L'arte di potare bonsai
Coltivare bonsai è un'antichissima arte che consiste nel far crescere esemplari di alberi in forma miniaturizzata. Questa costrizione guidata di dimensioni e forme non influisce tuttavia sulle attività vitali e metaboliche della pianta, le quali restano assolutamente funzionali.
E' un'arte che prevede la conoscenza di molte tecniche, tanto che esistono scuole per diffondere questa scienza in modo corretto. Le tecniche in questione riguardano la germinazione, la crescita e il mantenimento.
Tra gli strumenti dell'arte assume un ruolo di particolare rilievo la potatura. Essa rappresenta un aspetto di fondamentale importanza poiché si rivela determinante sia nella fase di crescita che nella fase di mantenimento. E' necessario quindi affrontare questa operazione provvisti di sufficiente perizia.
Il bonsai è il prodotto di una particolare dedizione così come è l'espressione del senso artistico di chi lo coltiva. Le forme del bonsai assumono la loro morfologia in risposta alla volontà e alle attenzioni di chi ne esegue la potatura. Tramite essa infatti il suo profilo viene, guidato e indotto a manifestarsi in un determinato modo.
La potatura deve innanzitutto avvenire regolarmente ed essere eseguita con attenzione, senza fretta, in un momento della giornata in cui sa si poter stare tranquilli con il proprio bonsai per il tempo sufficiente.
Come abbiamo detto, la potature è importante sia durante la crescita che nei periodi successivi. Nel primo caso si parla di "potatura di formazione", nel secondo di "potatura di mantenimento".
La potatura di formazione è quella che si attua durante la crescita della pianta e farà assumere al bonsai la sua forma pressoché definitiva. Comporta quindi delle scelte irreversibili, ed è qui che emergono sia la perizia accumulata con l'esperienza o durante la frequentazione di corsi, sia il proprio senso artistico. In questa fase bisogna scegliere quali rami togliere e quali tenere, e questa scelta risulterà definitiva e determinante.
Generalmente i momenti migliori per la potatura di formazione sono inizio primavera e tardo autunno.
E' importante sapere che le piante hanno la parte superiore che tende a svilupparsi molto più velocemente, facendo in modo che la crescita si orienti sempre verso la luce, Questo fenomeno si chiama dominanza apicale. Nell'impostazione di un bonsai, ciò è esteticamente controproducente in quanto comporta un notevole sviluppo verso l'alto e la morte die rami più bassi. La potatura di formazione, o di impostazione, deve anche contrastare la dominanza apicale.
Bisogna lavorare con precisione, appoggiando l'albero sul tavolo all'altezza degli occhi. A questo punto si procede con la rimozione del legno morto e una volta completata quest'operazione, si osserva l'albero e si decide che forma gli si vuole imprimere. In base a questo si manterrano dei rami ed altri saranno rimossi. Per far ciò esistono tecniche e consigli di base per non danneggiare la pianta e per assicurarsi un risultato soddisfacente.
- Il ficus bonsai è tra le piante da interno più belle, originario delle regioni tropicali e sub-tropicali, appartiene alla famiglia delle Moracee, comprende un genere vastissimo di specie dalle caratte...
- Se si nota che due rami si dipartono dalla stessa altezza dell'albero, si trovano quindi in prossimità l'uno dell'altro, è consigliabile eliminarne uno, la cui presenza, sarebbe inutile al fine della progettazione della forma.
- I rami che crescono in direzione verticale, e che risultino già troppo alti per potere essere ripiegati nel tempo, vanno eliminati (a meno che non li si voglia proprio così).
- Si possono potare quei rami che seguono curve molto irregolari o innaturali o poco armoniche. Anche in questo caso, è il vostro gusto e solo quello a determinare la scelta.
- Il bonsai dovrebbe mantenere una certa proporzione di dimensioni, i rami inferiori vanno mantenuti più spessi di quelli superiori e questo lo si può ottenere solo eliminando i rami superiori troppo grossi.
- Se un ramo appare "fuori posto" o comunque sembra togliere armonia alla forma generale, può essere potato.
Questi sono alcuni direttive di base, che possono aiutare ad ottenere un bel bonsai, anche se non si è degli esperti, poche regole ma solitamente ben funzionali.
Quando si potano rami spesso si rischia di produrre brutte cicatrici, per questo è consigliato l'uso di un tronchese concavo speciale, concepito proprio per questa operazione, in modo da ridurre il danno. Se si parte da un albero sano si può potare fino ad 1/3 dei rami senza causare problemi. Quando la potatura si rivela un intervento di una certa portata, è bene equilibrare anche lo sviluppo dell'apparato radicale, attraverso potatura, in modo proporzionale. Questo serve a contrastare una crescita smodata della pianta, la quale vorrebbe in qualche modo rimediare allo squilibrio tra la quantità di foglie e l'estensione delle radici.
Nel caso di tagli di grandi dimensioni si può fare uso di una speciale pasta cicatrizzante, facilmente reperibile in commercio, che serve a proteggere le lesioni durante la cicatrizzazione in modo che la pianta guarisca rapidamente.
La potatura di mantenimento può essere eseguita in qualunque momento. Gli alberi tendono a crescere in modo maggiore all'estremità dei rami per una genetica tendenza ad andare incontro alla luce. Queste parti vanno potate con regolarità per favorire la crescita nelle zone meno esposte della pianta, che altrimenti risulterebbero mortificate.
Come dice la definizione stessa, è questo un tipo di potatura che serva a mantenere la forma progettata nel tempo. Per far ciò è sufficiente asportare tutte quelle parti che fuoriescono dall'impostazione originaria: i germogli che appaiono in posizioni indesiderate, rami sviluppatisi fuori dalla forma del bonsai. per questa operazione si possono utilizzare delle forbici specifiche o dei tronchesi adatti.
La frequenza della potatura di mantenimento dipende dalla rapidità dei cicli vegetativi della pianta. gli interventi devono essere frequenti nel caso piante che hanno un ciclo veloce, come ad esempio alcuni tipi di latifoglie, mentre sono molto più rarefatti nel caso di piante a crescita lenta, come nel caso delle conifere.
Sui bonsai di conifere, l'asportazione die germogli deve essere eseguita con le mani, poiché l'uso di un tronchese causerebbe la formazione di punte marroni in prossimità dei tagli. Bisogna stringere il germoglio fra il pollice e l'indice e tirare (senza strappi violenti, bensì con attenzione). Il germoglio si spezzerà senza complicazioni.
Nel caso degli alberi decidui (che perdono periodicamente le foglie), si applica la tecnica chiamata "defogliazione": durante l'estate si provvede alla rimozione delle foglie per indurre l'albero alla produzione di nuove foglie. Una conseguenza di questa applicazione è la riduzione delle dimensioni della foglie, mentre aumenta l'attività di ramificazione.
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