fiori calla
Le zone caldo-umide dell'Africa centro-meridionale sono la terra d'origine della pianta generalmente chiamata Calla, parola che vuol dire bello, dal greco kalòs. E' famosa anche per una celebre battuta di Katharine Hepburn.
La Calla, altrimenti detta il Giglio del Nilo, è una pianta di origini africane che fa parte delle famiglia delle Araceae, ordine Alismatales, classe Liliopsida, genere Zantedeschia ed è conosciuta anche con un terzo nome e cioè Richardia. Si tratta di una pianta sempreverde perenne che possiede un rizoma oblungo, foglie basali con piccioli lunghi e fiori monoici.
Mentre la Calla elliottiana genera fiori gialli, la Cala rehmannii presenta fiori bianchi con alcune sfumature rosate. La Calla nelsonii ha invece fiori color giallo zolfo.
Il genere fu classificato da Kurt Sprengel, scomparso nel 1833 e il nome Zantedeschia le è stato dato in memoria dello studioso italiano Giovanni Zantedeschi, ma fino al 1900 si credeva erroneamente che la Calla facesse parte del medesimo genere dell'Aro acquatico.
Secondo il linguaggio dei fiori la Calla vuol dire bellezza, ma anche semplicità e quindi purezza: è infatti collegata anche alla beatitudine celeste e per questo viene rappresentata nell'iconografia cristiana sul manto della Madonna, mentre in ambito cinematografico questa pianta è diventata famosa per una celebre scena del film "Palcoscenico", diretto da Gregory La Cava, in cui Katharine Hepburn dice: Le Calle sono di nuovo in fiore. Un fiore strano, adatto a qualsiasi occasione. Le ho utilizzate il giorno del mio matrimonio, e ora le ho poste qui, in memoria di qualcuno che è morto.
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Queste piante hanno il fusto modificato: nella parte del fusto che fuoriesce dalla terra si sviluppa un rizoma tozzo, che può essere tagliato in diverse parti, così da ottenere tante piantine differenti. Tale procedimento, che assicura una fioritura veloce, va eseguito dopo che le Calle sono fiorite e quindi mentre i rizomi sono ancora dormienti.
Il taglio (può essere effettuato con un coltello e le porzioni ottenute del rizoma possono anche venire interrate) andrà fatto avendo cura di lasciare una piccola formazione tondeggiante (in gergo chiamata occhio) per ogni porzione - o al massimo due - perché è proprio da tali "occhi" che nasceranno le foglie delle nuove piantine.
La Calla (o Zantedeschia) aethiopica genera infiorescenze con fiori staminati all'apice e fiori pistillati alla base, ma bisogna osservare che i fiori di tale pianta sono davvero particolari, perché caratterizzati da una spata imbutiforme lunga fino a 25 cm, al centro della quale sta uno spadice eretto, che gli antichi romani consideravano un simbolo fallico.
Fiore maestoso e appariscente, la Calla può stare bene da sola, in vaso, o anche in un mazzo con altri fiori, anche perché le sfumature dei suoi famosi fiori sono davvero molte: rosa, arancio, rosso, viola scuro, bordeaux. In particolare tre Calle bianche sono considerate simbolo della trinità.
La Calla può essere coltivata in modo assai semplice e alla portata di tutti, in vaso oppure in serra. Per svilupparsi al meglio gradisce un terreno molto umido. Questa pianta, che ha avuto molto successo per finalità decorative, viene spesso utilizzata per impreziosire gli spazi prossimi alle piscine o ai laghetti. Quando viene coltivata in appartamento bisogna collocare i vasi in ciotole piene d'acqua in modo da assicurare un livello costante di umidità.
La moltiplicazione avviene mediante divisione dei cespi o col tradizionale metodo della semina. Dà foglie sagittate verdi coi piccioli lunghi che nascono dal rizoma stesso della pianta, mentre i frutti della Calla sono bacche che possono contenere da 1 a 3 semi.
Le annaffiature abbondanti non sono necessarie e si può procedere con misura ogni 15-20 giorni, tenendo presente che più la zona presenta un clima freddo, più la Calla ha bisogno di ricevere il fondamentale nutrimento acqua e che il periodo migliore per effettuare il rinvaso è nei mesi di gennaio-febbraio. In questa occasione i rizomi devono essere sotterrati a una profondità di 5 cm dentro vasi di circa 25 cm di diametro e concimati fino alla fioritura.
Durante i mesi invernali è bene ridurre in modo significativo le classiche operazioni di concimazione, perché un eccessivo sviluppo di germogli espone le piante al pericolo rappresentato dalle gelate.
Nemici delle coltivazioni di Calle sono le Cocciniglie cotonose, che entrano in azione soprattutto in caso di temperature caldo-secche. Ove l'infestazione venga rilevata è necessario procedere con un trattamento anticoccidico, adatto ad eliminare questi pericolosi parassiti, aumentando anche il livello di umidità dell'area, con frequenti lavaggi del fogliame.
Altro tipico nemico delle Calle è l'acaro noto col nome di Ragnetto rosso, che è solito tessere le sue ragnatele nella parte inferiore delle foglie e va debellato attraverso l'uso di acaricidi, che sono di agevole reperibilità nei negozi specializzati.
Molto spesso le calle e la zantedeschia vengono acquistate in vivaio, comprando delle piantine già grandi e pronte per essere posizionate nel terreno. Tuttavia si possono ovviamente anche piantare e coltivare a partire direttamente dal seme...o meglio, dal bulbo. Queste piante infatti sono delle bulbose che si possono posizionare nel terreno e far crescere sia in piana terra che in vaso, a patto che si tengano degli accorgimenti colturali. Per prima cosa dobbiamo sapere che i bulbi vanno posizionati nel terreno a 15-20 centimetri di profondità. Il periodo ideale per piantare i bulbi è la fine dell'inverno e la primavera, fino al mese di maggio.
Se vogliamo piantare i bulbi in vaso prendiamo un vaso abbastanza grande, almeno 25-30 cm di diametro, e lo riempiamo con del terriccio neutro, per poi posizionare il bulbo a 7-10 cm di profondità. Se invece vogliamo mettere il bulbo di calla in piena terra, in giardino, dovremo prima di tutto lavorare il terreno con una vanga e smuoverlo per bene, eliminando eventuali sassi e pietre presenti nella zona di interesse della pianta. A questo punto aggiungiamo del letame o dell'altro concime organico nel terreno per renderlo più ricco e soffice, dopo di che posizioniamo il bulbo nel terreno e lo sotterriamo.