Astromeria - Alstroemeria
Il nome botanico dell'astromeria è Alstroemeria, e indica alcune specie di piante rizomatose, originarie del sud America, coltivate anche in Europa da un paio di secoli; da poco tempo queste piante hanno trovato posto anche in giardino, poiché fino ad alcuni decenni fa venivano coltivate soltanto per i fiori recisi; le varietà da fiore di atromeria non producono arbusti particolarmente decorativi, ma negli anni sono stati preparati ibridi e cultivar che producono un bell'arbusto vigoroso.
Le radici dell'alstroemeria formano dei rizomi tozzi, che ricordano quelli delle dalie, riuniti in una spessa corona, da cui si dipartono alcuni fusti eretti, scarsamente o per nulla ramificati, che portano numerose foglie di colore verde scuro; la particolarità del fogliame della alstroemeria salta subito all'occhio: le foglie sono attorcigliate attorno al fusto in modo tale da mostrare in alto la pagina inferiore.
In primavera all'apice dei fusti producono alcuni grandi fiori, in genere riuniti in gruppi di 3-7 fiori su ogni fusto. Le alstroemerie sono molto decorativi, simili a piccoli gigli, nei toni del giallo, del rosa e del rosso, con maculature e macchie in colori contrastanti. I fiori recisi durano in vaso anche 10-12 giorni.
L'arbusto ha sviluppo erbaceo, quindi dalla primavera fino all'arrivo dell'autunno è rigoglioso e produce continuamente nuova vegetazione; con l'arrivo dell'autunno tende a fermare il suo sviluppo e spesso la parte aerea dissecca completamente e il rizoma entra in riposo vegetativo; nelle zone con inverni molto miti le alstroemerie si comportano invece come sempreverdi.
Non si tratta di piante difficili da coltivare, a patto di trovare dove collocarle in giardino; le piante di alstroemeria amano posizioni luminose, con qualche ora di sole ogni giorno, ma dove possano godere del refrigerio dell'ombra nelle ore più calde del giorno.
In genere le alstroemeria possono sopportare periodi caratterizzati da brevi gelate, ma è consigliabile posizionarle in luogo riparato, oppure pacciamare bene il terreno alla base delle piante. Se viviamo in una zona con inverni molto freddi possiamo anche coltivare i nostri gigli peruviani in un vaso capiente, in modo da poterli eventualmente spostare al riparo nelle giornate invernali più rigide.
Le piante di astromeria necessitano di un buon terreno ricco e fertile, molto ben drenato; eccessi di annaffiature o un forte ristagno idrico possono causare marciumi del rizoma, con conseguente morte della pianta.
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Le annaffiature saranno regolari, a partire dalla primavera inoltrata fino a fine state; attendiamo però sempre che il terreno sia ben asciutto tra un'annaffiatura e l'altra. Le alstroemerie temono i ristagni, ma temono anche la siccità, quindi vigiliamo perchè non restino a lungo senz'acqua. Nel periodo vegetativo ricordiamo di aggiungere un fertilizzante per piante da fiore all'acqua delle annaffiature, ogni 12-15 giorni.
Dopo la fioritura dell'astromeria possiamo rimuovere i fiori appassiti, e cimare i fusti che non hanno prodotto fiori, per favorire la produzione di nuovi fusti l'anno successivo.
Come avviene per molte altre piante rizomatose, anche le alstroemerie possono venire propagate per divisione dei rizomi stessi; questa operazione si pratica in autunno, quando la pianta sta entrando in riposo vegetativo; si estirpa dal terreno la corona di radici, e la si divide in porzioni non eccessivamente piccole; le porzioni vanno interrate separate e si svilupperanno come nuove piante.
Le alstroemerie producono spesso numerosi piccoli semi fertili, generalmente dai semi si ottengono piante identiche alla pianta da cui si sono ottenuti i semi; quindi possiamo seminarle per ottenere ogni anno nuove piante. Possibilmente ricordiamo di seminare le nostre alstroemerie in autunno, in letto caldo, in modo da avere delle piantine già ben sviluppate all'arrivo della primavera, che fioriranno già nel primo anno di vita.