Motocoltivatore utilizzo
Il motocoltivatore diesel sfrutta i vantaggi di questo tipo di motorizzazione: presenza di coppia anche ai regimi bassi e un comportamento "docile" che per una macchina dedita a un lavoro come la fresatura non è poco. Utilizzo docile, non mansueto: disporre di potenza senza dover tenere costantemente il motore su di giri per paura di sentirlo "morire" quando la fresa richiede tuta la potenza, magari per un terreno non perfetto, è più che importante. Inoltre il costo del carburante non è propriamente una voce di secondo grado, in una gestione dei mezzi e in questo il gasolio sicuramente aiuta. Solitamente il motore a gasolio equipaggia mezzi che hanno una cilindrata superiore ai 350 cc e potenze dai 7,5 HP in sù. I motori sono sempre monocilindrici con raffreddamento ad aria, l'avviamento può essere manuale autoavvolgente o elettrico, a seconda dei modelli.
15 HP, questa è la potenza massima a cui può arrivare un motocoltivatore. Rispetto ad un trattore non si sale a bordo, ma si segue il mezzo che è dotato di due ruote, a piedi; i britannici, con il loro pragmatismo li definiscono "two wheels tractor". Le ruote garantiscono la trazione, sono dotate di differenziale e di freno, qualche volta di serie, altre come optional. La presa di potenza fornisce la forza per far funzionare gli attrezzi e il tutto trae la potenza da un motore a scoppio, a gasolio o a benzina. La gamma di attrezzi collegabili alla macchina agricola rende possibili tanti lavori: in primavera, per preparare il terreno alla semina; in estate per il controllo delle infestanti; in autunno per distruggere ciò che rimane delle infestanti e delle colture e in inverno per rimuovere la neve con lame, turbine e spazzole.
Il motocoltivatore è una macchina agricola adatta a tutti: hobbisti e professionisti, con macchine e motorizzazioni adatte ai vari utilizzi. Si parte con cilindrate attorno ai 200 cc che erogano una potenza di circa 5 HP per arrivare sui 500 cc di un diesel da 12 hp circa. Il cambio, sui modelli più leggeri ha una marcia avanti e una retro che in quelli concepiti per l'uso professionale possono diventare tre per tipo, con possibilità intermedie, a seconda dei costruttori e dei modelli. La trasmissione è di tipo meccanico, con una vite senza fine e ingranaggi a bagno d'olio. La fresa può avere il senso di rotazione uguale a quello delle ruote del mezzo o essere controrotante. Le frese controrotanti trovano impiego in quei terreni duri, difficili da lavorare, in cui la configurazione classica di questa macchina agricola avrebbe delle difficoltà.
Grazie alle stegole reversibili (il "manubrio") è possibile equipaggiare il nostro mezzo con molti attrezzi. Un aratro assolcatore, per esempio. Montato dietro alla fresa è utilissimo per preparare i solchi d'irrigazione fra le file, se invece avete dell'erba da tagliare basta staccare la fresa, girare le stegole e il motocoltivatore è pronto per essere equipaggiato con la barra falciante. Per rimuovere le foglie dai viali o spazzare un piazzale, invece, sono a disposizione le scope meccaniche. Non è tutto, a riprova della versatilità di questo tipo di macchina sono disponibili due attrezzature diverse per lo sgombero della neve: la lama o la fresa da neve, altrimenti detta turbina. L'utilizzo della lama permette le rimozione con la semplice spinta della neve, mentre la fresa la "spara" a distanza.
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