Ficus bonsai
Il ficus bonsai può essere considerato come uno dei bonsai da interno per antonomasia. Si tratta di una pianta in grado di vegetare senza problemi in ambienti privi di una illuminazione eccessiva, negli stessi punti in cui la maggior parte delle altre piante non sarebbe in grado di sopravvivere; inoltre, richiedere poche e semplici cure per sopravvivere e crescere, e pertanto risulta consigliato anche ai bonsaisti meno esperti. In natura esistono migliaia di varietà di ficus, dal repens rampicante a quello comune, ma il più adatto e diffuso per la tecnica bonsai può essere individuato nel ficus retusa. Abbiamo a che fare con una specie dal tronco sinuoso e robusto, caratterizzato da una corteccia piuttosto chiara talvolta arricchita ma macchie orizzontali bianche. La base del tronco negli esemplari adulti è ricca di radici molto contorte, dall’aspetto estetico particolare; ma a distinguere ancora di più il bonsai ficus sono le radici aeree, che arrivano a terra partendo dai rami, e in pratica si presentano come dei tronchi secondari. Per quel che riguarda le foglie, esse presentano un colore verde intenso e sono appuntite; i frutti, invece, sono dei piccoli fichi di colore giallognolo, che però non compaiono sempre.
Durante i mesi primaverili, con temperature superiori ai dieci gradi, la pianta deve essere tenuta in pieno sole all’esterno, in maniera tale che, ricevendo un’illuminazione adeguata, possa vegetare in maniera vigorosa, producendo foglie piccole e rami robusti, e dando vita in generale a una vegetazione uniforme e compatta. Anche in estate il ficus non ha problemi a rimanere al sole (a differenza di quel che succede con la maggior parte degli altri bonsai) purché il vaso venga adeguatamente protetto dai raggi diretti: in questo modo, infatti, si evita che l’apparato radicale si surriscaldi. In alternativa la pianta può essere portata in casa e posizionata in un luogo ben illuminato, possibilmente di fronte a una finestra. Attenzione alle finestre esposte al sole, però, che dovranno essere coperte da una tenda per impedire che l’effetto lente ustioni le foglie. Mentre in autunno il ficus vive senza problemi sia all’aperto che in casa, indifferentemente, quando le temperature vanno sotto i dieci gradi il ricovero in casa è obbligatorio. La giusta umidità può essere ottenuta con della ghiaia bagnata messa nel sottovaso, sia durante i caldi mesi estivi, sia di inverno, nel momento in cui l’aria viene seccata dai caloriferi accesi. Tra l’altro la presenza di ghiaia bagnata serve anche a scoraggiare eventuali infestazioni provenienti dal ragno rosso.
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Il bonsai ficus può essere irrigato utilizzando un innaffiatoio dotato di soffione delicato: per la somministrazione di acqua, però, bisogna aspettare che il terreno sia completamente asciutto. L’operazione va ripetuta a distanza di pochi minuti per due o tre volte, così che il substrato sia in grado di assorbire interamente l’acqua versata. Le irrigazioni devono essere meno frequenti in autunno, quando il sole e più basso e le giornate diventano più brevi, visto che, naturalmente, la pianta consumerà una quantità di acqua inferiore rispetto a quella consumata in estate. E’ durante la primavera, invece, che occorre eseguire la potatura: se i rami vengono tagliati tra aprile e maggio, infatti, si avrà la certezza che la ripresa vegetativa sarà istantanea. Abbiamo a che fare, per altro, con una specie dal legno fibroso e tenero, il che si traduce in una cicatrizzazione rapida ma esteticamente non gradevole: in particolare, i tagli grandi creano un rigonfiamento piuttosto evidente, che deve essere curato usando della pasta cicatrizzante. Le operazioni di potatura vanno compiute con la tronchese concava; è lo stile del bonsai, invece, a determinare quali branche eliminare o accorciare. Di certo, devono essere tolti tutti quei rami che si proiettano in verticale, quelli che compaiono sotto altri rami, quelli che si sviluppano verso l’interno e quelli che si intersecano.
Poiché nel bonsai ficus la comparsa di nuovi germogli si verifica durante tutto l’anno in maniera ininterrotta, è necessario mettere in pratica costantemente la tecnica della pinzatura, in maniera tale che la linea del bonsai di mantenga ottimale; in altre parole, una pianta non cimata si trasformerebbe in un cespuglio privo di forma regolare nel giro di poco tempo. Risulta evidente che bisogna attendere che dalla chioma vengano prodotti molti germogli, per evitare di indebolire la pianta: in presenza di almeno quattro o cinque foglie, si esegue il taglio, impiegando la forbice lunga, dopo la seconda foglia. A proposito di foglie, non bisogna sottovalutare l’importanza della defogliazione, tecnica da applicare a giugno al fine di limitare la grandezza fogliare. È sufficiente usare una forbice ben affilata e disinfettata, rimuovendo le foglie del ficus, e aspettare qualche giorno: la pianta, infatti, avrà prodotto foglioline nuove, di dimensioni più piccole, così da rendere il bonsai equilibrato ed esteticamente proporzionato. L’unico rischio a cui bisogna prestare attenzione è quello di un ritiro di linfa, che potrebbe far seccare i rami nudi: si evitare semplicemente lasciando alla sommità di ciascun ramo una foglia.
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