asparago
Scientificamente classificato con il nome di Asparagus officinalis ed appartenente alla famiglia delle Liliacee, l'asparago è una pianta conosciuta fin da tempi antichissimi e che è stata fin da subito ampiamente coltivata, sia per il suo sapore che per le sue qualità terapeutiche, che caratterizzano anche altri esemplari appartenenti alla sua stessa famiglia, come l'aglio o l'aloe. Dal punto di vista semantico il suo nome significa "germoglio", che si identifica nella parte commestibile della pianta, ossia la punta; questa porzione dell'ortaggio prende il nome di "turione" e può essere bianca, se l'asparago è coltivato in assenza di luce, o verde-violacea, se la pianta riesce a fotosintetizzare. La maturazione della pianta, e quindi la sua disponibilità alla raccolta, avviene per sei-sette settimane in primavera fino all'inizio dell'estate, ed è opportuno che la raccolta avvenga entro breve tempo, così da conservare le punte fresche e morbide.
L'asparago è un ortaggio a basso contenuto calorico (meno di 4 kcal per turione e circa 24 kcal per 100 grammi), assolutamente privo di grassi e di colesterolo, a ridotto contenuto di sodio ma ricco di potassio e con una buona percentuale di fibre, ma contenente anche quote non trascurabili di magnesio, fosforo, calcio, ferro e zinco. E' un alimento in grado di fornire anche molte vitamine, quali acido folico, tiamina, vitamina K e B6 (ma anche vitamina A, E e C) e rutina, un glicoside flavonoide. Non dobbiamo infine dimenticare la presenza nella pianta di glutatione, uno dei più importanti ed efficaci antiossidanti utilizzati normalmente dall'organismo. La presenza di tutte queste sostanze rendono l'asparago un alimento fitoterapico eccellente e utile sia nella prevenzione che nel miglioramento di alcune condizioni patologiche.
Il basso regime calorico dell'asparago ne consente un consumo abbondante anche in condizioni di obesità ed è un vegetale ideale da assumersi in gravidanza grazie al suo ottimo apporto di acido folico, che previene i difetti del tubo neurale nel feto e contribuisce, insieme al ferro, alla rigenerazione dei globuli rossi. Nell'ortaggio si trovano anche buone dosi di inulina, una sostanza che migliora la motilità del tratto gastro-enterico e la crescita di batteri intestinali saprofiti quali il Lactobacillus ed il Bifidus, ostacolando contemporaneamente la proliferazione di specie batteriche nocive.
Il suo contenuto in vitamina A, vitamina E, zinco e glutatione rendono l'asparago una importante fonte di antiossidanti; il glutatione in particolare, una piccola proteina composta da soli tre aminoacidi, è forse l'antiossidante più conosciuto e più studiato tra quelli abitualmente utilizzati dal nostro organismo ed è una delle sostanze fondamentali che agiscono nella prevenzione dell'aterosclerosi; studi recenti hanno confrontato la quantità di questa sostanza nell'asparago rispetto a quella presente in altri vegetali, collocando questo ortaggio nelle posizioni più alte nella classifica delle piante commestibili a più alto potere antiossidante, rendendolo quindi un ottimo adiuvante nella prevenzione delle malattie cardiache ed oculari (cataratta). Dobbiamo inoltre ricordare che lo stress ossidativo e l'infiammazione cronica sono fattori predisponenti allo sviluppo di molte neoplasie maligne, ed entrambi questi fenomeni sono dovuti ad un basso apporto di antiossidanti ed anti-infiammatori, sostanze di cui proprio l'asparago è ricco, facendo quindi giustamente supporre un'ulteriore azione anti-tumorale di questa pianta.
Oltre al suo valido contributo nella protezione delle malattie arteriose, l'asparago sembra prevenire anche patologie croniche quali il diabete di tipo 2; questa azione sembra mediata dalle vitamine del gruppo B (B1, B2, B3 e B6) e da sostanze come la biotina e l'acido pantotenico, presenti in quantità ragguardevoli in questo ortaggio. Tali sostanze intervengono nel metabolismo del glucosio e dell'amido e, conseguentemente, nel controllo dei valori glicemici. La vitamina K interviene nel meccanismo della coagulazione e nel metabolismo osseo, prevenendo l'osteoporosi, ma svolge anche un ruolo protettivo sul sistema nervoso centrale. L'asparago contiene inoltre un aminoacido denominato "asparagina"; a tale sostanza sono dovute l'attività diuretica dell'ortaggio ed il caratteristico odore assunto dalle urine dopo la sua consumazione; questo aminoacido è inoltre indispensabile per il metabolismo dell'alcool, lasciando dedurre che questo ortaggio possa essere anche un buon rimedio per facilitare lo smaltimento di una sbronza.
Le uniche condizioni che limitano il consumo dell'asparago sono la nefrite, la prostatite e la cistite, situazioni in cui l'ortaggio sembrerebbe addirittura essere dannoso.
L'asparago è un ortaggio che, una volta colto, mantiene la sua freschezza e le sue proprietà nutrizionali per un tempo da due a cinque volte più lungo di quello mostrato da altri vegetali, anche se il tempo di consumazione ottimale non dovrebbe superare le 48 ore dalla raccolta. La sua preparazione consiste nel solo isolamento delle punte, senza pelarle ma lavandole soltanto, in acqua fredda, per eliminare i residui di polvere e terra. E' possibile consumare le punte crude, così da mantenere intatti tutti i nutrienti in esse contenuti, oppure si possono appena scottare in acqua calda, in modo da non dissiparne il contenuto di sali minerali. Un'alternativa è far bollire l'ortaggio ponendolo verticalmente in una pentola con acqua e sale, per poi servirlo condito con solo olio, che ne esalta il sapore, oppure con olio e limone. Nella tradizione culinaria viene impiegato soprattutto nelle frittate e come condimento per risotti. I gambi, troppo duri per essere mangiati, possono essere utilizzati per fare decotti a scopo depurativo.
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