Piante e freddo
Con la fine dell'estate e la diminuzione delle temperature notturne spesso tendiamo a preoccuparci eccessivamente per le nostre piante poste all'aperto; soprattutto se si tratta di piante tropicali all'arrivo del fresco pensiamo subito che la cosa migliore da fare sia riporle in casa, per ripararle da temperature che a noi sembrano già decisamente autunnali.
In realtà la maggior parte delle specie da appartamento può sopportare senza problemi temperature miti, soprattutto se queste non scendono al di sotto degli 8-10° C.
In natura queste piante sono abituate a climi sicuramente più caldi dei nostri, ma anche molto più umidi e ventilati di quanto non siano le nostre abitazioni; quindi è consigliabile lasciarle all'aperto per il periodo più lungo possibile, in modo che godano di un clima più "naturale" per più giorni, visto che in appartamento godranno poi di un clima "innaturale", ovvero molto asciutto e privo di ventilazione. Quando le temperature veramente diventeranno dannose per le nostre piante, scendendo di molto al di sotto dei 10°C, o addirittura al di sotto dello 0, allora penseremo a riporre le piante in appartamento, in modo da preservarle dal freddo.
Tra le varietà da appartamento più diffuse i ficus coltivati in casa appartengono a numerose specie, quasi tutte provenienti dalle zone tropicali dell'Asia; il clima caratteristico delle aree di origine è sicuramente mite, ma ciò che lo differenzia dal clima europeo è sicuramente la quasi totale assenza di sbalzi di temperatura: nelle zone tropicali la temperatura può scendere anche al di sotto dei 10-15°C, ma sicuramente tale cambiamento non avviene repentinamente, e tali temperature si mantengono per settimane. Quindi per gran parte dell'autunno i ficus possono trovare posto all'aperto, a patto che siano in un luogo riparato e lontano dal sole, in modo che la temperatura nell'arco della giornata non abbia degli sbalzi elevati; porteremo i nostri ficus al riparo in casa solo quando le temperature minime tenderanno ad abbassarsi molto.
Le succulente appartengono a centinaia di generi diversi, originari di differenti parti del globo, dalle zone con clima alpino fino ai paradisi tropicali; in generale sono però piante che tendono ad adattarsi al meglio nei luoghi con clima caldo o temperato.
In realtà la gran parte delle cactacee, quindi tutti i cactus, con portamento globoso o cilindrico e spine, sono originarie delle zone siccitose, desertiche e semi desertiche, dell'america centrale e meridionale. Siamo abituati a pensare a tali luoghi come a deserti torridi, in realtà gran parte di queste zone godono di una certa altitudine, ed inoltre, come avviene anche nei grandi deserti africani, le escursioni termiche tra la notte ed il giorno sono elevatissime, e durante la stagione fredda possono presentarsi anche periodi di gelo. Quindi buona parte dei cactus è perfettamente in grado di sopportare sbalzi termici molto elevati e temperature fredde, spesso vicine ai -10/-12°C; questo a patto che il terreno di coltivazione sia completamente asciutto. Quindi buona parte delle cactacee possono stare all'aperto anche durante l'inverno, sempre che siano riparate dalle intemperie e dalla pioggia ed in posizione ben soleggiata. Per quanto riguarda le succulente invece ogni specie e varietà ha le sue esigenze precise; molte agavacee non temono il freddo ed il gelo, e possono sopravvivere anche in giardino, in piena terra, come avviene per alcune yucche: se il gelo dovesse essere molto intenso può capitare che le foglie più esterne dissecchino, ma a primavera la pianta tornerà più bella di prima; lo stesso dicasi per alcune specie di dracena, che in natura sopportano climi decisamente rigidi. Alcune specie di crassule e la gran parte dei sempervivum e dei sedum vivono molto meglio all'aperto che in casa, anzi il riposo vegetativo causato dal freddo invernale ne favorisce la fioritura, mentre il clima perennemente "primaverile" delle abitazioni tende a privare le piante del loro naturale ciclo vegetativo.
Gran parte invece della altre succulente preferisce un clima temperato, non caldissimo, ma privo di sbalzi di temperatura e con minime non inferiori ai 12-15°C, quindi verso la metà dell'autunno, o anche più avanti se abbiamo la fortuna di vivere in zone con clima mite, è consigliabile riporle in casa o in serra.
Quasi tutte le specie di orchidee coltivate in serra per i vistosi fiori sono di origine asiatica o sudamericana; provengono da zone con grandi foreste pluviali, clima caldo umido e temperature minime mai inferiori ai 10-12°C; quindi già in settembre sarebbe consigliabile trovare loro posto in casa. Solo alcune specie, come ad esempio i cymbidium, possono restare all'aperto fino ai primi freddi invernali, ma poi passeranno sicuramente alcuni mesi al chiuso, lontano dal gelo.
In appartamento si coltivano moltissime piante che "in cattività" non fioriscono, ma producono soltanto grandi foglie colorate, buona parte di queste piante proviene dal sottobosco delle grandi foreste calde, e in genere predilige temperature non inferiori ai 15°C; la gran parte di queste piante però può sopportare senza problemi alcune ore del giorno a 10-12°C, quindi possiamo lasciarle sul terrazzo fino alla fine di settembre o metà ottobre, senza temere che subiscano danni per il freddo. Il vantaggio è un clima sicuramente più sano per le piante, che spesso in casa vengono poste vicino ad una parete, spesso perdendo fogliame dalla parte che cresce vicino al muro; ed anche un periodo maggiore trascorso con buona ventilazione ed umidità naturale. Purtroppo in appartamento la maggior parte delle piante tendono ad adattarsi, ma non trovano un clima ideale, soprattutto quando il riscaldamento domestico ed i climatizzatori asciugano l'aria, rendendola malsana per la maggior parte dei vegetali.
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