Il ficus benjamina appartiene alla famiglia delle Moraceae È originario dell’Asia sudorientale e dell’Oceania. È un albero che può raggiungere i 30 metri di altezza dove è endemico (o in zone con climi simili). Ha molti rami flessibili e fini. Le foglie sono ovaliformi, verde scuro e lucide. Sono lunghe dai 6 ai 13 cm. È inoltre caratterizzato da interessanti radici aeree che servono per distribuire il peso della chioma. In Europa è molto utilizzata come pianta d’appartamento. In effetti può risultare molto decorativa e in linea generale non richiede eccessive attenzioni. Nelle regioni meridionali della nostra penisola è anche possibile farla crescere all’esterno per buona parte dell’anno e in particolari condizioni può anche essere messa a dimora in piena terra. Vi sono stupendi esemplari di queste piante nei giardini botanici siciliani e di Ischia.
Il ficus benjamin trae la sua origine nelle zone tropicali dell’Asia ma è molto diffuso anche in India, Cina meridionale, Malaysia, Filippine, nord Australia e in alcune isole del Pacifico meridionale; è una pianta perenne sempreverde. Il ficus Benjamino rientra nella famiglia delle Moracee che racchiude tantissime specie di pianta che provengono dall’Asia e dell’Africa; tra le varietà principali che poi spiegheremo di seguito, possiamo citare: Ficus Benjamino Exotica, Ficus Benjamino Golden king, Ficus Benjamino Nuda, Ficus Benjamino Mini Gold . Nelle zone in cui ha avuto origine, il ficus Benjamino è una pianta di tipo ornamentale-decorativo ed è quella maggiormente elegante. Essendo una pianta di origine tropicale, il ficus Benjamino necessita di un clima caldo ed umido e sarebbe opportuno non esporre mai questa pianta a temperature al di sotto dei dieci gradi; gradisce la luce ma non quella diretta del sole. Nelle zone d’origine il ficus Benjamino può arrivare ad un’altezza di 25-30 metri, mentre se allevato può raggiungere massimo due-tre metri, quindi molto adatto alla coltivazione in appartamento. Il tronco del ficus Benjamino si presenta di colore grigio, i rami sono sottili, le foglie sono di colore verde chiaro da giovani e più scuro in età più avanzata, hanno piccole dimensioni e donano alla pianta una folta chioma, lisce, hanno forma di uovo appuntito all’estremità. Esiste una varietà di ficus Benjamino che ha foglie striate bianco crema, la starlinght. I frutti di questa pianta si chiamano siconi, hanno un colore nero e, dopo essere stati fecondati, al loro interno danno vita ai semi. Questa pianta fiorisce durante la stagione calda. Il ficus Benjamino possiede al suo interno del lattice, una sostanza lattiginosa che fuoriesce al taglio di alcune parti della pianta.
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Come detto nel paragrafo precedente, il ficus Benjamino ha moltissime varietà, ecco le più diffuse:
Ficus Benjamino Exotica: questa varietà presenta foglie lucide con nervature scure.
Ficus Benjamino Golden King: presenta foglie con contorni bianchi con macchie verdi-grigie.
Ficus Benjamino Nuda: ha la caratteristica di avere foglie di forma stretta ed ondulata.
Ficus Benjamino Mini Gold: ha foglie di dimensioni molto piccole, con cotorno bianco.
In genere il ficus Bengamino va rinvasato nel periodo primaverile, soprattutto quando si noterà che il vaso che lo contiene non è più sufficientemente grande e le radici usciranno dallo stesso. Il terriccio adatto per questo tipo di pianta deve essere soffice, a carattere poroso, un po’ acido e con un buon drenaggio perché anche il ficus, come moltissime altre piante da noi descritte, teme i ristagni idrici; per evitare questo si potranno mettere, ad esempio, dei pezzi di vasi di terracotta rotti, garantiranno la rapida uscita dell’acqua eccedente. Il ficus Benjamino ama gli ambienti caldi e luminosi e può sopportare anche temperature di trenta gradi, nel periodo estivo sarebbe meglio posizionare il nostro ficus bengiamino all’esterno in un luogo ricco di ombra ma, attenzione, non soggetto a correnti d’aria.
