muscari - Muscari
I muscari sono un genere che conta alcune specie di piante bulbose di dimensioni medie o piccole, diffuse in Europa ed in Asia; nel corso degli anni sono state ibridate anche particolari varietà, dai fiori doppi, molto colorati o candidi.
I piccoli bulbi producono, spesso già in autunno, sottili foglie nastriformi, leggermente carnose, riunite in piccoli ciuffi, di colore verde brillante; alle foglie in primavera seguono i fiori, di dimensioni molto minute, riuniti in sottili spighe compatte, tipicamente di colore blu inteso. Esistono esemplari ibridi e botanici di colore lilla, violetto, bianco, giallo; anche se in generale il colore tipico di questi fiori resta il blu.
Sono sicuramente tra le bulbose di più facile coltivazione, anche perchè alcune specie sono diffuse anche in natura in Italia; si pongono a dimora in un buon terriccio, non particolarmente ricco, ma molto ben drenato. I bulbi sono di dimensioni piccole, e si interrano per pochi centimetri, spaziandoli di almeno 4-5 centimetri tra loro. L'effetto migliore si ottiene ponendo a dimora i muscari in macchie.
Prediligono posizioni soleggiate, possono trovare posto anche a mezz'ombra, ricordando che meno sole ricevono e meno fiori produrranno di anno in anno.
Si tratta di bulbose rustiche, che sopportano senza problemi il freddo invernale ed il caldo estivo, e quindi possono rimanere a dimora in giardino di anno in anno, anche perchè non occupano molto posto, e possono essere interrati tra altre piante. Nel corso degli anni tendono ad inselvatichire, aumentando di numero, ma spesso continuando a produrre fiori ogni anno, senza perdita di rigoglio o di caratteri morfologici.
Si pongono a dimora in autunno, dopo aver ben lavorato il terreno ed averlo arricchito con poco stallatico; si annaffia il terreno e si compatta con il retro della vanga; quindi si lasciano i bulbi in terra fino all'anno successivo. A fine inverno cominceranno a fiorire; durante i mesi primaverili necessitano di annaffiature solo se il terreno asciuga, poichè in genere il periodo di fioritura coincide con un clima fresco e umido. solo in caso di siccità sarà necessario intervenire con annaffiature non eccessivamente abbondanti. Nel corso degli anni i muscari a dimora in piena terra tendono a non necessitare di alcuna cura, e rifioriscono di anno in anno.
Con l'arrivo del caldo estivo il fogliame dissecca, e i bulbi entrano in riposo vegetativo fino all'autunno.
Volendo in estate è possibile estrarre i piccoli bulbi dal terreno, per porre a dimora altre piante al loro posto; si conservano, dopo averli fatti asciugare al sole, in un luogo fresco, buio e ben asciutto, fino alla fine dell'estate, quando è preferibile porli nuovamente a dimora.
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Queste bulbose sono di dimensioni contenute, non superano in genere i 20-25 cm di altezza; volendo è possibile coltivarli in vaso, ricordando però che il pane di terra contenuto in un piccolo vaso può disseccare completamente, a causa del sole o del vento. Quindi anche quando la primavera è normalmente piovosa può essere necessario annaffiare i nostri muscari coltivati in vaso.
Inoltre è consigliabile fornire del concime per piante da fiore ai nostri bulbi in vaso, e andranno annaffiati fino a che il fogliame non comincerà naturalmente a disseccare. A questo punto sospendiamo le annaffiature e quando il terreno sarà completamente asciutto potremo estrarre i bulbi dal terreno per riporli fino all'autunno successivo.
Una delle specie di muscari diffusa comunemente in natura in Italia è chiamata muscari comosum; si sviluppa nei prati incolti, ai bordi delle strade, ed è molto diffusa in gran parte della penisola; produce sottili foglie arcuate, e in primavera un sottile fusto, alto anche 25-35 cm, porta una pannocchia di piccoli fiori a campanula blu, sormontata da una sorta di pennacchio, anch'esso blu vivo.
I bulbi di questa varietà vengono comunemente utilizzati nella cucina pugliese e lucana, e sono meglio noti con il nome di lampascioni.
I piccoli bulbi vengono estratti dal terreno, privati della tunica esterna, come se fossero cipolle, e quindi lasciati in acqua per almeno un'ora, in quanto contengono un lattice molto amaro.
In seguito vengono cucinati stufati, oppure bolliti in acqua e aceto per poter essere conservati sott'olio, spesso aromatizzati con timo e peperoncino.
I lampascioni hanno un particolare sapore, da principio amarognolo, in seguito dolciastro e gradevole.
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