Tagete - Tagetes
Genere di 50 specie di piante erbacee, annuali e perenni, di cui si coltivano, nelle bordure e nelle aiuole, alcune specie e ibridi orticoli, con capolini semplici, simili a quelli delle margherite, o doppi, simili ai fiori del garofano.
Sono piante eccellenti per produrre fiori da taglio, che durano a lungo immersi nell'acqua.
I
tagete (detti anche garofani d’India, intendendo con India il continente americano) sono fiori molto utilizzati nei giardini e nei vasi, grazie soprattutto allo loro grande facilità di coltivazione. A questo abbinano la qualità di fiorire per un lungo periodo.
Si fa notare che sono fiori gradevolissimi anche per la composizione di mazzi da portare in casa o per pot-pourri. Nel primo caso hanno il vantaggio di durare parecchio, anche 15 giorni. Bisogna però sottolineare che non tutti gradiscono il suo profumo, piuttosto intenso e robustamente selvatico.
Il
tagete arrivò in Europa nel XIV secolo principalmente dal Messico. Il genere comprende circa 30 specie perenni nei luoghi di origine, ma da noi ritenute annuali, visto che proviene da aree tropicali o subtropicali.
Non ha particolari esigenze riguardo al terreno. Teme il ristagno idrico. Queste erbacee vivono bene tendenzialmente nei terreni piuttosto leggeri e poveri. I substrati troppo ricchi (specialmente in azoto) stimolano una eccessiva produzione di foglie a discapito della fioritura. Nelle varietà nane l’estrema ricchezza del suolo può indurre una crescita sproporzionata e conseguentemente gli steli potrebbero piegarsi alla primo temporale.
È bene quindi scegliere sia nelle aiuole sia nei contenitori un terriccio con una buona percentuale di sabbia.
In vaso è sempre consigliabile predisporre un buon strato drenante sul fondo, composto da ghiaia, argilla espansa o altro materiale adatto.
Famiglia e genere | Asteraceae, gen tagetes |
Tipo di pianta | Annuale o perenne erbacea |
Esposizione | sole |
Rustico | Non rustico |
Terreno | Non esigente, possibilmente povero e ben drenato |
Colori | Giallo, arancione, rosso |
Irrigazione | leggerissima |
Fioritura | Da giugno a ottobre, ma varia a seconda della specie |
Concimazione | In piena terra non necessaria, in vaso leggermente una volta al mese |
Utilizzi in giardino | Bordure, aiuole, composizioni formali, in contenitori, coprisuolo, nell’orto-giardino |
- Il tagete è una pianta molto adattabile che non richiede grandi cure. Durante i periodi molto caldi però richiede annaffiature abbastanza frequenti, in grado di mantenere sempre un certo grado d'umidi...
Le concimazione del Tagete sono necessarie durante la fioritura, si somministrano con l'acqua delle annaffiature ogni due settimane. In piena terra raramente sono necessarie. Ad ogni modo si può distribuire, se si vuole, un concime che apporti una buona quantità di potassio (per incentivare la fioritura e la colorazione). Evitiamo ad ogni modo fertilizzanti con un alto tenore in azoto per le motivazioni già evidenziate sopra.
In vaso si può essere un po’ più generosi, somministrando un prodotto liquido per piante fiorite circa una volta al mese.
Il tagete si semina sotto vetro, in marzo-aprile, coprendo appena i semi, alla temperatura di 18°C; la germinazione avviene rapidamente. Quando le piantine sono bastanza grandi si ripicchettano in vassoi e si fanno irrobustire in cassone freddo. Si mettono a dimora alla fine di maggio.
I tagete possono essere seminati a partire da febbraio, continuando fino ad aprile, a seconda del clima e della disponibilità di una serra lievemente riscaldata.
Si possono utilizzare cassette con un terriccio leggero e ben aerato oppure fare uso di vassoi alveolari. Il substrato andrà tenuto sempre umido tramite frequenti vaporizzazioni oppure mantenendo i contenitori sempre immersi in un dito di acqua. Ricordiamoci solo di conservare una temperatura adeguata e anche una buona aerazione, per evitare l’insorgere di eventuali muffe. La germinazione avviene mediamente in 2 settimana, ma è fortemente influenzata dalla temperatura.
In ogni caso le piantine di tagete andranno ripicchettate o comunque trasferite alla loro dimora definitiva nel più breve tempo possibile. Se sono in vasetto possono però tranquillamente arrivare anche fino alla fioritura perché la pianta sopporta bene il trapianto, a patto che rimanga intatto il pane di terra.
Una volta a dimora non sarà difficile vedere una buona e veloce espansione: l’autodisseminazione è infatti molto frequente e capita spesso di trovare delle nuove piantine in giardino provenienti da colture delle annate precedenti.
