barba di becco
E’ una pianta con un ciclo biennale e questo significa che un anno sviluppa solo le foglie mentre l’anno successivo, compare l’infiorescenza floreale.
E’ una pianta dalle molteplici proprietà, usata fin dall’antichità per favorire la diuresi, per depurare e per provocare la sudorazione. Ultimamente viene usata anche in cosmesi per la preparazione di creme con poteri astringenti.
E’ una pianta che viene usata anche in cucina e si trova spessissimo sulle nostre montagne infatti quasi tutto il continente, tranne le isole, ne è pieno ed in Italia, la troviamo sulle Alpi. Le foglie si possono usare crude associate ad un’insalata mista mentre i giovani fiori, possono condire minestre o usate per preparare insalate. Le radici invece, vengono utilizzate per la preparazione di medicamenti officinali.
La saggezza contadina, ci suggerisce la barba di becco, come erba officinale come si faceva anticamente anche perché la sua radice, ricorda quella della carota e allo stesso modo è dolciastra oltre ad essere ricca di zuccheri specifici come l’ inulina, inositolo e mannitolo.
La barba di becco, è usata soprattutto per le sue proprietà diuretiche e risulta estremamente utile per depurare l’organismo specialmente se associata ad una dieta ipocalorica.
Tuttavia questa importante erba medica, viene usata anche per altri scopi benefici infatti riesce a dare sollievo alle persone che soffrono di reumatismi ma aiuta moltissimo, nei casi di arteriosclerosi e di pressione arteriosa alta perché ha la capacità di rimuovere i residui tossici dal metabolismo.
Ma gli effetti benefici non finiscono qui! La
barba di becco veniva ed ancora viene usata per le fastidiose malattie da raffreddamento perché innanzitutto favorisce la sudorazione in caso di febbre alta e poi calma la tosse stizzosa ed è capace di alleviare tutte le patologie del sistema respiratorio.
L’interno delle sue radici sono ricche di idrati di carbonio e persino i diabetici, possono consumarla senza sorta di limitazioni perché non aumenta il livello di glucosio nel sangue.
Possono mangiare la radice di questa pianta che come si è detto è identica alla carota, a fettine lessate e condite con olio e limone mentre il fusto e le foglie vengono cucinate allo stesso modo degli asparagi.
Sembra strano ma alcune cucine regionali, usano questa pianta, per arricchire varie preparazioni della cucina tipica delle loro trattorie. Non a caso la barba di becco viene introdotta come elemento principale nelle frittate. Nelle zone alpine, quest’erba dalle molteplici proprietà è considerata mangereccia e quindi usata in mille maniere, tutte molto saporite e gustose. La radice infatti viene preparata dopo averla lessata, sotto forma di gustose frittelle in pastella, oppure viene grigliata o anche saltata in padella.
I dischetti di radice delle barba di becco, vengono utilizzati anche essiccati e poi conservati in vasetti di vetro per essere consumati al momento del bisogno anche per preparare qualche decotto specifico.
Addirittura in passato, le radici venivano essiccate e poi macinate finemente in modo da ottenere una polvere che veniva usata nell’impasto della farina o anche come surrogato del caffè.
Abbinata al papavero e alla farina di ceci e mescolata con un po’ d‘acqua, la barba di becco ancora oggi, viene fatta saltare in padella con un po’ d’olio e il risultato è una simpatica frittatina ottima anche di sapore.
Naturalmente si otteneva un doppio scopo e cioè quello di esaltare il comune sapore dei cibi e quello di sfruttare le sue proprietà officinali. L’unico inconveniente che si risolve però con un po’ di pazienza, è che le radici sono difficili da pulire.
La barba di becco, è molto usata anche nelle industrie farmaceutiche che la utilizzano per la creazione di pomate antidolorifiche. In molte zone, anche se la si trova in crescita spontanea, esistono delle vere e proprie coltivazioni . La pianta viene infatti coltivata su piccoli appezzamenti di terreno, esposta direttamente ai caldi raggi del sole. Il terreno viene annaffiato solo una volta al mese e tra l’altro, se il clima è umido, non c’è neanche bisogno di bagnare la terra.
Secondo la credenza popolare, quest’erba, ha del miracoloso quindi non a caso, chi crede molto nella fitoterapia, la coltiva con estrema passione.
Pensate che ci sono zone dove i contadini hanno piccoli appezzamenti di terreno, dedicate proprio a questa pianta e amano tramandare di padre in figlio, le doti benefiche delle barba di becco.
In effetti, se vogliamo seguire passo passo tutta l’antica storia di questa piantina, possiamo domandare ad anziani con ricordi di lontanissima memoria che ci possono menzionare di cure effettuate con decotti ottenuti col la barba di becco, utili persino per eliminare le verruche.
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Chi ama curarsi con le erbe, saprà bene che sarebbe buona abitudine tenerle sapientemente in casa ed utilizzarle nel momento del bisogno. Naturalmente anche l’arte dell’erborista non si inventa da un momento all’altro ma occorrono numerosi studi. Tuttavia gli appassionati, che utilizzano le piante officinali come rimedi naturali, hanno una particolare predilezione per la barba di becco e cercano di tenere ben custodite, delle porzioni essiccate di prodotto, atte a lenire anche i bruciori di stomaco ed ad aumentare un’anomala perdita di appetito.
Benchè sia usuale trovare la barba di becco sui cigli delle stradine di campagna, la pianta è facilmente reperibile in erboristeria dove un professionista del benessere, vi indicherà non solo le proprietà di cui sicuramente sarete già al corrente ma anche i vari metodi di preparazione.
La si può preparare infatti, sotto forma di infuso, decotto o tintura e solo su prescrizione controllo medico dell’erborista, potrete cimentarvi nella preparazione di ricette mediche casalinghe.
Come tutte le erbe officinali, anche la barba di becco diventa dannosa se usata in maniera impropria e un sovradosaggio, potrebbe diventare tossico e procurare più male che bene all’organismo.
Tuttavia il decotto di barba di becco, risulta di facile preparazione ed avendo a portata di mano le radici già essiccate, potete usufruirne nel momento in cui accusate uno dei malesseri descritti in precedenza.
Specialmente se usato nei mesi freddi, quando le malattie da raffreddamento sono in agguato, il decotto risulta un vero toccasana!
Lo potete preparare facendo bollire per un quarto d’ora 2 grammi di radici in 100 grammi di acqua. Otterrete una tazza di decotto che preparerete per quattro volte al giorno e lo sorseggerete ben dolcificato con miele o zucchero grezzo.
Come per incanto, vedrete che il catarro diminuirà notevolmente proprio perché riuscirete ad espettorare con facilità.
Inoltre suderete molto ed in caso di uno stato febbrile, questo potrebbe essere un ottimo metodo per favorire l’abbassamento della temperatura corporea troppo alta e nello stesso tempo, permetterete anche all’organismo, una sana depurazione.
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