Gardenia jasminoides
Le gardenie sono arbusti di dimensioni piccole o medie, sempreverdi, che producono grandi fiori bianchi, o crema, intensamente profumati; esistono svariate specie di gardenia, in alcune classificazioni si tratta di decine, in altre si raggiungono le duecentocinquanta specie, diffuse nelle zone umide e miti di Africa, Asia e Oceania allo stato naturale, e in tutto il mondo coltivate come piante ornamentali. Le specie diffuse in coltivazione in Europa non superano la decina; tutte hanno grandi foglie di colore scuro, lucide e leggermente cuoiose, sempreverdi, di forma ovale. Nel periodo primaverile ed estivo producono numerosi fiori carnosi, in toni chiari, con sei petali, o anche doppi o stradoppi, molto profumati, che vengono prodotti anche per l’estrazione del profumo, da utilizzare in cosmetica. Solitamente in vivaio troviamo varietà particolarmente decorative, con fiori stradoppi o con un aroma molto intenso; la gran parte delle specie sono originarie di zone umide tropicali, e sono quindi abituate a temperature minime superiori ai 10°C, esistono però varietà più resistenti, che sopportano anche brevi gelate, e possono quindi trovare posto in giardino. In genere, anche coltivando la stessa identica varietà, gli esemplari coltivati in appartamento si mantengono abbastanza piccoli, non superando i 45-65 cm di altezza e larghezza; se invece coltiviamo una gardenia in giardino, possiamo ottenere un arbusto decisamente più imponente, che con gli anni raggiungerà anche i 120-150 cm di altezza.
LA GARDENIA IN BREVE |
Nome comune | Gardenia jasminoides |
Famiglia, genere e specie | Rubiaceae, Gardenia jasminoides |
Tipo di pianta | Sempreverde a cespuglietto, acidofila |
Altezza a maturità | Da 50 cm fino a 15 a seconda della specie |
Coltivazione | Media difficoltà |
Necessità idrica | Media |
Rusticità | Poco rustica |
Esposizione | Luce diffusa |
Luogo di coltivazione | Appartamento |
Tipo di suolo | Pianta acidofila, terriccio acido |
Clima | Necessita di un clima umido e caldo (min 10-15°C) |
La specie decisamente più diffusa è gardenia jasminoides, così chiamata per il profumo dei suoi fiori, intenso quanto quello del gelsomino. Forma un bell’arbusto denso e compatto, ben ramificato, che porta foglie scure, con le venature molto marcate, abbastanza coriacee; è la specie più diffusa, sia come specie botanica, sia come varietà cultivar o ibrida. Le origini di questa gardenia sono asiatiche, e in particolare è dalla Cina e dal Giappone che queste piante raggiunsero l’Europa, alcuni secoli orsono. I fiori sono grandi, doppi o stradoppi, e hanno petali carnosi, vellutati al tatto. Il profumo è quasi eccessivo, soprattutto se abbiamo una pianta con tanti fiori in una piccola stanza. La fioritura è continua, dalla primavera fino all’autunno, può fermarsi in caso di siccità o temperature molto alte; tipicamente le gardenie che troviamo in vivaio sono forzate a fiorire in qualsiasi periodo dell’anno, anche in pieno inverno, per renderle appetibili alla vendita. Una gardenia acquistata in pieno inverno tipicamente all’arrivo in casa perderà la gran parte dei boccioli, tentando di ristabilire il naturale ciclo delle stagioni.
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Questa specie è originaria delle isole Hawaii, dove forma ampi arbusti, alti fino a un paio di metri, molto longevi, che tendono a divenire eretti, poco compatti, ed a svuotarsi nella parte bassa; le foglie sono grandi, allungate, molto coriacee e rigide, sempreverdi, di colore verde scuro, lucide; per l’intero anno producono, all’apice dei rami, piccoli fiori profumati, costituiti da una parte tubolare, che si divide in sei o sette lobi; i fiori sono candidi, e ricordano vagamente i fiori dei gelsomini tropicali. Specie poco diffusa in coltivazione, è protetta nei luoghi d’origine perché i cambiamenti climatici la rendono a rischio estinzione. Ai fiori seguono grossi frutti, che ricordano per forma i kiwi, che contengono i semi fertili.
Chiamata anche fiore di Tiarè, la gardenia di Tahiti è diffusa in tutta la Polinesia e nelle isole dell’Oceano Pacifico; nonostante il nome, questa pianta non è presente a Tahiti. Produce ampi arbusti sempreverdi, compatti e densi, con fusti ben eretti e ben ramificati; il fogliame è di colore verde brillante, persistente, di forma ovale, leggermente coriaceo; i fiori sono tubolari, con sei o sette lobi all’apice, molto profumati, sbocciano per tutto l’anno, ma in particolare in primavera e in autunno. Il profumo dei fiori di Tiarè è ben noto anche in Europa, perché vengono utilizzati per produrre l’olio di monoi, ovvero un olio preparato lasciando macerare i fiori nell’olio di cocco, utilizzato poi come prodotto ristrutturante per i capelli e nelle creme solari.