Alcune varietà (come il tagete lucida), possono essere seminate anche in autunno, sempre se si ha a disposizione una serra fredda. In questa maniera sarà molto semplice avere piante fiorite già all’inizio della bella stagione. Questa varietà si presta bene anche al taleaggio (con porzioni apicali in terriccio molto aerato) utile per ottenere piante identiche alle madri cui far superare la brutta stagione.
Soleggiata. L’esposizione migliore per i tagetes è sempre il pieno sole. In questa posizione riusciranno a fiorire a profusione e per un lungo periodo. Ad ogni modo si adattano piuttosto bene anche alla mezz’ombra, magari presente solo durante le ore mattutine.
I tagete temono il freddo soprattutto le giovani piante, quindi sarà bene portarle all'aperto solo nel periodo caldo.
I più pericolosi sono gli afidi. I tagete sono fiori molto sani e raramente necessitano di attenzioni o trattamenti particolari. Occasionalmente vengono colpiti dagli afidi, ma non si rende praticamente mai imperativo un intervento per riportare la situazione sotto controllo.
Tagete patula (garofano d'India). Dal Messico. Altezza e diametro 30-40 cm. Specie annuale, semirustica, folta, compatta, con foglie profondamente divise, verde scuro. I capolini, semplici, color cremisi-marrone o gialli, larghi 4-5 cm. sbocciano da luglio all'inizio dell'autunno.
T. tenuifolia, sin. T. signata. Dal Messico. Altezza 60 cm, distanza fra le piante 30 cm. Specie annuale, semirustica, con rami sottili e foglie finemente divise, verde chiaro, che emanano un aroma dolciastro. I capolini, gialli, larghi 2,5 cm, sbocciano da luglio a settembre.
Come abbiamo detto la coltivazione è delle più semplici. Ed è per questo che viene ampiamente utilizzato nelle aiuole, nelle bordure o nei vasi per riempire spazi che diversamente resterebbero spogli. Queste piante si coltivano in tutti i terreni ben drenati, asciutti, non troppo fertili, e al sole. Alcuni ibridi, fioriscono precocemente e per un periodo di tempo più lungo, se, dopo la semina, alle piantine si danno 8 ore di luce il giorno, per 30 giorni.
Sono piante assolutamente non rustiche e vanno quindi trattate in praticamente tutto il nostro paese come delle annuali. Si seminano quando le temperature sono già piuttosto alte (quindi almeno a metà primavera) e con le giuste attenzioni si riesce a mantenerle belle fino almeno ad ottobre-novembre, dopo di che immancabilmente appassiranno.
Molto regolari ma moderate, date in modo da non far patire la siccità alla pianta. I tagete sono erbacee ideali per i giardini a basso impatto ambientale e per chi non voglia intervenire assiduamente per mantenere bello il proprio spazio verde. Infatti prediligono un substrato piuttosto secco (come quello che si può trovare nei loro habitat di origine). In linea generale in piena terra è raro che si debba intervenire.
In contenitore somministreremo acqua soltanto quando il terreno risulterà completamente secco. L’ideale sono grandi somministrazioni alternate a lunghe siccità.
L’idratazione eccessiva può essere addirittura controproducente, soprattutto per le varietà nane. Queste, infatti, venendo troppo a contatto con la base umida, potrebbero arrivare a marcire.
Sono annuali piuttosto autonome. Volendo si può anche non intervenire e si manterranno di aspetto gradevole.
Perché la fioritura si sussegua sempre in maniera abbondante (e per evitare una eccessiva autodisseminazione) può essere una buona idea impegnarsi settimanalmente nella pulizia dei capolini sfioriti. Questo eviterà alla pianta di sprecare energie per la maturazione degli ovari.
Se vogliamo raccogliere delle sementi per utilizzarle l’annata successiva possiamo sospendere parzialmente o totalmente questa operazione verso la metà di settembre.
Generalità
Specie annuale, a portamento eretto, vigorosa, rustica, ramificata, adatta per le bordure, per le aiuole e per produrre fiori da taglio. Arbusto rustico, con rami sottili, verdi, lucidi. E' la sola specie appartenente al suo genere ed è una pianta che in Italia, oltre ad essere coltivata come ornamentale, si è spesso naturalizzata a costruire siepi, soprattutto nella zona dei laghi di Como e d'Iseo, a quote non superiori ai 600 m
Varietàfior di morto, puzzola, rosa d'india.
ProvenienzaMessico
EsposizioneSoleggiata. le piante giovani temono molto il freddo, quindi vanno piantate all'aperto solo quando non c'è più pericolo di gelate.
Altezza da 30 cm a 1 m
FoglieSono profondamente divise, lucide, ovali, acuminate e alterne, si presentano leggermente dentate e di un bel colore verde intenso
I fioriCapolini simili, di solito gialli
AnnaffiatureRegolari, ma moderate, circa tre volte alla settimana, anche durante il periodo della fioritura.
