Suillus granulatus
I cercatori di funghi, e tutti gli appassionati di questi miceti, sanno bene quante varietà esistano in natura. Alcune sono molto rare e difficili da trovare, e per questo vengono molto apprezzate; altre invece sono più comuni e spesso meno considerate, ma ciò non toglie che a tavola siano altrettanto gustose. Questo è ad esempio il caso del fungo detto pinarolo, che si trova in abbondanza nei boschi di conifere di tutta Italia. Non è considerato una specie pregiata, ma nelle ricette conferisce un sapore davvero unico ai piatti. Il suo nome botanico è suillus granulatus, termine latino che fa riferimento al gambo, che presenta dei granuli bianco giallastri sulla sommità. Appartiene alla famiglia delle Suillaceae, di cui fanno parte in tutto una quindicina di specie, e all'ordine delle Boletales.
Il Suillus granulatus si riconosce facilmente, quando lo si cerca nei boschi, per cui è difficile confonderlo con altre specie che possono essere velenose. Ha il cappello molto carnoso, che quando il fungo è giovane ha forma conica e poi si fa mano a mano sempre più convesso, ma dritto ai bordi. Il cappello ha un colore marrone bruno, conferito dalla cuticola che lo ricopre. Questa cuticola si presenta spesso vischiosa e umida. Il cappello può arrivare a misurare fino a dieci centimetri di diametro. Il gambo ha colore giallo limone, si presenta di forma cilindrica ed è a sua volta sodo e compatto come il cappello. Può arrivare a misurare sette centimetri di altezza, ed è più allargato alla base. Presenta delle piccole granulosità che sono la caratteristica più evidente del suillus granulatus. Le carni sono di colore giallo limone, tenere ma compatte.
Per fare una buona raccolta di esemplari di Suillus granulatus, basta avventurarsi nei boschi di conifere da giugno ad ottobre, quindi dall'estate fino all'autunno inoltrato. A volte può crescere nei boschi di latifoglie, anche se più raramente: il suo habitat naturale sono le pinete. Per questo il nome con cui viene comunemente chiamato è pinarolo, proprio perché lo si trova facilmente ai piedi degli alberi di pino. Il pinarolo cresce sia in montagna che in collina. In Italia si trova diffuso su tutto il territorio nazionale, ma al nord è più facile incontrare un'altra specie di Suillus, il Suillus collinitus, che è facilmente confondibile con il granulatus. La differenza principale sta nel cappello, che è più scuro, e nel gambo, che presenta un colore rosato alla base. Comunque sono entrambe commestibili.
Una volta fatta una buona raccolta di esemplari di Suillus granulatus, che, come si diceva, è molto comune quindi facile da trovare, non resta che cucinarlo. C'è un'accortezza fondamentale da osservare, come operazione preliminare, e riguarda la cuticola che ricopre il cappello. Questa cuticola infatti è nociva per la salute, perché ha uno spiacevole effetto lassativo, dovuto al glutine di cui è composta. Quindi va rimossa, e lo si può fare con una certa facilità mettendo il fungo per qualche minuto in forno caldo. Fatto ciò, il pinarolo si può cucinare in tanti modi diversi. Le sue carni sono dolciastre e dal sapore delicato, ed emanano un odore resinoso. Bisogna però anche avere la cura di raccogliere esemplari giovani: quelli più vecchi infatti spesso si inzuppano di acqua, diventano gommosi e poco digeribili.