Tagete
Il tagete è una pianta molto adattabile che non richiede grandi cure. Durante i periodi molto caldi però richiede annaffiature abbastanza frequenti, in grado di mantenere sempre un certo grado d'umidità nel terreno. Le annaffiature non devono essere mai troppo eccessive, per impedire che il ristagno di liquido possa favorire l'asfissia della pianta e la marcescenza delle radici. E' importantissimo non bagnare le chioma della pianta, durante l'annaffiatura, ma solo il terreno, poiché l'eccesso d'umidità determina frequentemente l'insorgere dell'oidio, detto anche "male bianco", malattia di origine fungina, che si sviluppa sia sulle foglie che sul fusto. Con l'arrivo dell'autunno, le annaffiature devono essere diradate poiché le piante annuali stanno finendo il loro ciclo vitale. Quelle perenni, durante l'inverno, richiedono quantità d'acqua minime.
Il tagete è una pianta abbastanza resistente e molto adattabile, che non richiede particolari cure. E' adatta quindi anche per chi non ha il cosiddetto "pollice verde" e non ha molto tempo per dedicarsi al giardinaggio. Questi fiori si possono coltivare facilmente nei vasi o direttamente in piena terra. La semina si effettua in un semenzaio nei mesi di Marzo ed Aprile, ma può essere prolungata anche nei mesi successivi poiché le piantine di tagete si riproducono facilmente e crescono in breve tempo. Le piantine vanno poi diradate, per facilitarne la crescita. I semi da utilizzare l'anno successivo si possono facilmente raccogliere facendo essiccare i fiori, e prelevandoli da essi, in notevole quantità. Durante il periodo di fioritura, si devono costantemente eliminare i fiori secchi, per fornire vigore a quelli giovani.
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Durante il periodo di maggiore sviluppo e fioritura, è buona norma fornire una adeguata concimazione al terreno, che dovrebbe essere ricco di sostanze organiche per facilitare lo sviluppo delle piante, ed abbastanza soffice e non troppo compatto per consentire un adeguato sviluppo delle radici. Per la concimazione si deve usare un concime specifico per le piante da fiore, o granulare, a lento rilascio, o liquido. Nel primo caso il concime deve essere distribuito in dosi adeguate direttamente sulla superficie del terreno, adiacente alle piante. Nel caso invece di concime liquido, esso deve essere sciolto direttamente nell'acqua per l'annaffiatura, e fornito alle piante ogni due o tre settimane.
I tageti sono soggetti allo sviluppo di una malattia di origine fungina nota con il nome di oidio, detta anche "male bianco", che si sviluppa a causa di un eccesso di umidità, sia sul fogliame che sul fusto della pianta. Essa è dovuta soprattutto a frequenti innaffiature, che coinvolgono anche la chioma della pianta. Per scongiurarne l'insorgenza, si deve cercare di annaffiare direttamente il terreno, evitando di bagnare il fogliame ed i fiori, ed usando dei prodotti fungicidi a scopo preventivo. Le altre insidie del tagete sono gli afidi e le cocciniglie. I primi sono parassiti molto dannosi che succhiano la linfa delle piante, provocandone la decolorazione delle foglie ed un indebolimento in grado di comprometterne la sopravvivenza. Essi si combattono con insetticidi a base di piretro, o con quelli ad ampio spettro. Anche i bruchi possono causare danni alle piante.
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