tintura madre betulla

vedi anche: Betulla - Betula

tintura madre betulla

La tintura madre di betulla è un macerato idroalcolico di foglie o corteccia essiccata, che trova vasto impiego in erboristeria e fitoterapia, grazie alle provate proprietà diuretiche, depurative e drenanti della pianta in questione, la magica betulla.
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Cos'è una tintura madre

tintura madre betullaLe tinture sono preparazioni liquide che derivano dall'azione solvente dell'alcol etilico su determinate sostanze, più spesso, come nel caso della tintura madre di betulla, di origine vegetale. Le tinture madri sono ottenute per macerazione a freddo di piante appena colte oppure, più raramente, di droghe essiccate in alcol, con gradazioni dai settanta ai novanta gradi. Sono molto usate, sia per la reperibilità, sia per la relativa praticità d'utilizzo. Possono essere anche preparate in casa, utilizzando appunto alcol puro o anche liquori come il Brandy, per consentire una conservazione migliore e più lunga dei principi attivi. Rispetto all'utilizzo, è importante però ricordare che, per quanto le dosi impiegate siano sempre relativamente ridotte (vedi paragrafo), sarebbe meglio evitare di usarle nei casi di epatopatie di qualsiasi entità e natura.

Ad ogni modo, è possibile diluirle con acqua, meglio se direttamente al momento dell'assunzione; attraverso la diluizione, infatti, si diminuisce la gradazione alcolica e di conseguenza si accorciano anche i tempi di conservazione della tintura stessa.


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La pianta

foglie betulla La Betulla, ( Betula alba o anche Betula pendula, betulacee ) è una pianta arborea di origine europea, ma endemica anche dell'Asia settentrionale. E' un albero imponente dal tronco snello, che può raggiungere notevoli altezze (fino a trenta metri). Le cime sono rade e le foglie vischiose e di forma ovale. Il tronco e i rami vecchi sono del caratteristico colore chiaro, mentre quelli giovani appaiono più bruno-rossastri.

Il suo periodo balsamico è Aprile.

Pare che un tempo venisse chiamata “albero della saggezza”, forse in virtù dell'utilizzo che facevano gli antichi maestri delle verghe fatte coi rami della pianta. Sicuramente era considerata una pianta magica. I celti la consideravano sacra. Il punto di incontro tra la terra e il cielo ( infatti era con la betulla chele streghe fabbricavano scope volanti...).


Proprietà

In erboristeria se ne usano le foglie, le gemme, la corteccia e la linfa. I principali costituenti noti alla fitoterapia sono resina, betulalbina, betulina, acido betualbico.

Ma vediamo le varie parti nello specifico.

Le foglie hanno potere diuretico (elimina l'urea, l'acido urico e i cloruri), depurativo, sudorifero e stimolante.

Le gemme combattono l'ingorgo dei gangli linfatici. La corteccia è fortemente depurativa, ha proprietà digestive ed è anche febbrifuga.

Infine, la linfa ha proprietà antilisiatiche urinarie e detersive, o, per dirla meglio, favorisce l'eliminazione di renella e calcoli; è anche una rinfrescante bevanda. Messa in bottiglia fermenta trasformandosi in una sorta di leggero spumante.

La tintura madre di betulla è preparata specificatamente dalla corteccia dei giovani rami freschi o dalle foglie con alcol intorno ai settanta gradi.


Uso

Grazie alle notevoli virtù, la betulla viene usata in vari modi.

Per uso interno, se ne fanno infusi di foglie, decotti di gemme o di corteccia, estratti alcolici e fluidi, e infine, appunto, tinture (e tinture madri).

Le indicazioni son anch'esse varie. Si va dall'ipercolesterolemia all'aterosclerosi. Dalla cellulite ai parassiti intestinali, passando per l'obesità o i reumatismi gottosi.E ancora oliguria (diminuzione della quantità urinaria), edemi cardio-renali, iperazotemia( eccesso di sostanze azotate nel sangue, tra cui spicca l'urea), idropisia (versamento di liquidi in una cavità del corpo), albuminuria ( presenza nelle urine di albumina in eccesso ) e via discorrendo.

Insomma, la tintura madre di betulla è utile in tutti quei casi in cui si debba potenziare la diuresi e depurarsi. Al contrario di quanto spesso accade con i diuretici di sintesi, utilizzando la tintura madre di betulla, non si incide sulla pressione sanguigna e si evita di causare perdite di importanti minerali, effetti collaterali che renderebbero a loro volta necessario l'uso di ulteriori farmaci.


Assunzione

La tintura madre di betulla dovrà essere assunta, come ogni altro preparato, secondo le indicazioni di un esperto di fiducia.

In genere la posologia massima si aggira tra le centocinquanta e le duecento gocce al giorno (circa nove millilitri), da assumere in due tre volte insieme ad un poco di acqua, per un periodo che in genere va dall'uno ai tre mesi o a cicli di poche settimane per volta, a seconda della terapia scelta.


Precauzioni d'uso ed eventuali interazioni

La betulla non presenta di per sé alcun grado di tossicità. Tuttavia, in caso di allergia all'acido acetilsalecidico o di insufficienza renale o cardiaca, si sconsiglia l'utilizzo sia della tintura madre, che di altri preparati. Inoltre, i salicilati possono passare dalla madre al feto o al latte materno, per cui, è preferibile evitarli in gravidanza o in fase di allattamento.

Se si stanno già assumendo altri farmaci ad azione diuretica o contenenti barbiturici, ipotensivi o anticoagulanti, è bene evitare l'assunzione e comunque consultare il proprio medico.


Dove si trova

Visto il vasto utilizzo, la tintura madre di betulla è di facile reperibilità. Può essere acquistata in qualsiasi erboristeria, o anche farmacia con reparto fitoterapico.




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