Fiordaliso - Centaurea cyanus
Il genere Centaurea, di cui fa parte anche il fiordaliso, riunisce circa trecento specie di piante erbacee annuali e perenni originarie dell'Europa, dell'Asia e dell'America settentrionale. Queste piante hanno foglie alterne, solitamente verde brillante, in alcune specie grigio-argento, ricoperte talvolta da una fine peluria biancastra.
I fiori sbocciano su lunghi steli, solitamente riuniti in mazzetti, con i fiori interni fertili e quelli esterni sterili. I colori possono essere vari: il colore tipico del fiordaliso è certamente il blu, ma ci sono specie rosa, viola, gialle e bianche.
La Centaurea cyanus è una pianta annuale alta circa 60 cm, con fiori blu, gialli, rosa o bianchi; Centaurea moschata ha fiori profumati, è annuale. Centaurea montana è perenne, con fiori di vari colori. Centaurea babylonica è perenne con fiori gialli e foglie grigie.
Per quel che riguarda la corretta esposizione della Centaurea cyanus, è bene sapere che queste piante gradiscono particolarmente le posizioni in pieno sole; le piante perenni non soffrono il freddo invernale, tranne alcuni casi, quindi prima di porle a dimora in giardino è bene conoscere precisamente la specie che stiamo piantando.
Il fiordaliso non è particolarmente sensibile al freddo, però, ama particolarmente le posizioni soleggiate, dove può ricevere parecchie ore di sole al giorno, ma soffre durante le giornate più calde, se il sole è particolarmente forte. Nei climi temperati la Centaurea cyanus viene coltivata come annuale, dato che le temperature troppo rigide ne provocano il dissecamento.
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Le piante di fiordaliso necessitano di una buona quantità d'acqua, fornita regolarmente, lasciando comunque asciugare il terreno tra un'annaffiatura e l'altra per evitare la formazione di pericolosi ristagni d'acqua, che potrebbero procurare l'insorgenza di problemi e marciumi radicali. Fornire del concime per piante da fiore ogni 15-20 giorni mescolato all'acqua delle annaffiature.
Il fiordaliso si sviluppa senza problemi in qualsiasi terreno da giardino, preferendo comunque i terreni fertili e sciolti, ricchi di materia organica. Può crescere con successo anche nel comune terriccio universale, a patto che esse abbia il corretto drenaggio, per evitare che l'acqua in eccesso provochi problemi alle piante. Nei climi temperati questa pianta cresce anche in modo spontanea, dato che riesce ad adattarsi con facilità ai diversi tipi di terreno.
La moltiplicazione delle piante appartenenti a questa varietà avviene solitamente per seme; sia le piante annuali che le perenni si possono seminare senza problemi all'inizio della primavera direttamente a dimora. Per ottenere una fioritura migliore si consiglia di seminare i fiordalisi a fine estate o in autunno, in semenzaio, che va tenuto protetto per tutto l'inverno; le piantine così ottenute vanno poste a dimora in primavera, o comunque quando è improbabile che il termometro scenda al di sotto dello zero.
Queste piante hanno un carattere piuttosto resistente e non vengono facilmente attaccate da parassiti o da malattie. Esse però possono presentare problemi e si può verificare l'insorgenza di malattie fungine nel caso in cui il terreno non presenti il corretto drenaggio e si formino dei ristagni d'acqua. Verificare quindi con attenzione che l'acqua venga smaltita correttamente.
Le specie annuali (come la Centaurea Cyanus) a livello casalingo possono essere propagate solo tramite semina.
A questo scopo si consiglia di acquistare semi selezionati, preferendoli a quelli prelevati in natura. Sarà infatti possibile scegliere tra innumerevoli colori (blu, rosa, bianco)e dimensioni. Le varietà nane, per esempio, sono più adatte alle prime file nelle bordure o alla coltura in vaso: daranno fioriture più abbondanti e correremo meno il rischio di veder piegare gli steli in seguito ad un temporale o semplicemente per il vento.
I semi raccolti in natura possono invece andare bene per dare vivacità ad un prato lasciato naturale, magari mescolandoli a semi di papavero o margherita dei campi.
