Motosega
La motosega nasce grazie ad un professionista del settore dei primi del novecento; il suo nome è Andreas Stihl, vi dice niente questo nome? Nel 1926 il medesimo inventore fondò una delle case costruttrici più grandi del Mondo, che come avrete capito venne chiamata Stihl AG. In questo lunghissimo arco di tempo le motoseghe sono state ammodernate rendendo il lavoro più veloce, più sicuro e molto meno sacrificante. Questo attrezzo si adatta bene, oltre ai lavori boschivi e forestali, anche al giardinaggio, agricoltura e per tutte le persone che abbiano bisogno dei sui servigi. Le motoseghe più vendute sono quelle dotate di motore a scoppio alimentate a miscela; ma oltre a queste ne esistono altri tipi alimentate a corrente sia diretta che accumulata. La motosega ad accumulatore è da poco che compare sui listini dei grandi marchi; questa permette di lavorare anche lontano da sorgenti elettriche, previa precedente ricarica, con vantaggi ovvi, percepibili prevalentemente in ambito inquinamento acustico ed ambientale. Ormai diventata fedele amica degli utilizzatori, non si potrebbe nemmeno immaginare un boscaiolo senza motosega.
I marchi di motoseghe sono numerosissimi, ma da anni il mercato è in mano a poche case che offrono prodotti molto validi, e si possono citare: Stihl, Husqvarna, Jonsered, Echo, Dolmar, Efco, Oleo mac. Nei listini si trovano elencate motoseghe per ogni tipo di applicazione; troviamo dalle piccolissime motoseghe da potatura di cilindrate molto ridotte, utilizzabili con una sola mano, a motoseghe di cilindrate anche superiori a 100 cc con pesi che superano i 10 kg; quest'ultime usate solo quasi esclusivamente per abbattimento e sezionatura di piante di grandissima stazza. Altra cosa importante da tenere presente se si decide di acquistarne una, è la distinzione tra i modelli che si dividono in tre classi: Hobbystiche, semi professionali e professionali. Le grosse cilindrate quasi sempre sono installate su modelli veramente professionali a differenza delle altre due classi, che vengono utilizzate da agricoltori o privati. Le differenze tecnologiche sono notevoli, come l'utilizzazione di materiali di costruzione molto performanti e costosi a vantaggio della classe professionale.
Guardando una motosega noteremo le varie parti; è dotata di un carter solido in una lega di alluminio molto resistente, su cui è fissato, tramite cuscinetti, l'albero motore e conseguente pistone e cilindro. Sull'albero si trova una frizione centrifuga più un pignoncino che ingrana una pompa per l'olio della catena per lubrificare essa e la rispettiva lama. I serbatoi sono ricavati nel carter sia per la miscela che per l'olio catena; l'alimentazione avviene tramite carburatore a membrana che si occupa di miscelare il carburante con l'aria che è aspirata e fatta passare attraverso un filtro. La motosega finisce, sotto il profilo costruttivo, con la parte elettrica, formata da una bobina che tramite dinamo alimenta la candela di accensione attraverso una pipetta isolata. La motosega elettrica e con accumulatore invece, lavorano tramite energia elettrica; sono dotate di un indotto in rame che produce un campo magnetico e tramite statori e magneti, riesce a produrre una forza centrifuga che movimenta la catena di taglio.
Abbiamo assodato che la motosega ha di molto facilitato il lavoro di professionisti e non, ma allo stesso tempo essa è un attrezzo, siccome munito di catena di taglio e parti in movimento, molto pericoloso. Le leggi a riguardo sono molto severe, infatti tutte le case costruttrici investono milioni per sviluppare tecnologie che garantiscano un lavoro quasi privo di rischi; grande aiuto è arrivato con l'introduzione del freno catena, esso è un dispositivo che è in grado di frenare e bloccare la catena, nel caso che la mano dell'utilizzatore lo spinga. Al di là di questo troviamo le impugnature antivibrazione che oltre al comfort evitano che le vibrazioni facciano si che l'utilizzatore si stanchi in fretta e sia sempre pronto ad affrontare tutti gli imprevisti. Ma oltre ai dispositivi cosa molto importante è la tecnica di taglio; questa non puo' essere spiegata in poche righe, ma deve essere appresa sul campo dopo aver studiato i vari manuali ed osservato gli utilizzatori già esperti. Si consiglia di vestire sempre con abbigliamento antitaglio. La sicurezza, ricordiamolo, non è mai abbastanza.
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