fiori fiordaliso

Il fiordaliso

Fiori di campo contraddistinti da due strati di steli all’apice, i fiori di fiordaliso amano il sole e non soffrono in maniera particolare il freddo tipico dei mesi invernali. Si tratta, infatti, di una pianta erbacea annuale e perenne. Proveniente dall’Asia, dal Nord America e dall’Europa, il fiordaliso deve il proprio nome botanico, Centaurea, a un mito che affonda le origini nel passato: la leggenda vuole, infatti, che fu un impacco di Fiordaliso a guarire il centauro Chitone. Un’altra leggenda legata a questi fiori ci riporta ai tempi di Napoleone, quando Guglielmo I, re di Germania, in fuga da una battaglia, vide la madre in un campo di grano intenta a intrecciare dei fiori di fiordaliso in mazzetti allo scopo di rasserenare i bambini che si trovavano con lei: per questo motivo, una volta ritornato sul trono, nello stemma araldico collocò il fiordaliso. Fiore di campo appartenente alla famiglia delle asteacee, il fiordaliso è scientificamente chiamato cyanus segetum, a evidenziare il colore principale dei suoi fiori (il termine greco kyanos, infatti, indica una sostanza blu, di colore simile ai lapislazzuli); il termine segetum, invece, proviene da segetis, parola latina che rappresenta il seminato, per segnalare che i campi di cereali costituiscono il suo habitat privilegiato. Infine, il nome comune fiordaliso deriva semplicemente da fleur de lys, che in francese significa fior di giglio. La moltiplicazione di tale pianta avviene per seme, tenendo conto che tanto le varietà autunnali quanto le varietà perenni possono essere messe a dimora e seminate con l’arrivo della primavera, anche se per ottenere una fioritura più evidente e rigogliosa è preferibile procedere alla fine dell’estate, per poi proteggerle, durante l’inverno, in un semenzaio.

 fiordaliso

Clg. Iceberg®, rosa rampicante in vaso di Rose Barni®, pianta di rosa rampicante rifiorente a mazzi, altezza raggiunta fino a 5 metri, rifiorente con fiori color bianco puro, semidoppio, cod. 18035

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Come è fatto

fiordalisoCaratterizzato da radici secondarie da fittone, il fiordaliso raggiunge solitamente un’altezza compresa tra i venti e i novanta centimetri, e presenta una forma biologica terofita scaposa: ciò vuol dire che è in grado di superare il clima rigido dell’inverno sotto forma di seme. Ricoperta da una molle tomentosità di colore biancastro, la pianta, non di rado priva di foglie, è dotata di un asse fiorale diritto, con il fusto che nella sua parte aerea è ampiamente ramificato e lungo (con ramificazioni piramidali), flaccido e con una pelosità ragnatelosa in superficie. I fiori di fiordaliso sono costituiti da peduncoli eretti e afilli piuttosto lunghi, che presentano un numero variabile di capolini, a loro volta formati da un involucro ovale o piriforme con squame posizionato attorno a un ricettacolo. Tali squame sono di colore rosso, con ciglia appese argentate, mentre la superficie è pubescente. Per quel che riguarda le foglie, esse sono posizionate a rosetta basale, con la parte abassiale dotata di superficie grigiastra, e la parte adassiale leggermente aracnoide e di colore verde. I fiori, ermafroditi, sono pentameri e tetraciclici, cioè costituiti da corolla, calice, gineceo e androceo, di tipo tubuloso. Nel calice, i sepali non sono altro che una coroncina di squame, mentre la corolla presenta cinque lobi esili sull’apice. I fiori, lunghi circa un centimetro e mezzo, si contraddistinguono per un colore violetto o azzurro che comunque varia in lucentezza e intensità a seconda dell’acidità del succo contenuto nelle cellule. Mentre nel gineceo l’ovario è composto da due carpelli e gli stigmi dello stilo divergono, nell’androceo le antere sono collegate in un tubo o manicotto che avvolge lo stile, lungo più o meno come la corolla, con dei prolungamenti coriacei sulla parte superiore. Gli stami, d’altra parte, hanno filamenti corti e liberi, contraddistinti da movimenti sensitivi che possono essere messi in azione da un qualunque stimolo tattile (un insetto pronubo, per esempio), così che il polline si liberi dalle antere: nello stesso momento, lo stilo si raddrizza così da poter ricevere il polline con maggiore facilità.

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La riproduzione

fiordalisoPer quel che concerne la riproduzione dei fiori di fiordaliso, essa avviene, naturalmente, tramite l’impollinazione resa possibile dagli insetti (la cosiddetta impollinazione entomogama): in particolare, attraverso la dispersione i semi vengono raccolti dalle formiche, secondo la cosiddetta disseminazione mirmecoria, oppure trasportati dal vento, secondo la cosiddetta disseminazione anemocora. I frutti della pianta sono acheni a forma di ellisse, la cui lunghezza non supera i quattro millimetri, con striature longitudinali sui lati e con pappo. Esso è costituito da scaglie interne e setole esterne di pochi millimetri. In Italia il fiordaliso è molto diffuso, presente sull’intero territorio; in Europa, invece, si trova sui Carpazi, sul Massiccio Centrale, sui Vosgi e sui Pirenei. E’ bene sottolineare, tuttavia, che per colpa dei diserbanti impiegati in ambito agricolo la sua diffusione è a rischio in molte zone dell’Europa, e in maniera particolare in Gran Bretagna, dove è addirittura ritenuta a rischio di estinzione.


fiori fiordaliso: L'habitat

fiordalisoL’habitat tipico della pianta, come evidenziato, è rappresentato dai campi di cereali, ma non è raro incontrare fiordalisi in terreni incolti, prati e addirittura ai bordi delle strade. Chi volesse cimentarsi nella coltivazione deve sapere che il substrato migliore è di tipo siliceo o calcareo, con valori nutrizionali piuttosto bassi e pH neutro. Il terreno, inoltre, deve essere preferibilmente secco.