FertilizzazioneDurante la fioritura è necessario aggiungere all'acqua delle innaffiature un buon fertilizzante liquido ogni due settimane.
MoltiplicazioneSi moltiplicano solo per seme. La semina si effettua in marzo sotto vetro, alla temperatura di 18°C; è sufficiente coprire appena i semi di terra e germineranno molto rapidamente. Le piantine vanno ripicchenate in vassoi, coltivate in cassone freddo fino a maggio, quando si potranno trasferire a dimora definitivamente a una distanza fra le piante 30-40 cm.
TerrenoPuò essere piantata in tutti i terreni purché ben drenati, asciutti e non troppo fertili.
Parassiti e malattiegli afidi provocano la deformazione della pianta, che si sviluppa in in modo stentato.
I tagete sono tenuti molto in considerazione sia dai giardinieri sia da chi si occupa di orti. Le loro radici, infatti, hanno la particolare caratteristica di emettere sostanze capaci di uccidere i nematodi. Vengono quindi ampiamente inseriti nelle vicinanze dei rosai e di tutte quelle piante che patiscono particolarmente per la presenza di questi animali nel sottosuolo.
Vengono anche utilizzati per bonificare terreni eccessivamente sfruttati in passato, in particolare per la coltivazione di solanacee, quali i pomodori, le patate e le melanzane.
Come abbiamo detto il genere comprende circa 30 specie, per lo più annuali nel nostro clima. Ad ogni modo, essendo pianta molto utilizzata nelle aree verdi e avendo goduto di grande apprezzamento, soprattutto alla metà del XX secolo, sono state obiettivo di ricerca da parte degli ibridatori. Sono quindi disponibili sul mercato un gran numero di cultivar adatte a molti utilizzi e gusti differenti.
Ecco le specie botaniche più diffuse in coltivazione.
Tagete patula detto anche puzzolina, garofano indiano minore o garofano d’Italia. Fiorisce da luglio ad ottobre e in media raggiunge i 50 cm di altezza.
È una pianta dotata di grandi ghiandole e maneggiandola si avverte immediatamente un forte odore, ai più sgradevole. I fusti portano rami divergenti fin dalla base e formano dei cespuglietti piuttosto densi. Ha foglie alterne o opposite, lisce, intagliate. I fiori sono solitari all’apice dei peduncoli. I petali esterni si sviluppano in linguette estese, quelli del disco o centrali in tubetti. Il diametro medio dei capolini è di 5 cm. Alcune varietà molto conosciute e diffuse sono la dainty e la Naughty Marietta.
Tagete tenuifolia piante molto aromatiche, alte fino a 70 cm. Fioriscono in piena estate, da luglio a ottobre. Formano dei cespuglietti molto gradevoli che si ramificano fin dalla base. I fusticini sono molto delicati e le foglie sono alterne o opposte, ma sempre elegantemente intagliate, quasi filiformi. I capolini sono molto piccoli, delicati ed eleganti. Il diametro è di circa 3 centimetri. Le linguette ovali sono 4 o 5 , larghe meno di un centimetro e macchiate alla base di porpora o arancione. Le varietà in coltivazione oggi sono state appositamente selezionate e ibridate per assumere una dimensione contenuta, quindi più compatta e meno soggetta all’appiattimento a causa di vento o pioggia.
Si tratta di una perenne, ma quasi ovunque nei nostri climi viene coltivata come una annuale. Ha portamento e dimensioni piuttosto compatte, visto che generalmente arriva a misurare da 30 a 50 cm. Fiorisce da agosto a novembre (ma anche a dicembre, soprattutto nelle regioni meridionali dove gli inverni sono più clementi).
Porta fiori di dimensioni estremamente ridotte, color giallo oro o arancio. Di solito le linguette sono tre. L’effetto di pienezza è però dato dalla grande abbondanza di capolini, riuniti in corimbi apicali. I fusti sono dritti, riuniti a cespuglio e si ramificano alla sommità. Le foglie risultano alterne o opposte, lanceolate, intere o regolarmente dentellate.
La pianta è fortemente aromatica al punto che toccandola emana un forte profumo che risulta apprezzato da molte persone.
Resiste egregiamente ai primi freddi e fiorisce quindi per un periodo molto lungo, anche nelle regioni settentrionali. Molto bella come pianta da taglio per la realizzazione di mazzi dall’aspetto naturale.
In molti paesi (per esempio in Francia e in Germania) i suoi fiori sono utilizzati per insaporire le verdure fredde e le insalate. È anche comune utilizzarne foglie e capolini per aromatizzare olio, aceto o altri condimenti.
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