Betulla - Betula
Le betulle sono alberi di media grandezza o grandi arbusti, diffusi in natura in gran parte delle zone temperate dell’Emisfero nord; al genere appartengono solo alcune decine di specie, e pochissime vengono coltivate come piante ornamentali in Italia; nel nostro paese non esistono boschi spontanei di betulla, anche se alcuni esemplari si sviluppano allo stato selvatico ai margini dei boschi collinari nelle zone a nord del Paese; in Europa sono molto diffuse soprattutto nell’area scandinava.
La caratteristica peculiare, che appartiene quasi a tutte le specie, consiste in una sostanza, chiamata betulina, contenuta nella corteccia, che la rende di colore bianco perlaceo, talvolta candido. Questo carattere distintivo rende le betulle molto decorative, anche durante i mesi invernali, quando i tronchi si stagliano nel bosco, con la loro colorazione candida, con segni scuri, quasi neri. Il fogliame è caduco, generalmente le foglie sono di colore verde brillante, con margine dentellato; il colore autunnale è giallo, ma il fogliame morente persiste poco sull’albero, non donando una colorazione particolarmente durevole.
Il fusto è eretto, e può raggiungere in molte specie i 25-30 m di altezza, pur restando sempre abbastanza sottile. Le betulle sono alberi pionieri, ciò significa che i loro semi germogliano in campo aperto, lontano dal bosco, e preparano il terreno all’arrivo dei semi i altri alberi, che in seguito costituiranno il bosco; per questo motivo le betulle non sono piante molto longeve.
Le ramificazioni sottili formano una chioma per lo più a fiamma, allungata, e poco densa; molte varietà coltivate hanno ramificazioni pendule, che danno all’albero un aspetto piangente. I fiori sono riuniti in amenti, e i semi sono samare, spesso con ali sottili e poco evidenziate.
Altezza a maturità | di solito 15 metri |
Temperatura minima | -20 °C |
Origine | Europa e Asia |
Suolo | Acido, subacido, neutro |
Umidità del suolo | Sempre umido, ma ben drenato |
Esposizione | sole |
Fogliame | Caduco |
Le betulle fanno parte della famiglia delle betulacee che comprende alcune delle piante più con amenti più famose tra cui i noccioli, gli ontani e i carpini.
Questa famiglia è composta da 6 generi e in totale più di 160 specie di alberi decidui e cespugli che crescono, generalmente nelle regioni temperato-nordiche. Tutta la famiglia è caratterizzata da foglie alterne e fiori in amenti separati di cui solo i maschili risultano ben evidenti e decorativi.
Il genere
betula comprende da 30 a 60 specie: alberi poco longevi e considerati pionieri in tutto l’emisfero Nord.
Il suo nome deriva dal gallico ed è un diminutivo di “betua”. Il nome germanico birch, invece, ha origine indoeuropea e probabilmente significa “splendente”.
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Si tratta di alberi o arbusti di taglia piccola o media diffusi soprattutto nei climi temperati. Le foglie sono semplici e alternate, con venature molto profonde. Solitamente nascono in coppia. I frutti sono piccoli acheni alle volte muniti di ali più scure. Differiscono da quelli dei generi vicini per il fatto che i frutti femminili non sono legnosi e tendono invece a dissolversi a maturità, rilasciando i semi. Purtroppo rilasciando una grande quantità di polline sono causa frequente di allergie.
La corteccia di tutte le betulle è caratterizzata da lunghe occhiature orizzontali che, con il tempo, la separano in sottili lamine cartacee. Può assumere diverse colorazioni a seconda della varietà e dell’età dell’esemplare: grigio, bianco, nero, giallo.
Le gemme si formano molto presto nella stagione e a metà estate sono già completamente sviluppate. Sono tutte laterali e comunque mai apicali. Il legno ha una tessitura molto fine e setosa e può quindi essere lavorato molto bene. Non è invece un legno ideale da ardere in quanto ha un basso potere calorifico.
La betulla pendula viene detta anche betulla europea, in quanto è diffusa in tutto il nostro continente, fino nelle zone caucasiche, in modo particolare nelle zone del nord Europa; ha fusto sottile ed eretto, con la tipica colorazione candida; i rami sono sottili e i rametti che portano le foglie sono pendenti.
Le foglie sono piccole, triangolari e appuntite, di colore verde medio. Gli esemplari anziani possono raggiungere i venti metri circa di altezza, anche se più spesso nei giardini si vedono alberi più minuti, che non superano i dici metri, e spesso posti a dimora in minuscoli boschetti, costituiti da due o tre esemplari, o da ceppaie multiple.
