Aloe arborescens coltivazione
La coltivazione dell'aloe arborescens è piuttosto semplice: un'esposizione molto luminosa, qualche ora alla luce diretta del sole, e poca acqua. Questa specie particolare di aloe inoltre, può raggiungere grandezze tali da rendere difficile la coltivazione in vaso. Per questo motivo si preferisce piantarla in giardino, ma a causa dei diversi climi presenti sul territorio italiano la pianta non può sopravvivere per l'intero anno soprattutto nei mesi invernali. Se si desidera comunque piantarla in vaso, è bene scegliere piante di medie dimensioni e vasi di almeno 50 cm. La pianta può essere coltivata nei mesi tra marzo-aprile fino a ottobre-novembre, poi dovrebbe essere coperta con dei teli. In ogni caso il terriccio da utilizzare dev'essere molto ben drenato e va mescolato alla sabbia o alla pietra pomice, materiali che non permettono il ristagno dell'acqua. Le annaffiature devono essere sporadiche duranti i mesi invernali e settimanali durante i mesi estivi. Il giusto metro di misura è quello di controllare che il terreno sia asciutto, soprattutto quando fa molto caldo e la pianta potrebbe aver bisogno di un'innafiatura più frequente.
La propagazione dell'aloe arborescens avviene per mezzo dei semi che vanno inseriti su un terreno già innaffiato. Il vaso va poi tenuto in un luogo caldo e umido in modo da permettere la completa germinazione. Appena le piantine raggiungono qualche centimetro di altezza, possono essere rinvasate per completare la crescita. La propagazione può avvenire anche tramite i pollini, da asportare alla fine del periodo invernale e impiantare. L'aloe arborescens è comunque una pianta delicata, soggetta a malattie dovute principalmente ad una cattiva innaffiatura o al clima troppo secco degli appartamenti. Se le innaffiature sono eccessive infatti, la pianta muore rapidamente perché marcisce. Alcuni esemplari da appartamento invece, presentano scottature rossastre sulle foglie se esposte al sole proprio perché non abituate alla luce. Vanno quindi spostate all'aperto gradualmente dandogli modo di abituarsi alla luce. Le piante che restano invece tutto l'anno all'aperto possono essere attaccate da parassiti quali cocciniglia, piccoli insetti biancastri. Si eliminano vaporizzando olio bianco alla base delle rosette dove solitamente tendono ad annidarsi.
L'aloe arborescens è l'esemplare più grande della sua specie. Dal momento che il fusto della pianta ramifica notevolmente, in alcune zone, soprattutto quelle d'origine, alcuni esemplari arrivano a toccare i due metri d'altezza. Ecco perché solitamente si preferisce coltivarla in giardino, dove la pianta ha tutto lo spazio per potersi sviluppare, ma solo se il clima invernale è privo di gelate. L'aloe arborescens presenta delle similitudini con la più nota aloe vera. Anche l'arborescens viene impiegata in ambito curativo e cosmetico. Le sue foglie hanno però una scorza più dura rispetto all'aloe vera, e il suo fusto si presenta più legnoso e spesso, dato che deve sorreggere un peso maggiore a causa della grandezza della pianta stessa. Le foglie che diventano vecchie col passare del tempo si arcuano sulla punta originando rosette rotonde. In entrambe le piante i fiori sono arancioni e il fogliame di colore verde brillante.
Le proprietà antinfiammatorie e disintossicanti dell'aloe arborescens sono le principali caratteristiche che hanno portato questa pianta ad essere utilizzata in campo erboristico e medico per millenni. La linfa contenuta all'interno della pellicola che avvolge le foglie, viene utilizzata per preparare infusi e decotti che aiutano a disintossicare l'organismo e liberarlo dagli elementi nocivi che potrebbero causare bruciori di stomaco, o indigestioni. La mucillagine presente sulle foglie invece è la parte che viene utilizzata più di frequente per lenire le infiammazioni: attraverso infusi per alleviare infezioni e ulcere, sotto forma di creme per eruzioni cutanee e scottature. Le proprietà emollienti delle foglie inoltre hanno fatto sì che questa pianta proliferasse anche in ambito cosmetico. Spesso infatti viene aggiunta alle creme dopo sole, o alla creme idratanti per lenire scottature o ammorbidire la pelle secca. Inoltre la combinazione di enzimi e amminoacidi presenti nella scorza della pianta permettono la preparazione di creme antietà che combattono l'effetto dei radicali liberi, o infusi che stimolano il metabolismo adatti a diete dimagranti.