Bonsai di conifere
Gli appassionati di bonsaismo spesso scelgono esemplari di conifere per produrre le loro opere d'arte; in effetti esistono centinaia di specie e varietà di conifere, la gran parte delle quali sono molto rustiche e resistenti, ponendo così una buona base per un bonsai da esterno, senza grandi problemi col freddo in vernale o con il caldo estivo.
Inoltre la presenza di fogliame minuto, come le scaglie o gli aghi di molte conifere, permette di ottenere un bonsai con foglie di dimensioni contenute già quando la pianta è giovane; per questo motivo spesso vengono scelte varietà con foglie particolarmente piccole, come alcune specie di ginepro o di cipresso, in modo da non doversi troppo preoccupare dell'aspetto delle foglie.
In effetti però per ottenere un bonsai di conifera armonico e ben sviluppato è necessario prestare alla pianta molte cure particolari, per svariati anni, in modo da ottenere quegli esemplari dall'aspetto vetusto; spessissimo sul tronco dei bonsai di conifere viene anche praticato lo jin, ovvero la scarnificazione e lo schiarimento di alcuni monconi di rami, in modo da simulare un ramo roto dalle intemperie, o anche lo shari, lo scortecciamento e schiarimento di una parte del tronco: queste tecniche, per cui ben si prestano molte conifere dal legno chiarissimo, simulano la natura, visto che molte conifere sono sottoposte ad intemperie, quali gelo, neve e vento, che anche in natura causano piante rovinate, con rami rotti.
Esistono centinaia di specie di conifere, appartenenti a svariate famiglie, e da esse sono derivate negli anni migliaia di varietà. Molte specie sono decisamente molto vigorose, ed è assai difficile contenerne l'esuberanza per produrre un bonsai.
I principianti che vogliono cimentarsi con una conifera bonsai spesso scelgono le nuove varietà da giardino, quelle che anche se poste a dimora in piena terra non darebbero origine ad un alto albero, ma ad un piccolo arbusto a crescita lenta; in questo modo il bonsai ottenuto comunque tende ad essere minuto e piccolo, anche se le cure non sono proprio perfette.
Anche nei supermercati è ormai possibile trovare conifere piccolissime, di varietà che al massimo crescono fino a 70-80 cm, che fungono da buon esercizio per chi in seguito vorrà cimentarsi in conifere dallo sviluppo più comune.
Molti bonsaisti alle prime armi approdano presto ad una conifera, un po' perchè le tecniche di potatura sono particolari, e si possono apprendere soltanto coltivando una conifera; un po' perchè sono piante rustiche, che sopportano anche qualche leggera incuria; ma anche perchè generalmente le conifere non sono piante costosissime, e talvolta è possibile acquistare una pianta da cui ottenere un prebonsai senza investire cifre significative, evitandoci così la disperazione in caso di insuccesso.
Pini, abeti, larici e tassi sono sicuramente conifere adatte ai bonsaisti esperti, visto che devono essere continue le cure per mantenere la chioma compatta, i rami corti e le foglie minute.
La specie sicuramente più apprezzata, tipica anche nella patria dei bonsai, è il pinus pentaphylla, un albero maestoso, che da origine a bonsai resistenti e longevi.
La gran parte delle specie di pino viene utilizzata per creare bonsai, così come varietà di abete e larice; tra le altre conifere molto amate come bonsai sicuramente annoveriamo i tassi, e poi ginepri, tsuga e cipressi di ogni tipo, con la chioma dai colori più vari, dal grigio-azzurro fino al giallo-verde.
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Le conifere sono piante completamente rustiche, che possono e devono restare all'aperto per tutto l'anno, anche in caso di gelo, neve o altre intemperie; preferiscono posizioni soleggiate, ricordiamoci però che nella maggior parte dei casi si tratta di piante alpine, e quindi non amano troppo il calore estivo: quindi in estate ricordiamo di ombreggiarle, o di aumentare l'umidità ambientale, soprattutto se viviamo al sud.
Si adattano molto bene anche in caso di clima non ideale, essendo piante vigorose, che possono sopportare qualche incuria, come un breve periodo di siccità, o qualche annaffiatura eccessiva; sicuramente però ricordiamo che più la pianta è anziana e più è resistente, le cure per i giovani esemplari dovranno essere assidue, per evitare rami secchi o marciumi.