La riproduzione del ficus Bengiamino avviene per talea (apicale o fogliare con parte del fusto) o per margotta.
Entrambi i tipi di talea vanno prelevati dalla pianta madre tra i mesi di aprile ed agosto, devono avere una lunghezza di circa dieci centimetri e il taglio deve essere effettuato al di sotto del nodo con un coltello affilato e pulito. Come spiegato più volte per questo tipo di moltiplicazione, ora le talee verranno private delle foglie più basse e si introdurranno in una polvere che ne favorisca lo sviluppo delle radici. Sistemare ora le talee in un terriccio composto da torba e sabbia grossa (quest’ultima favorirà il corretto drenaggio dell’acqua), coprire il contenitore con della plastica per mantenere il giusto grado di umidità e porre il contenitore in un luogo ombreggiato ad una temperatura di 21-24°C. Appena spunteranno i primi germogli, togliere la plastica e aumentare l’apporto di luce ma mantenere la stessa temperatura; nel momento in cui le nostre piantine saranno diventate abbastanza grandi, potranno essere trapiantate. Se procedere con questa operazione e prelevate le talee nel mese di giugno, non sarà necessario coprire il contenitore con della plastica perché ci sarà già sufficientemente caldo. La moltiplicazione per margotta si effettua nei mesi di maggio e giugno sui rami posti più in alto. Questa operazione consiste nel fare un taglio nella corteccia del ramo scelto per la moltiplicazione, a questo punto sarà necessario avvolgere di torba la parte a cui abbiamo praticato il taglio e rivestire tutto con della pellicola che andrà bucherellata per permettere all’aria di passare e di poter apportare dell’acqua.
Il ficus Benjamino va concimato ogni due settimane nel periodo primaverile-estivo e ogni due mesi in quello autunnale-invernale. Il concime dovrà essere liquido e mescolato all’acqua d’innaffiatura, esso dovrà contenere una buona quantità di azoto ma anche tutti gli altri elementi necessari ad un ottimale sviluppo della pianta, quali: fosforo, potassio, ferro, manganese, rame, zinco, boro, molibdeno. Per quanto riguarda le innaffiature, esse dovrebbero essere maggiori in estate, circa due volte alla settimana e minori durante il periodo invernale. Se in inverno il ficus Benjamin sarà posizionato in un luogo coperto e riscaldato, si dovrà somministrare acqua in tempi più ravvicinati, mentre se fosse riparato ma ad una temperatura minore, potremmo apportare acqua anche solo una volta al mese, comunque bisognerà sempre controllare il grado di umidità del terreno prima di procedere con nuove innaffiature. Per fornire l’acqua alla pianta, se ne metterà una quantità nel vaso ma si spruzzerà anche sulle foglie, esse posseggono delle aperture che portano acqua alla pianta che possono decidere se aprire o chiudere in base alla necessità della stessa. Anche nel periodo estivo sarebbe opportuno bagnare anche le foglie del ficus Benjamino, se questo viene tenuto in ambiente interno e coperto, questa operazione diminuirebbe la temperatura delle foglie e ne permetterebbe la pulizia liberandole dalla polvere che rallenterebbe le funzioni della pianta; sarebbe opportuno somministrare acqua sempre non calcarea. Evitare sempre e comunque eccessivi apporti d’acqua che potrebbero provocare il marciume delle radici. I ficus per avere una bella crescita vegetativa necessitano di somministrazioni periodiche di un buon concime specifico per piante verdi. Nella stagione calda (e di maggior crescita) si può procedere anche due volte al mese. In inverno è preferibile limitarsi ad una sola volta.
