente, in direzione del pane radicale, è consigliabile porre una piccola canna cava nella quale faremo scorrere l’acqua. In questa maniera, anche in presenza di terreno molto compatto e poco permeabile, saremo sicuri di riuscire a far arrivare il liquido anche alla parte ipogea più profonda.
L’esposizione ideale per queste piante è senza dubbio l’ombra o al massimo la mezz’ombra. Ricordiamoci che si tratta di rampicanti tipici del sottobosco. Amano crescere sotto grandi alberi, possibilmente anch’essi a foglia caduca. Ne trarranno beneficio comportandosi come farebbero nel loro ambiente naturale, cioè usando i rami come supporto per andare verso la l’alto. Non dobbiamo temere per il nostro albero: la clematis alpina non ha una tale forza da causare danni e portarlo al declino. Inseriamole sempre ad una certa distanza in maniera che compiano un breve percorso a terra per poi cominciare ad avvinghiarsi al tronco. Così, inoltre, non vi sarà un’eccessiva competizione radicale.
Nelle zone ombrose possono venire usate agevolmente anche come coprisuolo. Sono molto belle in abbinamento con le brunnere, le ortensie e le hosta.
In mancanza di precipitazioni le irrigazioni dovranno essere abbondanti, dalla primavera all’autunno. Inizialmente saranno di supporto alla fioritura, poi aiuteranno lo sviluppo di nuovi rami che porteranno fiori nell’anno successivo.
Per incentivare la fioritura è bene, dalla fine dell’inverno alla primavera, mescolare all’acqua dell’irrigazione un buon concime per piante fiorite caratterizzato da un alto tenore in fosforo e potassio. Dopo la fioritura, invece, è bene stimolare la crescita vegetativa privilegiando la presenza di azoto.
Gli interventi di potatura non sono strettamente necessari. Su piante come questa, che fioriscono sui rami vecchi, se non si è sicuri del proprio intervento è meglio desistere o farsi aiutare da una persona esperta. In linea generale si interviene dopo la fine della fioritura spuntando i tralci che hanno portato i fiori nell’annata, stimolandone così l’infoltimento. I rami nuovi prodotti da quel momento in avanti non vanno invece assolutamente toccati.
Gli steli danneggiati o morti possono venire eliminati.
Si tratta di piante molto sane e raramente vengono colpite da parassiti.
La clematis alpina e la varietà Siberiana, a lei botanicamente vicina, sono state addomesticate in ragione del loro valore ornamentale: sono stati creati ibridi con la Clematis macropetala e la ochotensis arrivando così ad avere una più ampia gamma di colori.
Nel blu troviamo Frances Rivis, Pamela Jackman, Blue Bird, Cecil, Lagoon. Nel rosa sono disponibili invece: Pink Flamingo, Willy, Ballet Skirt, Jacqueline du Pré, Pointy.
Belle anche le cultivar color malva (Betina, Constance, Ruby), porpora (Brunette, Purple spider) e in bianco (albina plena, White Snow).
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