Ovviamente se vogliamo coltivare una conifera bonsai, fondamentale è conoscerne la specie e varietà, e ricordare che le versioni bonsai dei grandi alberi non sempre si comportano come gli esemplari non bonsai posti in piena terra; quindi evitiamo di lasciare la nostra giovane conifera bonsai completamente allo sbando, preda di gelate intensissime o di siccità estrema: posizioniamola all'aperto, ma in luogo abbastanza riparato, con qualche ora di sole diretto al giorno, ma evitando che in luglio inoltrato rimanga al sole di mezzo giorno.
Il piccolo vaso ci costringerà ad annaffiature abbastanza regolari, in modo da mantenere il terreno, che dovrà essere fresco e molto ben drenato, abbastanza umido; in estate anche la vaporizzazione della chioma con acqua demineralizzata è bene che sia frequente e regolare, per aumentare l'umidità ambientale attorno alla pianta.
Le potature sulle conifere bonsai si praticano tra la fine dell'autunno e l'inizio dell'inverno; ricordiamo che queste piante, pur essendo sempreverdi, nei mesi freddi attraversano un periodo di riposo vegetativo, durante il quale è possibile potarne i rami e le radici, e rinvasarle se necessario.
Per mantenere contenuta la dimensione degli aghi, o degli apici dei rami nei cipressi, è importante praticare la pinzatura dei germogli; questa pratica viene esercitata durante tutto l'anno, in particolare in primavera, quando i giovani germogli sono più numerosi. La pinzatura consiste nell'accorciamento di circa la metà di tutte le foglie che si sviluppano nei giovani germogli; per quanto riguarda ginepri, tsughe, cipressi, e qualsiasi conifera che presenta scaglie, la pinzatura viene praticata rimuovendo l'apice dei piccoli rami di nuovo sviluppo, accorciando il rametto centrale ed anche le 2-4 branche sottostanti.
Lo strumento migliore per praticare questa operazione sono le nostre dita, perchè in questo modo possiamo controllare la pressione esercitata sulle foglie, evitando di schiacciare la parte che rimarrà sull'albero, ancora in vegetazione.
Detta così sembra un'operazione semplice, ed in effetti lo è, soltanto che, soprattutto per quanto riguarda i prebonsai e gli esemplari giovani, si tratta di una pratica che ci impegna per molto tempo, e frequentemente: per "ripulire" un giovane piccolo cipresso possiamo impiegare anche un'ora a pinzarne i germogli primaverili.
Nonostante impieghi molto tempo, si tratta di una pratica fondamentale, che va effettuata continuamente, per tutto il periodo di sviluppo vegetativo della pianta. La pinzatura permette di ottenere, nell'arco degli anni, conifere con fogliame di piccole dimensioni, molto compatto e ben sviluppato.
Anche se si tratta di piante rustiche, non dimentichiamoci che la coltivazione bonsai comporta richieste leggermente maggiori rispetto alla coltivazione in piena terra; per questo motivo spesso i bonsai di conifere, e in generale tutti i bonsai da esterno, spesso disseccano per totale incuria: se è vero che il nostro abete in giardino da anni ormai non richiede più cure, ricordiamoci che l'esemplare bonsai ottenuto dai suoi semi necessiterà di cure anche quando avrà compiuto i 100 anni di età. Quindi anche se si tratta di bonsai abbastanza vigorosi e resistenti, evitiamo di lasciarli senz'acqua per mesi, o al sole pieno in estate, qualche semplice cura ci permetterà di crescere la nostra pianta bonsai per anni.
Generalmente i parassiti che più spesso attaccano le conifere sono gli afidi del cipresso; si tratta di piccoli afidi che normalmente attaccano anche le conifere coltivate in piena terra, il colore è spesso identico a quello de fogliame, e si nascondono sul retro delle foglie, o alla base delle stesse, in modo da non permetterci di notarli. La presenza di afidi sulle conifere in giardino spesso non causa danni seri, e quindi difficilmente ce ne preoccupiamo, o addirittura difficilmente li notiamo. Sui bonsai invece questi piccoli insetti possono causare danni anche gravi, con perdita degli apici dei rami per disseccamento, o ingiallimento di parte della chioma. Un trattamento tempestivo, da praticare a inizio primavera, con un buon piretroide o con prodotti a base di imidacloprid, può essere sufficiente a scongiurare la ricomparsa dei piccoli insetti.
Un clima molto secco può causare la comparsa delle cocciniglie, soprattutto in estate o negli esemplari che in inverno vengono stipati in una serra fredda, con scarsa o nulla ventilazione; un trattamento di fine inverno con olio bianco dovrebbe scongiurare la presenza di cocciniglia, che per altro difficilmente si insedia su piante coltivate in luogo ben ventilato e con la giusta umidità.