La potatura del ficus Benjamin si effettua nel periodo primaverile e si rende necessaria per contenere lo sviluppo della chioma e renderlo più ordinato ed armonioso, riguardo ai rami di grandi dimensioni, sarebbe opportuno procedere alla loro potatura durante il periodo invernale, perché durante questo periodo la sostanza lattiginosa prodotta dalla pianta è in quantità minore. Se si procederà solo con l’eliminazione di germogli appena nati allora si parlerà di cimatura. La cimatura si effettua per permettere alla pianta di svilupparsi in modo più compatto e di avere una chioma più fitta. Naturalmente cresce la chioma della pianta ma crescono anche le radici, a questo punto si potranno effettuare due operazioni: se il vaso contenente il ficus Benjamino sarà diventato troppo piccolo si procederà con il rinvaso, se invece le radici saranno diventate troppo estese per un vaso già abbastanza grande, si procederà con la parziale potatura delle stesse. L’operazione di rinvaso si può fare in qualsiasi periodo dell’anno, mentre quella di potatura delle radici sarebbe meglio effettuarla verso marzo-aprile. Ricordarsi sempre che quando la pianta è giovane le radici si sviluppano velocemente quindi il rinvaso potrà essere fatto circa ogni due-tre anni, quando essa sarà un po’ più anziana e, di conseguenza, lo sviluppo sarà meno veloce, l’operazione di parziale potatura delle radici potrà avvenire anche dopo sei-sette anni. I benjamina provengono da zone tropicali o subtropicali. Nel loro ambiente naturale l’apporto idrico non è dato solo dalle piogge, ma anche dall’alta umidità atmosferica. Queste piante si sono quindi adattate e possono assorbire acqua anche per esempio dalle foglie o dalle radici aeree. Per venire incontro a questa loro esigenza possiamo mettere in atto diversi accorgimenti. Prima di tutto possiamo porre sotto al contenitore un sottovaso riempito con argilla espansa e acqua. La pianta che vi poggeremo non dovrà venire a contatto con l’acqua (per evitare i marciumi). Questo espediente serve solo avere continuamente una quantità di vapore acque nell’aria e mantenere l’ambiente intorno alla pianta ben umido. È anche un’ottima scelta procedere più volte al giorno (soprattutto in inverno, visto che il riscaldamento rende l’aria molto secca) vaporizzando ampiamente le foglie. In queste sono presenti degli stomi che si possono aprire per assorbire i liquidi. Nella stagione fredda possiamo anche impegnarci in periodiche spugnature delle foglie con il duplice scopo di idratarle e mantenerle pulite da polvere e sporco.
Anche il ficus Benjamino può essere attaccato da varie malattie provocate da funghi, parassiti ed insetti. Di seguito spiegheremo delle malattie, dei sintomi, dei parassiti e degli insetti nemici di questa pianta.
Gli
insetti che più attaccano il ficus Benjamino sono i tripidi, le cocciniglie e gli acari. I primi sono dei piccoli insetti che pungono la pianta e ne succhiano le sostanza nutritive, provocando la deformazione delle foglie, lo scolorimento e, in alcuni casi, anche il rallentamento dello sviluppo. Gli acari invece sono degli insetti che creano delle ragnatele bianche nella parte inferiore delle foglie e ne provocano l’ingiallimento, lo scolorimento e, come per i tripidi, ne rallentano lo sviluppo; la moltiplicazione di questi ultimi è favorita da un ambiente secco.
Anche la
cocciniglia bruna e quella farinosa fanno parte dei nemici di questa pianta, attaccano entrambe le foglie e formano su di esse rispettivamente macchie scure e una secrezione simile al cotone, portandole ad ingiallimento ed al rinsecchimento. Un altro acaro che attacca questa pianta è il ragnetto rosso, esso provoca macchine gialle o marroni sulle foglie che cominceranno a diventare gialle e a cadere. Come detto in altri articoli la riproduzione di questo parassita è favorita da un ambiente povero di umidità, aumentare quindi il numero di nebulizzazioni alla pianta e, in caso di grave infestazione, somministrate antiparassitari.
Se notate che il vostro ficus Benjamino perde le foglie, questo può essere sintomo di mancanza o
scarsità di luce, insufficiente apporto di acqua oppure esposizione a correnti d’aria, se invece le foglie deperiscono e diventano flosce oppure ingialliscono, questo sarà sintomo di un eccessivo apporto di acqua, procedere quindi con una diminuzione delle innaffiature. Se le foglie presentano una forma accartocciata vuol dire che il terreno non ha avuto sempre il giusto grado di umidità, in questo caso cercate di regolare l’apporto di acqua. Se si verifica un rinsecchimento o una presenza di bruciatura sulle foglie, vuole dire che sono state esposte a sole diretto.
