Oziorrinco
Un nemico insidioso per le piante del nostro giardino e delle coltivazioni di piante ornamentali e da frutto: l'oziorrinco.
Questo parassita appartiene alla famiglia dei coleotteri ed è in grado di provocare danni ingenti a orti e giardini dal momento che si nutre di radici e foglie.
Attacca in particolar modo piante cosiddette ornamentali, come ciclamini e azalee, ma alcune specie di
oziorrinco sono attratte anche dalle piante dell'orto da ulivi e viti.
Le larve vivono nel terreno per un periodo molto lungo che va da uno a quattro anni durante i quali si nutrono dei bulbi, delle radici e della parti basse delle piante. Una volta intaccata la radice la pianta è spesso destinata a morire.
Gli individui adulti invece preferiscono attaccare le foglie: caratteristiche per riconoscere una pianta attaccata da
oziorrinco adulto sono le classiche lesioni a forma di mezzaluna.
L'oziorrinco si nutre principalmente di notte: a partire dal tramonto esce dalla sua tana sotterranea e risale il fusto della pianta passando la notte a nutrirsi delle foglie più giovani e tenere. All'alba l'insetto si ritira sottoterra.
Il continuo attacco di questo fastidioso coleottero porta la pianta a morire lentamente: sia gli attacchi alle radici che quelli alle foglie provocano infatti gravi sofferenze irreversibili. In particolare per quanto riguarda le foglie la mancanza progressiva di superficie in grato di attivare la fotosintesi è spesso letale.
E' importante perciò individuare da subito la presenza di larve di oziorrinco: il periodo di maggior diffusione del coleottero è durante la stagione calda, da maggio a ottobre. E' particolarmente diffuso nelle zone che dal centro al sud dell'Italia.
Oltre ai sintomi riscontrabili sulla pianta è importante individuare le colonie di insetti per organizzare una lotta mirata in grado di porre una soluzione al problema.
Le uova di oziorrinco sono di forma ovale e cambiano colore nel corso del tempo: da bianche diventano infatti gialle e poi grigio scuro. Vengono deposte da femmine adulte a giugno: ogni femmina è in grado di depositare nel terreno centinaia di uova, in un periodo di vita che dura all'incirca due o tre mesi.
Le larve di oziorrinco hanno un corpo arcuato senza zampe lungo all'incirca un centimetro. Sono di colore bianco con la testa rossa che varia dal rosso al marrone. Lo stadio larvale dura a lungo e fa sì che l'individuo passi attraverso ben tre evoluzioni diverse prima di diventare pupa e poi adulto. E' in questo periodo che l'oziorrinco mina la salute della pianta a partire dalla radice.
Gli individui adulti presentano colorazioni diverse a seconda delle specie dal marrone intenso al nero lucido, alcuni individui possono presentare sfumature metalliche o punteggiature.
Il corpo è corpo ovale di una lunghezza variabile dai cinque ai dieci millimetri.
Camminano lentamente ma sono in grado di risalire agevolmente i fusti di tutte le piante, anche avvalendosi dei paletti tutori per le piante giovani.
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I mesi ideali per combattere e sterminare l'oziorrinco vanno da settembre o ottobre, periodo nel quale l'insetto è in fase larvale. E' infatti molto difficile incentrare la lotta sugli individui adulti, sia per la loro propensione alla vita notturna sia per un sempre più evidente capacità di resistere ai comuni pesticidi.
Tuttavia per cause di forza maggiore è possibile per le piante ornamentali adottare preparati a base di piretro in grado di uccidere gli insetti per ingestione o contatto. Esistono inoltre dei disinfettanti specifici per il terreno in grado di distruggere uova e larve.
Vanno comunque considerati i rischi maggiori rispetto ai benefici che operazioni di questo tipo comportano: nel caso di piante destinate all'alimentazione umana è assolutamente sconsigliato ricorrere a questi metodi.
Un espediente utile per arginare i danni provocati dall'individuo adulto negli alberi consiste nel rivestire il tronco dell'albero con una fascia realizzata con un materiale simile alla lana di vetro. Questo impedirebbe agli insetti la risalita bloccandone il passaggio poiché questa specie di coleottero è sprovvista di ali.
Altre alternative pratiche sono quella di ricoprire un piccolo pezzo di fusto con una fascia carta adesiva moschicida, in modo da imprigionare gli individui adulti di passaggio.
Anche scuotere le piante potrebbe essere un metodo per acchiappare gli ospiti indesiderati: questi insetti infatti come reazione al pericolo si lasciano andare come difesa a peso morto, interrompendo qualsiasi attività. Con un telo sotto l'albero è quindi possibile intrappolare alcuni esemplari. Queste operazioni vanno ripetute per diversi giorni consecutivi e sempre nelle fasce orarie notturno serali, dal momento che, lo ricordiamo, l'oziorrinco è un animale notturno.
Anche illuminare le foglie può essere un metodo efficace per "spaventare" l'oziorrinco.
Come tutti i metodi di questo tipo oltre alla costanza è necessaria la preventivazione di un attacco mirato anche alle larve. Non avrebbe infatti senso pensare di eliminare il problema dimenticandosi della sua fonte..
Per combattere in maniera efficace e duratura le popolazioni infestanti di oziorrinco i rimedi più efficaci rimangono quelli basati sulla lotta biologica.
Non esistono altri insetti in grado di attaccare l'oziorrinco, sia a causa delle sue dimensioni sia a causa della dura corazza che lo difende: esistono però parassiti in grado di nutrirsi delle sue larve.
Diverse aziende distribuiscono delle larve di Heterorhabditis bacteriophora, un "parassita del parassita" in grado di nutrirsi delle larve di oziorrinco.
Queste larve sono assolutamente innocue per le piante e per l'uomo e vengono vendute all'interno di un materiale inerte. E' necessario diluire con acqua e versare direttamente alla base della pianta attaccata, quando le condizioni del terreno permettono una buona umidità del suolo.
E' importante eseguire queste operazioni in prima mattinata o nel tardo pomeriggio, per evitare l'evaporazione del liquido e la morte dei nematodi. La temperatura ideale per preparare questa difesa è quella che va dai 15 ai 30 gradi: è quindi è preferibile eseguire queste operazioni nel periodo pre estivo o prima dell'arrivo dell'autunno ricordandosi di mantenere sempre un'adeguata umidità del terreno. Va purtroppo ricordato che questa forma di difesa risulta essere efficace se applicata su terreni sabbiosi o pastosi, mentre non porta risultati apprezzabili su terreni argillosi.