Esistono molte varietà di
betula pendula, tra cui la varietà “youngii”, con tutte le ramificazioni pendule, che possono giungere fino a terra, dando l’impressione di un grande arbusto che si ripiega su se stesso. La varietà “laciniata” ha invece fogliame palmato, suddiviso sottilmente, quasi come le foglie di acero palmato, ma con soli tre apici fogliari.
La Betulla bianca (betula pendula) ha foglie da ovate a triangolari, lunghe fino a 6 cm e larghe 4, affusolate all’apice, con doppia e grossolana dentatellatura, verdi scure e lucide nella pagina superiore, portate su esili rami privi di peli, bitorzoluti e penduli che ingialliscono in autunno. La corteccia è bianca.
Sviluppandosi diventa scura e si fende irregolarmente alla base, con l’età. I fiori sono amenti. I maschili sono lunghi fino a 6 cm, gialli e penduli. I femminili sono verdi, eretti o penduli, portati separati sulla stessa pianta all’inizio della primavera. L’habitat di origine è il Nord dell’Asia e l’Europa. Predilige terreni leggeri e sabbiosi. È anche conosciuta come Betulla bianca europea e può creare delle larghe foreste. Ha portamento leggermente piangente e può raggiungere i 30 metri di altezza.
Albero di dimensioni medie o piccole o anche grande arbusto, diffuso in natura nelle zone non eccessivamente elevate del Nepal e di altri stati himalayani; possono raggiungerei anche i dieci o quindici metri di altezza, sviluppandosi tra le foreste di conifere. Vivono in zone con condizioni climatiche limite, dove il gelo è intenso per la gran parte dell’anno. Il fogliame è di colore verde scuro, ovale, leggermente allargato al centro, con venature vistose, divienine giallo appena prima di cadere, in autunno; i fusti sono eretti, con rami rigidi e ben sviluppata. La corteccia è chiara, biancastra o color crema, e tende a sfaldarsi in fogli simili a carta. Anticamente, la corteccia di questa betulla veniva utilizzata come carta, e infatti alcuni scritti antichi in sanscrito sono giunti a noi su grandi fogli di corteccia di betulla.
LA betulla nana è un arbusto di dimensioni ridotte, strisciante, che non supera i 15-25 cm di altezza; si sviluppa nelle zone artiche del nostro pianeta, sia in Asia, che in Europa, che in nord America. Ha foglie tondeggianti, non più lunghe di un paio di centimetri, con margine molto dentellato, di colore verde scuro, divengono rosse in autunno, all’arrivo del freddo; i fiori sono amenti ovali, lunghi circa un centimetro. Sviluppa dense ramificazioni striscianti, che danno origine a grandi arbusti, che possono ricoprire alcuni metri quadrati di terreno, senza mai sollevarsi eccessivamente verso l’alto.
Questa specie di Betulla è diffusa in nord Europa e in nord Asia; le dimensioni sono maggiori rispetto alla betulla pendula, anche se i due alberi si somigliano molto; le foglie sono ovate, con margine serrato, di colore verde chiaro, sono attaccate ai rami mediante sottili rametti, che pendono verso il basso. Gli esemplari vetusti possono raggiungere i 25-36 metri di altezza, con fusti che arrivano fino a una cinquantina di centimetri di diametro. La chioma è poco fitta e le ramificazioni abbastanza spesse; la corteccia è chiara, color crema, con lenticelle orizzontali di colore marrone o cioccolato. All’occhio dell’inesperto betula pendula e betula alba possono sembrare la stessa pianta, o due varietà di una stessa specie, se non fosse per le diverse esigenze colturali; Betula alba infatti sopravvive solo in luoghi umidi e freschi, con il terreno spesso soggetto a forti annaffiature, o anche spesso umido o inzuppato di acqua.
Questa specie è originaria del continente Americano, dove si sviluppa in particolare n Florida e in Texas, in zone paludose o soggette a grande piovosità, o nei pressi dei fiumi. Ha dimensioni abbastanza grandi, con esemplari che facilmente raggiungono i 25-35 m di altezza, spesso costituiti da fusti multipli, con fusto centrale ben sviluppato e ampio, e una chioma tondeggiante o allungata. Rispetto alle betulle europee, questa betulla ha un aspetto più solido e imponente. Il fogliame è verde, di forma ovata, diviene giallo in autunno. La corteccia è scura, o color crema, e tende a sfogliarsi in scaglie rigide, che rimangono attaccate al fusto.