I
parassiti più frequenti sono tripidi, cocciniglie e ragnetto rosso. I primi si manifestano con uno scolorimento della foglia e macchie scure sul retro. Si combattono con insetticidi sistemici o comunque da contatto e ingestione. Molto comune è anche la cocciniglia. Di solito si può notare sul tronco. Possono essere animaletti duri o dotati di una leggera peluria bianca. Danneggiano la pianta nutrendosi della sua linfa. L’ideale è proteggere per tempo la pianta con un insetticida sistemico (quelli da contatto non sempre riescono a penetrare la parte esterna di questo animale) e intervenire poi eventualmente distribuendo un olio minerale che impedisce la respirazione. Più difficile è l’intervento in caso di ragnetto rosso. Purtroppo i prodotti in commercio a livello hobbistico sono scarsamente efficaci. L’ideale è cercare in tutte le maniere di prevenire il problema mantenendo sempre alta l’umidità intorno alla nostra pianta.
Nelle regioni di origine il ficus benjamina può diventare un grande albero ed è molto usato nei parchi urbani o ai lati delle strade. Nelle aree temperate, invece, viene principalmente coltivato in vaso. È diventato molto popolare per il suo portamento arioso ed elegante e per la sua capacità di tollerare le condizioni avverse.
I ficus benjamina sono in genere piante molto adattabili. Anche se non disdegnano un suolo povero, preferiscono e vegetano meglio in un substrato ricco e possibilmente subacido. L’ideale è fornire loro un composto a base di terra di bosco mescolata a stallatico e ad un po’ di argilla. Diversamente si può usare anche un terriccio composto da foglie in decomposizione o torba mescolato a qualcosa di più pesante e ricco. Ciò che si deve assolutamente evitare è il ristagno idrico. Queste piante, come vedremo, amano avere le radici sempre umide e fresche, il che non significa però che debbano essere completamente intrise di acqua. È quindi importante che il terriccio non sia troppo pesante e che sul fondo del vaso si appronti uno spesso strato drenante composto da ghiaia e cocci. In mancanza di questi è possibile utilizzare argilla espansa anche se alle volte viene accusata di impregnarsi troppo di acqua e essere la fonte prima del proliferare di funghi. È bene quindi usarla a questo scopo il più possibile con moderazione. Bisogna sempre accertarsi, inoltre, che i fori di scolo sul fondo del vaso siano liberi e l’acqua possa defluire con facilità.
Il ficus benjamin ama esposizioni molto luminose, ma senza luce diretta. In casa è quindi bene tenerlo in prossimità di una grande finestra magari schermata da una tenda di un colore chiaro.
È opportuno ricordarsi di ruotare periodicamente la pianta verso la fonte di luce in maniera che la chioma possa crescere uniformemente. Nella bella stagione, come abbiamo detto, possiamo spostare la pianta all’esterno, ma dobbiamo sempre tenere presente questa sua esigenza. Sarà quindi ottimo posizionarla in una zona dove la luce venga leggermente filtrata. Sono ottime quindi le verande, i pergolati o l’ombra di latifoglie alti. La luce diretta può essere causa di gravi problemi come scottature fogliari. In piena estate può essere sufficiente una sola giornata per danneggiare pesantemente un bell’esemplare. È quindi bene valutare con attenzione il posizionamento.
Il benjamina trova nelle nostre case, soprattutto in inverno, un ambiente molto simile a quello del suo luogo di origine. Richiede infatti che di giorno ci siano almeno 18°C, anche se l’ideale sarebbe dai 20 ai 22. Di notte le temperature possono scendere anche fino a 13°C visto che è uno tra i ficus più adattabili sotto questo aspetto.
Ad ogni modo bisogna cercare di evitare assolutamente bruschi sbalzi termici e correnti d’aria che potrebbero danneggiare in maniera importante il nostro esemplare.
