Faggio tricolor

Descrizione, come e quando irrigare il faggio

Il fagus sylvatica purpurea, conosciuto come faggio tricolor, è un albero che affonda le sue radici nell'antichità. Era già presente in Giappone milioni di anni fa, e da lì è giunto in Europa. Fa parte della famiglia delle fagaceae, è un albero imponente dal fusto diritto e regolare, può raggiungere anche i 30/40 metri d'altezza. Ha una chioma folta e ampia e, nella varietà tricolor, le foglie in primavera assumono una colorazione porpora, nella parte interna, con bordi dalle sfumature sul rosa intenso. Il suo clima ideale è caratterizzato da minime escursioni termiche e un discreto tasso di umidità. Non sopporta climi troppo caldi o troppo freddi e sta bene ad un'altitudine compresa tra 800 e 1800 metri sul livello del mare. Per quanto riguarda l'innaffiatura, è bene bagnare abbondantemente e anche ripetutamente se necessario il terreno, facendo in modo che l'acqua sia ben assorbita dal substrato. È bene irrigarlo ogni due o tre giorni (ma solo se il terreno è asciutto) e più di frequente in estate in base alle temperature. In inverno invece, da adulto, il faggio si autoregola e gli bastano solo poche irrigazioni al mese.
Faggio tricolor

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Consigli per prendersi cura del faggio tricolor

Foglie faggio Essendo un albero il cui clima ideale è di tipo oceanico, il faggio tricolor ama l'umidità. Soffrirebbe dunque in zone dal clima disseccato dal vento o dall'eccessivo calore. È preferibile non piantarlo in zone completamente in ombra o sotto il sole. Teme le sommità troppo asciutte e i ritorni di gelo durante la primavera e le sue zone ideali sono quelle in cui le precipitazioni sono pari almeno a 1000 mm all'anno. Per prendersi cura al meglio di questa pianta è bene ricordare che si adatta bene a terreni diversi, ma è preferibile collocarla in quelli più profondi, ben drenati e preferibilmente calcarei. Nel faggio poi gli anni di maggior produttività hanno cadenza tri/quadriennale e non annuale, per cui lo si definisce un albero a fruttificazione tardiva. Infatti questa avverrà dopo circa 60/70 anni. L'aspetto più importante rimane l'innaffiatura che non deve mai essere troppo abbondante. Il faggio ha poi la capacità di regolarsi e assumere da solo la sua forma, per cui non necessita di particolari attenzioni nella potatura che, eventualmente, va effettuata in inverno per evitare perdite di linfa dovute ai tagli.

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Come e quando concimare l'albero

Accumuli concime stallatico Fin dal suo primo collocamento nel terreno il faggio va concimato, in particolar modo quando è ancora giovane e necessita di tutti gli elementi utili per un corretto e sano sviluppo. In seguito la concimazione del faggio tricolor ha bisogno di essere sempre costante per tutto il periodo vegetativo, ma non per forza ha bisogno di una cadenza fissa. Infatti può essere fatta ogni due o tre anni. Rimane comunque una pianta che va concimata seguendo alcuni accorgimenti specifici. Ad esempio per la prima concimazione è consigliabile inserire nel fondo della buca che ospiterà il faggio una sufficiente quantità di concime stallatico. Questo procedimento permetterà al terreno di rimanere fertile per un paio di anni. Oppure ancora, almeno una volta durante l'anno sarebbe utile aggiungere del concime organico, come humus di lombrico. Questo farà sì che l'albero possa avere un ciclo di vita migliore e riesca a crescere forte e rigoglioso.


Faggio tricolor: Esposizione, malattie e rimedi

Albero parassiti È opportuno ricordare che questa pianta ama un clima mite e temperato, per cui, per la sua salute è buona norma non esporla al troppo freddo o al troppo caldo. Una condizione climatica fresca e umida è l'ideale per il faggio. Tuttavia al momento dell'impianto è consigliato scegliere un punto che sia esposto per alcune ore al sole. Per quanto riguarda le malattie purtroppo il faggio è spesso bersaglio di attacchi da parte dei parassiti, soprattutto da giovane. In particolare vengono attaccate le radici, i rami e le foglie da coleotteri e ditteri che provocano anche gravi danni all'albero. L'unica difesa contro di loro è l'impiego di un antiparassitario. In primavera poi il faggio può essere soggetto all'aggressione di muffe, che si sviluppano in climi poco temperati e a causa dello scarso drenaggio del terreno. A questo problema si può ovviare migliorando l'irrigazione e la concimazione, in modo da avere un terreno più drenato per migliorare la qualità di vita della pianta.