La semina può essere effettuata sia in autunno sia in primavera: si consiglia però, se possibile, di procedere in autunno (settembre o ottobre). Le piantine, infatti, superano egregiamente i mesi freddi e danno quasi sempre risultati migliori.
La semina primaverile si consiglia solo se viviamo in un’area dagli inverni particolarmente rigidi, lunghi e umidi.
Scegliamo varietà più alte se vogliamo usare il fiordaliso in seconda fila nelle bordure, diversamente orientiamoci sulle varietà nane. Lavoriamo in profondità l’area e aggiungiamo eventualmente sassolini e sabbia silicea, per migliorare il drenaggio, nel caso il terreno risulti troppo compatto.
Distribuiamo a spaglio i semi e copriamoli con sabbia o con terriccio leggero. Irrighiamo abbondantemente e regolarmente, ma con delicatezza. Le piantine dovrebbero spuntare in circa 10 giorni. A quel punto procediamo con il diradamento: la distanza ideale tra le file e sulla fila, a seconda delle varietà, va da 20 a 40 cm.
Non ci sono sostanziali differenze con quella in piena terra. Si consiglia solamente di scegliere un vaso abbastanza profondo (almeno 25 cm) e di curare particolarmente lo sgrondo delle acque: ideale è un fondo di ghiaietto.
Il substrato ideale si ottiene mescolando 1/3 di terra di campo calcarea, 1/3 di sabbia di fiume grossolana e 1/3 di terriccio per piante fiorite.
Il fiordaliso è abbastanza autonomo. Di solito non richiede interventi idrici, se non al Sud, se la siccità è molto duratura. Al contrario può essere utile, nelle prime fasi della vegetazione primaverile, ricorrere più volte alla cimatura: otterremo piante più compatte, stabili e fiorifere.
Le varietà più alte necessiteranno sicuramente di sostegni: possiamo utilizzare dei rametti appositamente raccolti per lo scopo (di nocciolo o di salice bianco). In alternativa (specie se le piante crescono in prima linea in una bordura) possiamo approntare due o più tutori cui legheremo un filo orizzontale: le piante vi si appoggeranno delicatamente.
I fiordalisi annuali non richiedono in linea generale concimazioni. Queste, anzi, possono addirittura essere dannose. I prodotti troppo ricchi di azoto, infatti, stimolano eccessivamente la crescita vegetativa. Come risultato avremo piante troppo alte, sottili, con molte foglie e pochi fiori.
Se vogliamo stimolare la produzione di capolini possiamo eventualmente somministrare, una o due volte all’inizio della primavera, un prodotto per piante fiorite. Scegliamo attentamente una formulazione in cui l’azoto sia quasi assente e vi sia invece un buon titolo in fosforo e, soprattutto, potassio.
Il fiordaliso non viene quasi mai attaccato da insetti. Al momento della semina, in autunno o primavera, può capitare le piantine diventino il pasto di chiocciole o limacce. Allontaniamole con prodotti appositi o usando trappole a base di birra.
Un grave pericolo è invece rappresentato dal marciume radicale e dall’oidio. Il primo si può presentare sia in autunno, sia in primavera. Per evitare che l’umidità eccessiva causi il deperimento delle piantine bisogna prima di tutto curare il drenaggio e la qualità del terreno. Inoltre, se viviamo in zone molto umide, inseriamo il fiordaliso solo in pieno sole.
Queste stesse condizioni, un’esposizione poco luminosa, l’umidità ambientale e il poco passaggio d’aria, sono invece la causa della malattia fungina più comune: l’oidio. Se si dovesse presentare possiamo agire in due maniere.
Nei casi meno gravi si consiglia di distribuire dello zolfo bagnabile o in polvere (inserendolo in una calza e scrollandola sulle foglie). Se l’affezione fosse più estesa è invece bene accorciare visibilmente le piante: di solito rigettano generosamente donando una seconda fioritura abbastanza abbondante.
Il fiordaliso più comune è senz’altro quello dei campi, annuale. Se vogliamo un bel tocco di blu senza dover sempre seminare possiamo dirigerci verso altre specie. Molto bella è per esempio la Centaurea montana: forma un bel cespuglio allargato, con fiori dal blu acceso al rosa al bianco. Nel viola è anche molto interessante la Centaurea dealbata e nel rosa la hypoleuca e la atropurpurea.