prezzi bonsai
I prezzi dei bonsai variano, naturalmente, a seconda della specie, ma si attestano generalmente sotto i cinquanta euro: si tratta, dunque, di costi contenuti. Quando si procede all’acquisto di un bonsai per la prima volta, è consigliabile puntare su una specie facile da curare, che richiede una manutenzione ridotta e soprattutto che reagisce con estrema sensibilità agli interventi correttivi: un vivaista sarà quindi in grado di consigliarvi la soluzione più adeguata, a seconda del vostro grado di esperienza. Altrettanto importante è comprare una pianta idonea al luogo in cui andrà posizionata; per esempio, le specie sub-tropicali prediligono gli ambienti umidi. In generale, tra i bonsai da interno più facili da curare si segnalano la serissa, la giada, il ficus, l’olmo e il ligustro, mentre tra i
bonsai da esterno vale la pena di citare l’acero, il pino e il ginepro. I prezzi dei bonsai in vendita su Internet, talvolta, possono risultare più bassi rispetto a quelli delle piantine in vendita nei garden center: varrà la pena, quindi, controllare la disponibilità di bonsai anche sul web per riuscire a trovare affari e occasioni. Una volta comprati, i bonsai necessitano, ovviamente, di cura: essi non crescono in natura in maniera spontanea, ma costituiscono il risultato di continui interventi di rinvaso e potatura che devono essere messi in atto sin dai primi anni, senza dimenticare interventi e applicazioni con tiranti, pesi e fili. A dispetto delle manipolazioni operate dall’uomo, in ogni caso, i bonsai mantengono le medesime caratteristiche della specie originaria dal punto di vista della fioritura e della fruttificazione; evidentemente, richiedono anche le stesse cure sotto il profilo dell’irrigazione e della concimazione. Benché si tratti di specie dalle dimensioni contenute e forzate, si tratta di piante rigogliose e sane.
Il punto di partenza non può che consistere nell’individuare la collocazione migliore per la pianta. Nel caso in cui si tratti di un bonsai da interno, la sistemazione in appartamento deve essere lontana da correnti d’aria e fonti di calore (per esempio un camino o un calorifero). Sarà bene, inoltre, optare per un luogo sufficientemente illuminato, purché non immediatamente vicino a una finestra, sia perché il vetro, con i raggi del sole, agirebbe come una lente, con il rischio di provocare scottature al bonsai, sia per la possibile presenza di spifferi, sia perché in inverno gli sbalzi di temperatura bruschi che si creerebbero aprendo la finestra potrebbero dare origine a problemi gravi. Quando, nei mesi primaverili ed estivi, le temperature iniziano a superare in maniera stabile i quindici gradi, la pianta dovrà essere sistemata sul balcone o sul davanzale, così che abbia l’opportunità di rinvigorirsi. Viceversa, le essenze da esterno richiederanno una collocazione all’aperto per tutto l’anno: in caso contrario, si indeboliranno e potranno addirittura morire; ogni singola pianta, per altro, necessita di una collocazione specifica, a mezz’ombra o in pieno sole, da rispettare in maniera accurata. Nella collocazione esterna, in ogni caso, è bene assicurare al bonsai una protezione da eventuali animali che potrebbero rovinarlo, e da precipitazioni violente (grandine) e raffiche di vento molto forti.
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Una volta individuata la dimora dell’alberello, sarà bene pensare alle innaffiature, indispensabili vista la scarsa presenza di terra nel vaso, che di conseguenza di asciuga, specialmente durante i mesi più caldi, molto velocemente. D’altra parte è opportuno evitare anche l’eccesso opposto, e cioè una somministrazione di acqua esagerata, che potrebbe far “affogare” la pianta o più semplicemente provocarne marciumi e infezioni a causa dei ristagni idrici determinati dall’umidità. Rispettando le indicazioni riportate sulla scheda informativa della pianta, varrà comunque la regola generale che c'è bisogno di innaffiare nel momento in cui il terriccio, se toccato con un dito, risulta asciutto. E’ assolutamente vietato dare acqua alla pianta immergendola in acqua, anche se per pochi minuti: tale operazione avrebbe unicamente l’effetto di privare la terra degli elementi nutritivi in essa contenuti. In presenza di un terriccio contraddistinto da un drenaggio discreto, si può usare un innaffiatoio dotato di diffusore regolabile, così da bagnare la terra in maniera omogenea senza necessità di smuoverlo. Esistono, per altro, anche bonsai, perlopiù provenienti dalla Cina, dotati di un terreno poco drenante in quanto molto argilloso: in questo caso si dovrà procedere all’innaffiatura a immersione, ma sarà bene effettuare un rinvaso in tempi brevi. Le essenze da interni, infine, pretendono anche di avere la chioma nebulizzata, per evitare i possibili danni derivanti da un clima troppo secco.
In conclusione, vale la pena di ribadire che i prezzi dei bonsai variano a seconda della specie: si possono trovare alberelli in vendita a pochi euro così come alberelli che richiedono un esborso di diverse centinaia di euro. Tra le specie più economiche spicca l’ulivo, che può essere acquistato a quindici euro, mentre le azalee, bonsai da esterno dalla fioritura spettacolare, costano quaranta euro. Una scelta molto comune, infine, è rappresentata dal bonsai ficus, disponibile in media a trenta euro.
Come succede anche negli ulivi, nei corylus e negli aceri, il prezzo della pianta è strettamente collegato con la sua vecchiaia. Per ottenere bonsai di un certo pregio, ma anche ulivi o aceri di una certa bellezza, ci vogliono molti anni e questo è quello che andiamo a pagare in queste piante. Ci sono bonsai che possono costare anche centinaia e centinaia di euro ed il loro costo è strettamente collegato agli anni, al tempo ed alle cure che ci sono volute per ottenere quei bonsai.
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Un alberello bonsai può costare meno di cinquanta euro o più di quattromila euro. Questa, infatti, la differenza abissal
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