tintura madre biancospino

vedi anche: Biancospino

tintura madre biancospino

Il biancospino, il cui nome scientifico è “Crataegus monogyna Jacq.”, è una pianta a metà tra un arbusto alberello e un alberello pieno di rami e spine. Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il biancospino presenta un’altezza molto variabile, che oscilla tra i cinquanta centimetri e ben sei metri. Il fusto è grigio e presenta una corteccia spessa e massiccia, mentre i rami generalmente sono ricoperti di spine. Le foglie sono dentellate, lunghe fino a quattro centimetri, mentre i fiori sono minuscoli, lunghi appena qualche millimetro, bianchi o tendenti al rosa. È possibile osservarli nella stagione primaverile, tra aprile e gli inizi di giugno. Per quanto riguarda i frutti, una volta maturati, tra novembre e dicembre, essi sono di colore rosso e forma ovale: si possono gustare freschi, appena colti oppure usare per preparare marmellate o sciroppi. Il biancospino è diffuso un po’ in tutto il mondo, soprattutto in Europa, nel Nord dell’Africa e dell’America e nell’Asia occidentale; predilige zone boscose, ricche di cespugli, fino a millecinquecento metri di quota. Utilizzato fin dall’antichità per via delle proprietà benefiche di cui gode, il biancospino è molto usato in ambito erboristico e nella fitoterapia, medicina alternativa che si propone di curare patologie più o meno gravi sfruttando le notevoli proprietà benefiche di piante, fiori ed erbe. Il biancospino è ottimo per combattere i più svariati disturbi cardiaci (la sua azione, conosciuta e sfruttata fin dall'antichità, è molto simile a quella di un medicinale); questa arbusto si può reperire facilmente in qualsiasi erboristeria, sia sotto forma di gocce di tintura madre, si in compresse oppure in capsule, molto spesso associato ad altre erbe aventi effetti simili. In qualsiasi forma si assuma, tuttavia, è importante sapere che per essere efficace l’assunzione di biancospino deve essere costante e reiterata, poiché preso una sola volta questo rimedio fitoterapico non sortisce alcun effetto immediato. Il principio attivo del biancospino è contenuto all’interno delle sue bacche rosse – che si trovano in autunno –, nelle foglie – che invece sono reperibili in tutte le stagioni, tranne che in inverno – e infine nei fiori che si colgono in primavera o in estate e dai quali si ricava la tintura madre di biancospino.
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Crataegus monogyna (Biancospino) [H. 150-200 cm.]

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Quando ricorrere alla tintura madre di biancospino

tintura madre biancospino La tintura madre di biancospino di norma va assunta non appena insorgono problemi cardiaci, avendo cura di protrarre il trattamento per diversi mesi. Essa è efficace sia contro le insufficienze cardiache, sia contro le patologie che ineriscono l’apparato cardiocircolatorio, ossia palpitazioni, tachicardia e battito cardiaco non regolare. Sotto forma di tintura madre, il biancospino agisce in profondità, facendo sentire i suoi benefici effetti sua sul cuore che sulla circolazione. Non solo: la tintura madre garantisce effetti sull’intero organismo, anche se è il cuore a trarre maggior beneficio dal suo uso; il suo effetto è dunque a-specifico, portatore di molteplici benefici. Gli altri preparati fitoterapici contenenti biancospino, invece, hanno funzioni più specifiche e vengono utilizzati per curare determinate patologie: l’estratto, per esempio, viene usato quando si desidera usufruire di un effetto calmante e distensivo, mentre il macerato glicerico cura le palpitazioni e la tachicardia.

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Posologia e modalità di utilizzo

La tintura madre si assume in gocce, facendo attenzione a rispettare la posologia consigliata dall’erborista o dal medico: generalmente il quantitativo di gocce da assumere varia dalle venti alle cinquanta gocce al giorno, da ingerire diluite in un bicchiere d’acqua. La tintura madre di biancospino andrebbe assunta non meno di due volte al giorno, facendo attenzione a saltare meno giorni possibile e a proseguire la cura per diversi mesi, fino a un massimo di tre. Per sfruttare appieno le straordinarie proprietà del biancospino, si può assumere una terapia che prevede tre assunzioni al giorno di quaranta gocce di tintura madre; questa va presa rigorosamente dopo i pasti, mentre l’ultima assunzione dovrebbe avvenire prima di coricarsi. Il biancospino è infatti anche un ottimo calmante naturale, che spesso viene usato assieme ad erbe come la melissa e la valeriana per preparati fitoterapici destinati a chi soffre di ansia, agitazione e insonnia.


Controindicazioni del biancospino

tintura madre biancospinoCome quasi tutte le erbe usate in fitoterapia, il biancospino e la sua tintura madre non presentano particolari controindicazioni né effetti collaterali, tuttavia è bene non somministrare questo preparato ai bambini o non assumerlo se si soffre di pressione eccessivamente bassa, poiché potrebbe abbassarla ulteriormente. Bisogna fare particolare attenzione anche se si è in stato interessante oppure se si sta allattando; pur non essendo presente alcuna casistica in merito, è preferibile astenersi dall’assunzione di questo prodotto. Per qualsiasi dubbio, informazione o effetto indesiderato è bene rivolgersi al medico di famiglia, il quale indagherà circa la possibile esistenza di patologie pregresse da curare farmacologicamente. E' importante sottolineare che, pur essendo particolarmente efficace in caso di problemi cardiaci, la tintura madre di biancospino non è un medicinale a tutti gli effetti, e dunque non può curare patologie gravi che necessitano dell'aiuto dei farmaci: sostituire farmaci per il cuore con questo preparato senza consultare prima il medico è dunque assolutamente sconsigliato.




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