Specie originaria dell’Africa meridionale; produce un ampio arbusto, con un fusto rigido eretto centrale, che può raggiungere i due o tre metri di altezza, che porta numerose ramificazioni brevi; la corteccia è grigia o bianca e liscia; le foglie sono ovali, abbastanza coriacee, lisce e di colore verde brillante; i fiori sono tubolari, molto lungi, e all’piace si aprono in otto-dieci lobi, di colore bianco, anche quando appassiscono. I fiori sono molto profumati, e sbocciano in estate; ai fiori seguono i frutti ovali, di colore verde grigio, che possono rimanere per mesi sulle piante. Pianta molto diffusa in Sudafrica, dove viene anche coltivata come siepe o come imponente esemplare singolo.
Le gardenie sono molto diffuse in coltivazione in Italia, sia come piante da appartamento, sia come piante da giardino; le varietà più diffuse derivano quasi tutte da Gardenia jasminoides, e quindi hanno le necessità di una pianta tropicale, abituata ad un clima non eccessivamente caldo, ma non troppo resistente al freddo, e con alte esigenze per quanto riguarda l’umidità ambientale. Chiaramente, le maggiori difficoltà che si possono riscontrare in Italia coltivando una gardenia, riguardano l’acqua, e soprattutto quella presente nell’aria: purtroppo durante le caldi estati mediterranee, e in inverno in appartamento( a causa dell’impianto di riscaldamento) l’umidità ambientale è decisamente bassa. Il risultato di solito consiste in gardenie che vegetano abbastanza bene, ma che rimangono completamente prive di fiori per molti mesi. Nonostante questo, la bellezza delle piante, le ha portare ad insediarsi in molte case ed in molti giardini.
Le gardenie sono piante acidofile, quindi prima di tutto necessitano di un terriccio fresco, abbastanza ricco, e acido, appositamente preparato, mescolando torba, poca sabbia e del fertilizzante; in vivaio possiamo trovare anche già dei terriccio per acidofile opportunamente miscelati e fertilizzati. Tipicamente le gardenie da appartamento si mantengono di dimensioni contenute, perché la coltivazione in vaso non permette all’arbusto di svilupparsi a piacere; anche esemplari di alcuni anni quindi non superano il metro di altezza. Trovano spazio in una zona ben luminosa della casa, ma none sposta ai raggi solari diretti, che possono causare temperature eccessivamente alte, e soprattutto aria troppo asciutta. Evitiamo di posizionare la nostra gardenia nei pressi di fonti di calore, ma neppure vicino ad una porta o ad una finestra che vengono aperte spesso, per evitare che sia soggetta a sbalzi di temperatura. Le annaffiature devono essere molto regolari: per tutto l’arco dell’anno i nostri sforzi devono tendere a mantenere un terreno leggermente umido, ma senza eccedere e senza annegare le radici; quindi annaffiamo ogni due o tre giorni, attendendo che l’acqua asciughi tra due annaffiature; acqua che deve essere priva di calcare, o favoriremo lo sviluppo di clorosi ferrica. Fondamentale è mantenere anche l’aria fresca e umida, vaporizzando molto spesso la chioma, ma evitando i fiori; quindi spruzziamo le foglie quando la pianta è priva di boccioli; quando invece si presentano i fiori, evitiamo le spruzzature, e piuttosto posizioniamo la pianta in un ampio sottovaso, con ghiaia sul fondo, e costantemente qualche centimetro di acqua, che evaporerà progressivamente. Il concime si fornisce ogni 15 giorni, scegliendone uno per piante da fiore acidofile.
Le gardenie possono sopravvivere anche a brevi gelate, non eccessivamente intense; esistono anche varietà particolarmente resistenti, ma in genere non sopravvivono a gelate con temperature inferiori ai-10°C. Se viviamo in una zona con inverni decisamente molto freddi, dovremo in inverno coprire la nostra gardenia o coltivarla in vaso, per poterla spostare in serra durante la stagione fredda. Si coltiva in un buon terriccio per piante acidofile, fresco e ben drenato, in modo che non sia soggetto a ristagni idrici. Queste piante nei giardini italiani devono trovare un posto simile al sottobosco, caratterizzato da una mezz’ombra luminosa, fresca, umida e priva di eccessivi sbalzi di temperatura. Quindi, evitiamo le posizioni molto soleggiate o esposte al vento invernale, e prediligiamo una aiuola addossata alla casa, abbastanza ombreggiata. Le annaffiature saranno regolari, intensificandole nel periodo estivo, e diradandole durante l’inverno, quando la pianta in genere necessita di poche cure, visto il clima freddo e naturalmente umido. Per aumentare l’umidità ambientale, soprattutto durante i mesi estivi, dovremo vaporizzare anche in giardino la chioma della gardenia, evitando di toccare i fiori, che altrimenti divengono marroni ed appassiscono rapidamente. Spesso anche gli esemplari di gardenia che acquistiamo tra le piante da appartamento in vivaio possono sopravvivere anche in giardino; chiaro è che necessitano di potersi lentamente adattare al clima presente all’aperto; quindi, se desideriamo acquistare una gardenia da giardino, evitiamo di porla a dimora in autunno o in inverno, perché con grande probabilità avrà vissuto i suoi primi mesi in vivaio con clima caldo e umido, e quindi non sarà subito in grado di sopportare il freddo. Quindi, piuttosto, acquistiamo una gardenia da giardino in primavera, in modo da poterla abituare al clima del nostro giardino durante i lunghi mesi estivi.
