Giardino Torrigiani

vedi anche: giardino

Storia del giardino Torrigiani

Il giardino Torrigiani è una delle aree verdi di grandi dimensioni che ancora sopravvive nel centro cittadino di Firenze. È un classico esempio dello stile romantico degli inizi dell’Ottocento e può vantare un perfetto stato di conservazione. Nel sedicesimo secolo la zona apparteneva già alla famiglia Torrigiani ma, quando a fine del ‘700 il ramo capostipite si estinse, il cardinale Ludovico Maria Torrigiani regalò il terreno al suo pronipote Pietro Guadagni il quale iniziò la realizzazione del parco e del casino. Successivamente si aggiunsero nuovi terreni e il giardino arrivò a un’estensione di dieci ettari. Fu Luigi Cambray Digny a ricevere l’incarico di progettare il parco. Si lasciò ispirare dai giardini inglesi ricchi di suggestioni esoteriche e aggiungendo simbologie massoniche.
Vista sul giardino

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L’entrata del parco

Scorcio del giardino Torrigiani In epoca remota l’ingresso principale al giardino Torrigiani si trovava in via de’ Serragli e proprio da lì aveva inizio il percorso simbolico. Ad accogliere i visitatori c’era la scultura di Osiride, il dio legato al mondo dell’agricoltura così come a quello dei morti e della resurrezione. L’opera si trova sempre nella medesima ubicazione e sorregge delle tavole sopra le quali sono tutt'oggi incise le regole da rispettare per gli avventori. Nel 1824, anno della sua apertura al pubblico, il giardino disponeva di una zona riservata al pascolo degli animali selvatici. Oramai, da qualche anno, l’ingresso è stato dirottato al numero 53 di via del Campuccio. Appena entrati si nota il complesso scultoreo di Pio Fedi che raffigura Seneca in compagnia di Pietro Torrigiani.

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Lungo il percorso

Giardini Torrigiani A poca distanza dall’entrata attuale del giardino Torrigiani, c’è la grotta di Merlino. Il personaggio leggendario aveva il compito di rievocare nello spettatore la forza interiore di cui disponeva e che può adoperare secondo il proprio volere. La parte interna delle mura che contengono il giardino, un tempo erano affrescate con scene di vita rupestre e decori ispirati dalle rovine antiche. Purtroppo gli agenti atmosferici hanno rovinato quasi la totalità dei dipinti e sono pochi gli stralci ancora decifrabili. Girovagando fra le architetture del parco si trova una strada in salita che porta ad un anfiteatro. Questo luogo non fu mai adoperato per rappresentazioni teatrali perché poco adatto a contenere un buon numero di persone ma fu edificato per un puro richiamo simbolico alla riflessione.


Giardino Torrigiani: La torre del parco

Dettagli presenti nei giardiniLa seconda parte del giardino è interamente ombreggiata: un chiaro collegamento con la notte e la morte. Sono presenti numerose sculture raffiguranti urne, civette e serpenti ed è possibile notare la presenza in un finto ossario. Alla fine del percorso si ritrova la luce e al di sotto di una collinetta c’è un forno crematorio. Il corpo bruciato si trasforma in cenere e si eleva attraverso un camino ad uno stato di conoscenza superiore. La torre che sovrasta proprio il piccolo dosso artificiale si eleva per un’altezza di ventidue metri e fu edificata nel 1824. Questa torre ha due scopi diversi: il primo è quello di rievocare lo stemma della famiglia che volle far costruire il parco mentre il secondo significato è da ricercare nelle simbologie massoniche di cui è pervaso tutto il giardino.