Abbiamo sottolineato che questa pianta necessita di un substrato sempre umido. Le irrigazioni però devono essere regolate seguendo il ritmo delle stagioni. Durante la stagione vegetativa, quindi da aprile a ottobre, è necessario irrigare frequentemente. È più difficile dare indicazioni sull’assiduità degli interventi durante i mesi invernali. Va sicuramente commisurata all’ambiente in cui viene tenuto l’esemplare. Se vive costantemente in un appartamento riscaldato allora bisognerà innaffiare con una certa frequenza. Se invece sverna in un ambiente piuttosto freddo (circa 10°C) potremo intervenire anche solo una o due volte al mese. Comunque non c’è niente di meglio che constatare personalmente l’umidità del substrato inserendo un dito in profondità. Ricordiamo che per l’acqua con i ficus è sempre meglio essere più parchi che troppo generosi visto che l’unico, ma frequente problema è il marciume radicale.
I ficus benjamin provengono da zone tropicali o subtropicali. Nel loro ambiente naturale l’apporto idrico non è dato solo dalle piogge, ma anche dall’alta umidità atmosferica. Queste piante si sono quindi adattate e possono assorbire acqua anche per esempio dalle foglie o dalle radici aeree.
Per venire incontro a questa loro esigenza possiamo mettere in atto diversi accorgimenti.
Prima di tutto possiamo porre sotto al contenitore un sottovaso riempito con argilla espansa e acqua. La pianta che vi poggeremo non dovrà venire a contatto con l’acqua (per evitare i marciumi). Questo espediente serve solo avere continuamente una quantità di vapore acque nell’aria e mantenere l’ambiente intorno alla pianta ben umido. È anche un’ottima scelta procedere più volte al giorno (soprattutto in inverno, visto che il riscaldamento rende l’aria molto secca) vaporizzando ampiamente le foglie. In queste sono presenti degli stomi che si possono aprire per assorbire i liquidi. Nella stagione fredda possiamo anche impegnarci in periodiche spugnature delle foglie con il duplice scopo di idratarle e mantenerle pulite da polvere e sporco.
La tecnica più utilizzata per la riproduzione di queste piante è senza dubbio la talea. Va effettuata a metà primavera. Bisogna prelevare delle porzioni apicali di ramo di circa 5-10 cm, all’altezza di un nodo. Vanno poi liberate dalle foglie nella parte bassa. Quelle più in alto vanno invece tagliate a metà per ridurre la traspirazione. Vanno poi inserite in un composto di sabbia e torba o di torba e agriperlite che andrà sempre mantenuto umido. Vanno poste in una serra che garantisca costantemente una temperatura di almeno 15°C con umidità alta e costante. Trascorsi in genere due mesi si possono vedere le prime talee che cominciano a vegetare.
Come abbiamo detto il ficus benjamina è una pianta molto diffusa negli appartamenti di tutto il mondo. Vi è quindi stata un’attenta ricerca per ottenere cultivar interessanti, varie e anche maggiormente resistenti ed adattabili. Alcune molto conosciute sono: Danielle, Naomi, Exotica e Golden King. Alcune varietà possono offrire diverse sfumature di verde per le foglie e anche variegature dorate o argentate. La cultivar variegata “Starlight” si è guadagnata il Royal Horticultural Society Award of Garden Merit, uno dei maggiori riconoscimenti a livello mondiale. Ci sono anche varietà miniaturizzate, ottime per la creazione di bonsai, ad esempio “Too little”.
L'aria che respiriamo, in casa o negli ambienti lavorativi, si presenta come un insieme di gas che, se inquinanti, possono comportare seri rischi e danneggiare seriamente la nostra salute.
Proprio per migliorare la qualità dell'aria negli ambienti in cui viviamo e operiamo, è possibile ricorrere a piante particolari, che svolgono la funzione di emettere ossigeno, ionizzare l'aria ed assorbire quella inquinata.
Tra queste rientra anche la pianta di Ficus beniamino, capace di emettere l'ossigeno durante la giornata, inoltre assorbendo e fungendo da scherma naturale dei vari campi elettromagnetici e di tutti quei gas tossici sprigionati dalle apparecchiature elettriche e di stampa.
