Aloe vera coltivazione
Coltivare una pianta è già di per sé una grande soddisfazione, che ripaga in maniera generosa le numerose attenzioni necessarie alla sua crescita. Coltivare una pianta officinale è probabilmente una soddisfazione doppia, perché le cure che dedichiamo al nostro arbusto vengono contraccambiate con altrettante cure: quelle che le sue proprietà benefiche dispenseranno al nostro organismo. Per questo ci occuperemo di capire quali sono le condizioni migliore per la coltivazione dell'aloe vera. L'aloe vera è una pianta carnosa arbustiva perenne che appartiene alla famiglia delle Aloeacee. Cresce principalmente laddove il clima è caldo e secco. Le sue proprietà curative sono talmente tante che è il caso di approfondire l'argomento cercando di riassumerle tutte nel paragrafo successivo.
Le foglie di aloe vera conservano al loro interno una sostanza gelatinosa dalle encomiabili caratteristiche. Questo straordinario gel è utilizzato nelle faccende più disparate. Se ad esempio dopo una rilassante vacanza al mare la vostra pelle riporta una brutta scottatura, potete applicare una preparazione a base di aloe vera sulla zona interessata. Può essere un ottimo rimedio contro quel fastidioso inconveniente del cuoio capelluto: la forfora. Sempre a proposito di capelli, il gel di aloe vera può essere usato persino come gel per modellare la nostra acconciatura e come balsamo da utilizzare però prima dello shampoo in caso di capelli particolarmente stressati, per la sua capacità di legarsi in maniera salda alla cheratina. Per arrossamenti, ma anche per tonificare la nostra pelle, non esiste impacco migliore. Se un insetto ci punge, o la depilazione e la rasatura lasciano antipatici segni sulla nostra cute, ecco che l'aloe vera viene in nostro aiuto. Inoltre, è un catalizzatore per il riassorbimento di cicatrici, velocizzando il processo di scomparsa e migliorandone l'aspetto durante la cura. Possiamo affidarci all'aloe vera per prevenire e combattere l'acne cronica o periodica, per alleviare i dolori muscolari, per curare il mal di testa se applicato sulla nuca e sulle tempie. E se volete provare un nuovo dentifricio naturale, cosa state aspettando? L'aloe vera serve anche a questo!
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Ma passiamo adesso ad analizzare le modalità e le tecniche per coltivare direttamente in casa nostra questa straordinaria pianta. Ovviamente dobbiamo sincerarci di poter disporre delle migliori condizioni possibili affinché il nostro arbusto non soffra e possa crescere al meglio delle proprie potenzialità. Innanzi tutto, come abbiamo detto all'inizio, l'aloe vera necessita di un clima caldo e secco, per cui il luogo deputato alla sua crescita sarà soleggiato.
Esistono due metodi principali per la coltivazione di questa pianta. Nel primo i germogli laterali dell'aloe vera (talee) vengono recisi durante il periodo estivo e in seguito riposti ad asciugare in un luogo buio per due o tre giorni, oppure disponendoli direttamente in un recipiente con appositi ormoni radicanti per talee. Il secondo metodo consiste nella moltiplicazione da seme. I semi devono essere disposti a marzo in vasi colmi di terriccio specifico per piante grasse. La temperatura esterna deve aggirarsi tra i venti e i ventuno gradi: brusche variazioni oppure una temperatura inferiore a quella prevista potrebbero compromettere l'effettiva fioritura dei germogli. Ma analizziamo in maniera più approfondita entrambe le tecniche di coltivazione.
La coltivazione con il metodo delle talee è piuttosto semplice, ma le sue fasi vanno rispettate con attenzione per non interferire con il naturale ciclo vitale della pianta di aloe vera. Innanzi tutto si renderà necessario estrapolare una delle piccole piantine che si formano alla base di un arbusto di aloe vera. Sono preferibili le piantine che hanno attaccata alla propria base una piccola radice. Possiamo rimuovere questi teneri germogli aiutandoci per mezzo di un coltello ben affilato, facendo attenzione a non recidere il rizoma se presente. I germogli (che chiameremo polloni) possono essere separati dalla pianta madre qualche giorno dopo la loro apparizione. La consuetudine di far riposare i polloni al buio per due o tre giorni (si può arrivare fino a una settimana) deriva dalla necessità di far rimarginare il taglio con cui asportiamo le giovani piante. Nel caso in cui non rispettassimo questo delicato passaggio, i nostri polloni potrebbero marcire una volta innestati nel nuovo vaso. Nel frattempo, potremo preparare un vasetto contenente un composto di torba e sabbia. Una volta terminato il tempo di riposo dei polloni, potremo innestarli in questo preparato.
La coltivazione con il metodo della moltiplicazione da seme non prevede accorgimenti particolari durante la semina (basta mettere i semini dell'aloe vera in un vasetto ben predisposto con terriccio per piante grasse). Tuttavia nella primissima fase della coltivazione, è necessaria qualche attenzione in più rispetto al metodo delle talee che ci consente di avere polloni già formati a contatto con la pianta madre. In generale, alcuni buoni consigli che possiamo dispensarvi per la cura dell'aloe vera riguardano il quantitativo d'acqua, che dev'essere poca, molto poca, trattandosi di una pianta carnosa. La concimazione ideale è quella con con concime organico, proveniente da allevamenti biologici, che andrà però diluito in un secchio con una buona metà d'acqua per non ipertrofizzare la nostra piantina.
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