Lo spettacolo primaverile dei campi di colza
In primavera è molto comune fermarsi e ammirare lo spettacolo di quegli immensi campi gialli che, negli ultimi anni, sono tornati ad essere molto comuni in tutta la nostra penisola. Si tratta della fioritura della colza, pianta tornata attuale per la facilità di coltivazione e gli innumerevoli usi cui è legata.
La colza, Brassica napus, appartiene alla famiglia delle Brassicaceae ed è quindi strettamente imparentata con cavoli, broccoli e cavolfiori. Si tratta in effetti di un ibrido naturale molto vigoroso tra una rapa ed un cavolfiore. A seconda delle condizioni di coltivazione può infatti raggiungere dai 60 ai 90 cm e, grazie alle radici molto profonde, è in grado di sopportare egregiamente la siccità. La fioritura, molto duratura, avviene a metà primavera: i fiori sono composti da 4 petali opposti due a due, come tipico per questa famiglia.
Il loro colore è un bellissimo giallo chiaro. Al loro appassimento cominciano a svilupparsi i semi che è ciò per cui viene prevalentemente coltivata. Sono infatti ricchi di un olio utilizzabile in ambito alimentare, ma che ha trovato ultimamente nuovi usi.
La coltivazione della colza è semplice e viene utilizzata comunemente anche su piccoli appezzamenti. È infatti un ottimo rigenerante per il terreno e una parte può essere sfruttata come foraggio per gli animali. Viene poi sfruttata la sua rusticità seminandola in autunno: occupando il suolo evita che venga invaso dalle infestanti.
Per ottenere un bel campo bisogna prima di tutto arare e fresare finemente: il periodo preferito nel nostro paese va da agosto ad ottobre, ma si può procedere anche alla fine dell’inverno. In piccoli appezzamenti i semi possono essere sparsi a spaglio, altrimenti si procede meccanicamente. L’ideale è creare delle file larghe 30 cm e spaziare sulla fila di circa 10 cm. Il seme va lasciato abbastanza superficiale coprendolo con al massimo 2 cm di terra fine.
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È una pianta abbastanza autonoma, specie se seminata in autunno quando subisce solo in minima parte la concorrenza delle infestanti. Di solito non c’è bisogno di irrigazioni per arrivare alla germinazione. Data la sua resistenza anche in seguito saranno superflue: è quindi ideale per le zone aride del nostro paese.
Se procediamo in primavera invece dovremo essere un po’ più accorti eliminando le erbacce almeno fino a quando non si sarà sviluppata la rosetta basale di foglie.
La colza è una pianta estremamente rustica e non necessita dell’aiuto né di ammendanti organici, né di concimi, se non di un po’ di azoto in primavera.
Non teme neanche i parassiti e le crittogame: difendiamola solamente dalle limacce, specialmente nelle prime fasi della crescita.
La colza trova moltissimi usi in ambito agricolo e industriale, ma viene apprezzata sempre di più anche in ambito domestico.
Come ammendante per i terreni
La colza viene piantata in autunno o in primavera con diversi scopi.
La semina autunnale prima di tutto previene la crescita di infestanti durante l’autunno e i mesi di marzo e aprile. A questo sommiamo la sua qualità di avere radici profondissime, in grado di andare a cercare e portare in superficie risorse che altre piante non sarebbero in grado di trovare. Inoltre “lavorano” il terreno rendendolo più soffice, permeabile e vivo. Per ottenere il massimo dobbiamo tagliare gli steli prima che vi sia la produzione dei semi. Li lasceremo seccare sul suolo per inglobarli con le arature preparatorie della seguente coltura.
Se la semina è stata tardiva le piantine deperiranno all’arrivo del freddo: le foglie devono essere lasciate al suolo in maniera che rilascino gli elementi nutritivi.
L’uso della colza come verdura non è molto diffuso nel nostro paese, ma viste le interessanti qualità nutrizionali andrebbe presa in considerazione. Si possono consumare le foglie e i fiori. Le prime vanno raccolte quando raggiungono una buona dimensione: possono essere consumate crude, ma in generale vengono cotte insieme ad altre verdure a foglia. Possono essere conservate qualche giorno in frigorifero, ma deperiscono in fretta. In alternativa possiamo sbollentarle e conservarle tramite surgelazione.
I fiori vanno raccolti invece subito dopo la loro apertura e sono ottimi come decorazione per le insalate.
La colza come coltura estensiva ha lo scopo principale di fornire i semi, ricchi di oli utilizzabili in molti ambiti. Non sono però adatti all’alimentazione umana in quanto contengono una buona quantità di acido erucico. Per ovviare a ciò in Canada è stata sviluppata una varietà detta canola, a basso contenuto, che ha riscontrato un buon successo.
L’olio ricavato dai semi della varietà tradizionale è un additivo alimentare, usato in piccolissime quantità. I residui di lavorazione sono eccezionalmente ricchi in proteine e vengono impiegati come mangime animale, sostituendo la soia.
Dall’olio si può raffinare anche un biocombustibile.