Nei giardini italiani le betulle che di solito vengono poste a dimora appartengono alla specie Betula pendula, o a varietà della stessa. Sono alberi abbastanza resistenti, che prediligono posizioni soleggiate o semiombreggiate; il loro clima ideale prevede una forte escursione termica tra le stagioni, con una stagione invernale molto fredda; possono sopravvivere a inverni anche decisamente molto rigidi, ma vengono invece rovinate (o anche uccise) da estati lunghe e calde; per questo motivo, generalmente trovano posto nei giardini dell’Italia del nord, mentre nel sud e centro Italia sarebbe quantomeno opportuno porle a dimora in zone ombreggiate, per cercare di evitare la calura estiva. Prediligono terreni freschi e molto ben drenati, anche sabbiosi o sassosi, possibilmente con ph leggermente acido. Pur riuscendo a sopravvivere anche in condizioni non ideali, con terreni sassosi e poco fertili, tendono progressivamente a rovinarsi se piantate n un terreno molto compatto, argilloso, o calcareo. Sono piante che, una volta poste a dimora e stabilizzatesi tendono a non avere particolari esigenze, non necessitano di grandi annaffiature o potature; chiaro che i giovani esemplari prediligono annaffiature durante il periodo estivo, e lo stesso dicasi anche per gli esemplari adulti, soprattutto se l’estate si presenta molto prolungata e con temperature molto elevate. Possono sopportare brevi periodi di caldo e lunghi periodi di siccità, ma producono un apparato radicale molto superficiale, che necessita quindi di refrigerio dal caldo in piena estate, e quindi di annaffiature. In ogni caso evitiamo di annaffiare troppo spesso le nostre betulle, perché non amano un terreno umido e pesante.
La corteccia e le foglie di betulla hanno un alto contenuto di flavonoidi, che vengono utilizzati in medicina per migliorare la circolazione periferica; trova quindi impiego in farmaci contro gli edemi, per migliorare la circolazione, ma anche in prodotti utilizzati per curare la cellulite. Alcuni studi recenti hanno trovato come la polpa di betulla risulti citotossica per alcuni tipi di tumore, quali i melanomi, ma tale rimedio on è ancora stato sfruttato per curare questo tipo di patologie nell’uomo.
Le foglie di betulla possono essere utilizzate anche per preparare un infuso, da utilizzare come diuretico e come antiinfiammatorio; malauguratamente queste foglie contengono anche sostanze che possono causare allergia in soggetti predisposti, e quindi la diffusione come rimedio quotidiano è decisamente contenuta.
La betulla è celebre e apprezzata soprattutto per la sua corteccia bianca, ma anche per il fogliame leggero capace di donare al giardino un’ombra dolce durante le giornate estive calde. In autunno assume una colorazione interessante. Si tratta inoltre di un albero molto facile tra trattare e che non ha particolari richieste.
È ideale per chi vuole avere degli spazi verdi belli e sviluppati in tempi brevi: cresce infatti molto velocemente. In 10 anni mostra già una bella forma naturalmente aperta.
Rimane decorativa anche durante i mesi invernali non solo per la sua corteccia particolare, ma grazie ai suoi fiori maschili che vengono conservati fino alla comparsa di quelli femminili, in primavera.
Si presta molto bene alla piantumazione in gruppi, generalmente di tre. Può però anche entrare in un progetto più ampio che riproduca, per esempio, un piccolo boschetto.
In generale raggiungono anche i 20 metri di altezza, ma, negli ultimi anni, sono state sviluppate delle cultivar nane adatte agli angoli verdi più piccoli.
Può essere inserita in tutti i giardini perché è una pianta rustica e resistente. Ideale è la collocazione in pieno sole. È meglio evitare soltanto i suoli esageratamente calcarei e poco drenanti. Le radici restano piuttosto superficiali e si sviluppano in larghezza, ma raramente creano problemi alle fondamenta delle case.
Il momento migliore per procedere alla messa a dimora è il tardo autunno o l’inizio della primavera, specie se la pianta è a radice nuda.
Bisogna essere particolarmente attenti perché le radichette sono piuttosto sensibili e di solito ci mette un po’ di tempo a reagire all’impianto. Più operiamo con delicatezza e meno dovremo attendere. Cerchiamo, se possiamo, di acquistare sempre piante in vaso, specie se si tratta di alberi giovani.
Si dovrà preparare una buca larga il triplo rispetto al pane di terra o del gruppo di radici. Di solito 50 cm di profondità sono sufficienti. Interriamo insieme alla pianta anche un tutore lungo e robusto.
