Il larice
Il larice è il nome italiano del genere Larix, al cui interno sono comprese una decina di specie diffuse nelle regioni fredde e montuose delle zone temperate dell'emisfero boreale. I larici sono piante ornamentali dal fusto eretto e dalla chioma a forma di cono e sono la prova del fatto che non sempre le conifere sono essenze sempreverdi. Queste piante prediligono terreni drenati e aperti, sabbiosi o ghiaiosi. Crescono bene sia in climi marittimi che rocciosi, ma non sopportano un eccessivo apporto d'acqua o gelate tardive. Infatti un larice generalmente non necessita di irrigazioni, anche se ha bisogno di un buon livello di umidità dopo essere stato messo a dimora. In questo caso è opportuno irrigare regolarmente la pianta, bagnando il terreno abbondantemente, in modo che la pianta sviluppi le radici in profondità. Un larice adulto può restare per settimane senz’acqua.
Il larice viene generalmente considerato un’essenza pioniera, perché riesce a stabilirsi anche a notevoli altitudini, là dove altre conifere non arrivano. Si adatta quindi abbastanza facilmente ai rigori ambientali e deve ciò al fatto di essere caducifoglio. Il larice può essere coltivato in qualunque terreno, anche se predilige quelli ghiaiosi o sabbiosi; inoltre necessita di posizioni aperte proprio per il fatto che si sviluppa notevolmente in altezza. Le condizioni ottimali prevedono anche un'esposizione a mezz'ombra e lontana dallo smog. Il larice può crescere anche in ambienti vicini al mare e tollera molto bene gli inverni freddi e asciutti e le nevicate. Tuttavia è bene tenere a mente che gli esemplari più giovani possono essere danneggiati da venti gelidi fuori stagione oppure da gelate tardive: di conseguenza si consiglia di proteggerli adeguatamente.
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La specie di larice più diffusa al mondo è quella decidua: viene detta anche Larix europaea e gli alberi si caratterizzano per raggiungere un'altezza anche di 40 metri. Questa varietà è molto diffusa come pianta ornamentale proprio a causa del suo portamento: di conseguenza non è raro trovarla nei giardini. Generalmente attecchisce in qualunque tipo di terreno, anche poco fertile, purché soleggiato e lontano da fonti inquinanti. La concimazione del larice avviene soltanto quando la pianta viene messa a dimora; questa operazione viene eseguita in genere durante il periodo primaverile. In questo caso occorre dello stallatico maturo da interrare ai piedi dell'esemplare così che raggiunga le radici. La concimazione può essere ripetuta ogni anno durante la primavera per aumentare il livello di sostanze nutritive nel terreno. Se è già sciolto e fertile, si tende a evitare la concimazione.
Un'eccessiva irrigazione oppure condizioni ambientali troppo disagevoli possono rendere il larice estremamente sensibile all'attacco di funghi e parassiti. Ad esempio, se il livello di umidità è troppo alto oppure se il clima è troppo caldo, non è raro che la pianta sia interessata da malattie fungine. Queste, però, non si limitano a una sola parte dell'albero, ma si propagano su tutta la pianta e successivamente colpiscono anche gli esemplari vicini. A questo punto bisogna sradicare l’albero infetto perché i funghi non attacchino anche gli altri. Altre patologie che possono colpire la specie sono le infestazioni dei pidocchi del larice (caratteristici di climi secchi e caldi e simili per aspetto agli afidi del cedro) e degli afidi. Nelle zone di alta montagna è presente un parassita che provoca la perdita delle foglie: si tratta della Zeiraphera diniana, però il larice tende generalmente a recuperare la sua chioma in breve tempo.
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