La location ideale del Ficus, affinché l'aria risulti ben purificata, potrebbe essere per questo uno studio o un ufficio.
Una delle domande che ci viene fatta più frequentemente è quella relativa alle foglie gialle del ficus. Molte persone infatti ci scrivono per lamentarsi del fatto che i loro ficus stanno iniziando ad avere le foglie gialle. Le cause di questo ingiallimento fogliare possono essere diverse ma è importante riconoscerle immediatamente per evitare che il problema diventi più grande e comprometta la salute della pianta.
Prima di sbilanciarsi sulla reale causa dell'ingiallimento fogliare dobbiamo cercare di capire come e quanto queste foglie sono gialle. Non è la stessa cosa infatti avere delle foglie gialle solo nella parte del bordo oppure avere foglie tutte gialle.
Le cause dell'ingiallimento fogliare possono essere molteplici e vanno da un'irrigazione sbagliata ad una mancanza di sostanze nutritive nel terreno ma possono essere anche problemi legati alla luce ed all'esposizione della pianta.
Per quanto riguarda l'annaffiatura, il ficus è una pianta che necessita di irrigazioni in giusta quantità, che non devono essere ne troppo abbonanti ne troppo scarse. Si deve fare molta attenzione soprattutto a non inzuppare il terreno con troppa acqua e a far asciugare il terreno fra un'annaffiatura e la successiva.
Quasi tutti i Ficus in Italia sono coltivati in vaso e quindi una delle possibili cause dell'ingiallimento fogliare potrebbe essere la mancanza di sostanze nutritive nel terreno. Dopo 2-3 anni con lo stesso terreno infatti la pianta può esaurire le sostanze nutritive andando in deperimento. Una buona norma è quindi effettuare il rinvaso ogni 2-3 sostituendo gran parte del terreno con del terriccio nuovo e di qualità. In alternativa si possono effettuare delle concimazioni frequenti per reintegrare le sostanze nutritive perse dal terreno.
Un'altra possibile causa dell'ingiallimento fogliare può essere una quantità insufficiente di luce. Se diamo alle piante troppa poca luce infatti le foglie possono diventare gialle ma non solamente nella zona del bordo, bensì in tutta la foglia. Per evitare questo problema basterà mettere il ficus in un angolo luminoso della casa dove arriva molta luce diffusa.
Anche le temperature possono causare un rapido ingiallimento fogliare. Se il ficus resta in un ambiente freddo o prende un colpo di aria fredda può andare in contro ad una defogliazione rapida e si deve quindi evitare che questo succeda.
In inverno il ficus benjamin, specialmente nel nord Italia, è una pianta che va riparata o più spesso portata all'interno. Nel scegliere la posizione per il ricovero invernale della pianta è molto importante valutare bene alcuni aspetti che sono fondamentali per la sopravvivenza del ficus anche nel corso della brutta stagione.
Il primo aspetto da considerare è la temperatura: la pianta di ficus andrà posizionata in una stanza con un range di temperatura che oscilla tra i 10 ed i 18°C. Questa temperatura è adatta al mantenimento della pianta e permette anche in inverno una ottima vegetazione del ficus.
Il secondo aspetto da prendere in considerazione è l'esposizione in quanto bisogna trovare una zona della casa che sia luminosa a sufficienza per garantire una adeguata fotosintesi alla pianta. Le zone migliori sono quelle vicino alle fonti di luce, quindi vicino a portevetro e finestre. Tuttavia bisogna stare molto attenti nella scelta della posizione al terzo aspetto da considerare ovvero evitare le correnti d'aria fredda.
In vicinanza di porte e finestre si generano infatti più frequentemente le correnti d'aria più fredde a causa del ricambio d'aria invernale e quindi si dovranno mettere le piante in zone della casa che non apriamo spesso o comunque in zone che non risentono direttamente della corrente d'aria che si genera in casa.
Sono sconsigliatissime le scale in genere ed in particolare gli angoli bui delle scale, dove oltre alla scarsità di luce ci sarà il problema delle correnti d'aria che potrebbero causare degli shock termici alle nostre piante.
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