Il colletto deve emergere lievemente dal livello del suolo. Ricoprite il tutto e pressare bene. Formare una piccola conca intorno al tronco e irrigare abbondantemente. Legare con attenzione il tronco al tutore.
Le betulle sono alberi poco esigenti che crescono da soli e non necessitano di cure. Durante i primi anni può essere utile pacciamare la base, specie se viviamo in una zona con inverni piuttosto rigidi o se le precipitazioni risultassero scarse.
Le betulle non devono venire potate, specialmente se si vuole che mantengano il loro portamento naturale. Pensiamoci dunque bene prima di metterle a dimora, riflettendo sulla dimensione che raggiungeranno da adulte. Se ci pare eccessiva puntiamo piuttosto su di un altro albero o su di una varietà più contenuta.
La moltiplicazione in genere avviene in ambiti professionali e si fa mediante innesto o talea. A livello amatoriale si può provare con la semina, senza però garanzie di ottenere esemplari identici a quelli di origine. È molto comune infatti l’impollinazione incrociata. Il periodo migliore è la primavera. I semi vanno sparsi su un terriccio leggero e umido, ma non interrati. Il tutto va conservato in un angolo riparato e ombreggiato. Vaporizzare spesso con acqua. Di solito la germinazione si ha nel giro di qualche mese e possono essere messi a dimora dall’anno successivo.
Le betulle vengono colpite da diversi parassiti di vario tipo, ma trattandosi di piante resistenti raramente necessitano di trattamenti.
Nell’Europa settentrionale la corteccia delle betulle veniva utilizzata per la fabbricazione di scarpe tradizionali.
La legna che se ne trae non è molto calorifica, ma ha il vantaggio di bruciare velocemente e lasciare poche ceneri. Per questo era particolarmente apprezzata dai panificatori per il loro forno.
Nelle aree temperate la crescita è molto rapida e il legno diventa troppo tenero. Nei paesi scandinavi, invece, si ha una sviluppo più lento e il legno ne guadagna in bellezza e valore. Il colore è bianco e si lavora e dipinge molto facilmente.
In America settentrionale a partire dalla linfa si ricava una birra particolare, del vino, dell’acquavite e dello sciroppo.
La linfa inoltre possiede delle virtù medicamentose riconosciute dovute all’acido botulinico contenutovi.
Betulla papyrifera ha foglie ovate lunghe fino a 10 cm e larghe 7,5, affusolate all’apice, verde scuro nella pagina superiore, più pallide con peli sulle nervature da giovani nella pagina inferiore, ingialliscono e diventano arancioni in autunno.. La corteccia è bianca con abbondanti lenticelle scure. Si sfalda in strati sottili rosa pallido-arancione subito dopo il distacco. I fiori sono in amenti. I maschili lunghi fino a 10 cm, gialli, penduli. I femminili sono verdi ed esili, penduli. È originaria dell’America del Nord dove vive in ambito boschivo a latitudini nordiche. È anche conosciuta come betulla della canoa perché la sua corteccia veniva usata dai nativi per fabbricare imbarcazioni. È la betulla più diffusa nel Nord degli Stati Uniti, in Canada e in Alaska. Raggiunge i 30 metri di altezza ed ha forma a cono alto.
Betulla rossa giapponese (maximowicziana) ha foglie largamente ovate, cuoriformi alla base e affusolate all’apice con dentellatura doppia e acuminata, verdi scure e lisce sulla pagina superiore, portate su rami bitorzoluti che ingialliscono in autunno. La corteccia è rossastro-marrone all’inizio, poi grigiastro-bianca tinta di arancio-giallo e rosa, con lenticelle orizzontali che si sfalda in strisce papiraceae. I fiori sono amenti, i maschili lunghi 10 cm, giallo marroni, i femminili verdi. È originaria del Giappone e forma in natura dei boschi. È conosciuta anche come betulla del monarca. Raggiunge i 25 m di altezza e ha forma a cono largo.
betulla cinese (betula albo-sinensis), betulla gialla (betula allaghaniensis), betulla ermanii, betulla giapponese (betula grossa) betulla a foglia di ciliegio (betula lenta), betulla del fiume (betula nigra), betulla grigia (betula populifolia), betulla pelosa o betulla bianca (betula pubescens), betulla himalayana (betula utilis).
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La betulla bianca è conosciuta anche semplicemente come betulla ed appartiene alla specie delle latifoglie. È un albero
visita : betulla bianca
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La betulla, nome comune per betula, appartenente alla famiglia delle Betulacee, è un albero dall'importante valenza este
visita : simile alla betulla
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