Il problema più tipico con le gardenie riguarda la caduta dei fiori: è capitato a tutti di vedere una bella gardenia in vivaio, piena di boccioli, e di averla acquistata sperando in una lunga e profumata fioritura; una volta arrivati a casa, abbiamo visto i boccioli scurirsi e cadere irreparabilmente, nel giro di alcune giornate. Questo comportamento è dovuto alla grande differenza di umidità ambientale presente tra l’aria del vivaio e quella di casa, che è di solito molto asciutta; in vivaio è possibile lasciare grandi vasche piene di acqua ad evaporare lentamente; oltre a questo, la presenza di molte piante vicine crea un clima più simile a quello di una foresta pluviale, molto diverso da quello presente in casa, soprattutto in estate, ma anche quando il condizionatore o il riscaldamento sono in azione. Se desideriamo una gardenia piena di fiori, ricordiamoci di garantirle la corretta umidità ambientale. Un altro problema tipico delle gardenie, e di tutte le piante acidofile, è la clorosi ovvero la gardenia con foglie gialle: una pianta acidofila, annaffiata con l’acqua dell’acquedotto, tende nel corso dei mesi a ingiallire; e tale ingiallimento peggiora nonostante le nostre cure, che di solito consistono in concimazione, aumento delle annaffiature, spostamento della pianta in luogo più luminoso.
La clorosi ferrica è dovuta alla carenza di ferro biodisponibile nel terreno, spesso scatenata da un eccesso di calcare nell’acqua delle annaffiature. Per evitare che tale disturbo insorga è fondamentale annaffiare le gardenie con acqua demineralizzata, o con l’acqua del rubinetto fatta riposare e decantare per almeno una giornata. Anche un giusto fertilizzante e periodici rinvasi con un buon terriccio per acidofile, possono sicuramente aiutare molto.
Le Gardenie si propagano con grande facilità per talea, utilizzando dei rami robusti, che non abbiano portato fiori, e prelevandoli in primavera o in autunno; i piccoli rami dovranno essere lunghi circa una decina di centimetri, e andranno ad essi tolte le foglie nella parte bassa, e diradate le foglie nella parte alta; quando preleviamo una talea utilizziamo una cesoia ben affilata, in modo da effettuare un bel taglio netto, senza schiacciare il sottile ramo. Le talee vanno quindi poste nell’ormone radicante, e poi in un vassoio di taleaggio, riempito con del buon terriccio per piante acidofile, mescolato con poca sabbia. Manteniamo il terreno umido, in luogo riparato, fino a che vedremo i primi piccoli germogli dalle talee da noi preparate.
Le gardenie producono anche piccoli frutti ovali, che contengono semi fertili; questi piccoli semi possono venire seminati, in autunno o a fine inverno, in letto caldo, mantenendoli umidi e in clima caldo fino alla germinazione. Le gardenie sono abbastanza lente nel loro sviluppo, risulta quindi molto più interessante propagarle per talea, perché da seme ci vorranno anni prima di ottenere un piccolo arbusto pieno di fiori.
Uno dei problemi che si presentano più frequentemente a chi decide di porre in casa una pianta di gardenia è l'ingiallimento delle foglie. Spesso può succedere infatti che qualche settimana dopo aver portato in casa una pianta di gardenia, le foglie inizino ad ingiallire apparentemente senza un motivo.
In realtà i motivi possono essere molti ed in questo paragrafo cercheremo di elencarli brevemente. Una delle cause può essere sicuramente una annaffiatura troppo abbondante. Se si esagera con la quantità di acqua infatti le radici iniziano ad avere problemi di asfissia radicale, problema che si traduce rapidamente in un ingiallimento delle foglie dovuto alle difficoltà di vegetazione della pianta.
Un altro problema che può causare un ingiallimento diffuso delle foglie della gardenia è la scelta di un terriccio o di un terreno di coltivazione errato. La gardenia infatti è una pianta acidofila che necessita di un terriccio con ph basso per vegetare in maniera ottimale. Con un ph diverso la pianta ha delle difficoltà ad assorbire le sostanze nutrienti e di conseguenza le foglie ingialliscono.