Farmaci omeopatici
Come molti sapranno la omeopatia si contrappone alla fitoterapia. Ad oggi i farmaci omeopatici non contengono principi attivi tipici di alcune piante come succede con i farmaci fitoterapici, che fanno riferimento alle cure più famose, utilizzati da secoli dalla medicina ufficiale. Le cure omeopatiche infatti alla base hanno variegate tipologie di principi che provengono dal mondo vegetale, da quello animale, minerale e chimico. Non a caso famose basi per i farmaci omeopatici sono proprio l'antimonio, un semimetallo, l'oscillococcinum base per curare sintomi dell'influenza, proveniente dal fegato. I medicinali fitoterapici invece sono delle vere e proprie droghe con funzione medicinale. E' altresì importante ricordare che l'omeopatia non è riconosciuta, diversamente dall'altra, come una medicina scientificamente provata.
L'omeopatia si fonda su alcuni principi necessari per capire quali eventuali tipologie scegliere. Il primo è quello della diluizione: tutte le sostanze di cui abbiamo parlato, impossibili a volte da diluire con l'acqua, vengono sciolti con altre sostanze come gli zuccheri, ad esempio lattosio, e poi successivamente in acqua. La diluizione ha dei gradi che ci fanno capire la potenza del farmaco omeopatico scelto per la cura da seguire. Un secondo principio da cui partire è il miasma, cioè una predisposizione di una persona ad un determinato tipo malattia, indipendente dall'ambiente e dallo stile di vita. Tutti questi principi sono fondamentali per scegliere una cura omeopatica adatta a noi e spesso è richiesto il consiglio di un medico omeopata, specializzato nel campo. Fate dunque attenzione a ciò che scegliete.
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L'omeopatia ha registrato un grande sviluppo nella seconda metà dell'Ottocento: già nel 1832 fu inaugurato il primo ospedale omeopatico a Sibiu, in Romania, ma è nei decenni seguenti che questa cura si diffuse in tutta Europa, arrivando anche negli Stati Uniti. All'inizio i risultati erano davvero soddisfacenti, ma sembra che sia così solo perché l'omeopatia abbandonò subito pratiche ancora in voga ma alquanto macabre e dannose quali il salasso. Parallelamente allo sviluppo della medicina tradizionale, questa branca iniziò a perdere credibilità ed efficacia rispetto ai medicinali classici. Nel primo decennio del nostro secolo, molte nazioni hanno iniziato a cancellare i rimborsi per i medicinali omeopatici e hanno cancellato le composizioni dei farmaci dai prontuari, come avvenne in Inghilterra nel 2007. Anche gli ospedali omeopatici hanno sempre meno prenotazioni per ricoveri e visite specialistiche.
Secondo gli omeopati, diluire maggiormente una sostanza non provoca una diminuzione dell'effetto, ma piuttosto ne aumenta l'efficacia. Nella pratica, però, le percentuali della diluizione operate in campo omeopatico sono talmente alte che molti medicinali così prodotti risultano essere composti quasi solo da zucchero. L'Organizzazione mondiale della sanità afferma che l'omeopatia non è una vera e propria cura, pertanto non può apportare reali benefici ai suoi pazienti. Le persone curate con tali terapie molto spesso si fanno influenzare dell'effetto placebo e non hanno dei benefici tangibili da queste cure: questo provoca dei reali rischi in coloro che sono affetti da patologie gravi e progressive, perchè i medicinali omeopatici non rallentano l'avanzare della malattia. I risultati, infatti, secondo delle statistiche, non risultano essere migliori rispetto a quelli ottenuti dallo stesso effetto placebo da solo.
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