Conifere da giardino
Alla classe botanica delle conifere appartengono oltre 600 specie, diffuse principalmente nella fascia climatica temperato-fredda , e con minor diffusione, nella tropicale.
In tali zone le conifere spontanee crescono ad altitudini variabili: dalla zona marittima sino al limite massimo consentito alla vegetazione.
Il loro adattamento all'ambiente è da considerare tipicamente specifico, poiché si distinguono specie dei climi temperati e caldi come il pino marittimo e il cedro del libano, e altre montane adatte al freddo come il pino mugo o gli abeti del Canada.
Tutte
le conifere in genere possono definirsi rustiche o frugali nei confronti del suolo, perché grazie alla loro grande efficienza radicale possono svilupparsi anche su dirupi rocciosi, mentre, probabilmente per questa particolare specializzazione, mal sopportano terreni pesanti e molto umidi.
Il carattere botanico principale che le contraddistingue è dato principalmente dal tipo di foglie, che sono aghiformi e persistenti (non caduche) per la maggior parte delle piante .
La forma vegetativa prevalente è quella conica, tale carattere non è però distintiva, poiché si conoscono molte specie a portamento ombrelliforme (Pinus) o prostrato sino ad essere addirittura strisciante (Juniperus) .
Altro carattere presente in questa classe è la abbondanza di essenze e resine aromatiche, che normalmente sono prodotte dalla pianta in canali, detti per l'appunto resiniferi, e che servono alla medesima per la protezione del legno.
La longevità delle conifere e la taglia che possono raggiungere è forse esclusiva fra tutti i vegetali: si pensi che le Sequoia ad esempio raggiunge facilmente i 100 m di altezza, con diametro di oltre 12 m e si stima che alcune abbiano almeno 1.500 anni.
Il fiore che producono è generalmente a forma di cono (definito botanicamente strobilo), caratteristica questa che probabilmente origina il nome della classe.
A maturità si formano numerosi semi che in alcuni casi sono utilizzati per l'alimentazione, come nel Pino da pinoli, o per l'estrazione di oli, ma in altri casi (Taxus ) possono essere da tossici a velenosi.
Sono da considerare come piante ideali per varie ragioni, fra cui la persistenza del fogliame e il loro portamento , la colorazione degli aghi e non ultimo, la fragranza dovuta alle essenze resinose.
Molto frequente è l'utilizzo come siepe nel genere Thuja, grazie alla loro spiccata tolleranza alle potature.
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Per le varie ragioni di adattabilità nella creazione del garden, una delle principali avvertenze è quella della scelta della specie " giusta" per l'ambiente "giusto", considerando anche le dimensioni che alcune di queste richiedono come spazio vitale e di conseguenza la distanza da altre piante e da edifici.
E' bene valutare anche il tipo di suolo su cui si ha intenzione di coltivarle e meglio sarebbe quello di farlo analizzare, proprio perché sia dal punto fisico (STRUTTURA) che dal punto chimico (REAZIONE o pH) possono derivare le principali cause di insuccesso .
Le specie ad allevamento libero richiedono scarsi ma mirati interventi di potatura, soprattutto tesi ad eliminare le cime doppie o il riassestamento della medesima accidentalmente danneggiata ed anche per la eliminazione di rami scomposti o troppo bassi, che si possono rovinare facilmente per i frequenti passaggi con attrezzi vari.
Talvolta la potatura viene fatta fuori periodo ottimale (autunno - inverno), come ad esempio per l'eliminazione "dei nidi di processionarie" insetti che si sviluppano nel periodo primaverile o per l'eliminazione di branche che manifestano patologie tipo i cancri rameali.
Sui tagli di potatura o sulle ferite è bene intervenire in ogni caso con cicatrizzante al fine di proteggere la ferita da penetrazione di patogeni.
La concimazione su questo tipo di piante è erroneamente ritenuta non indispensabile, tuttavia in situazioni difformi dal loro HABITAT naturale esse traggono indubbi vantaggi specie se i terreni sono alcalini e tenaci o se utilizzate a siepi e quindi sottoposte a tagli frequenti.
Rimandando a quanto detto per le avvertenze all'impianto, giovano a queste essenze periodiche concimazioni con i prodotti granulari.
Questo consiglio è poi particolarmente indicato anche per le siepi di Thuja o cipressi Leylandi, al fine di rinvigorire e infoltire la chioma .
Per curare e prevenire gli ingiallimenti dei germogli e della chioma, tipico dei terreni pesanti, calcarei o carenti in Ferro, si dovrà distribuire dei prodotti anticlorosi specifici.
Varie sono le cause avverse che colpiscono le conifere specialmente se coltivate in terreni difficili o in fasi critiche di accrescimento come nel post - trapianto.
Si definiscono proprio come "ambientali" ad esempio il tipo di suolo non ideale , l'inquinamento, cause queste che possono portare la pianta ad una debilitazione generale e una predisposizione ad attacchi "parassitari" per la perdita di risorse di autodifesa.
Fra le cause parassitarie vi sono quelle di origine:
· vegetale o funghi
Cancri corticali e rameali
Disseccamento delle foglie
Marciume basale o del colletto
Marciume radicale da armillaria
Animali o insetti
Afidi
Scolitidi o distruttori del legno
Cocciniglie
Larve di lepidotteri e processionaria
Acari
Tutte queste avversità si possono prevenire e/o curare con gli specifici prodotti fitosanitari.
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