Scilla peruviana
Nonostante il nome, questa specie è diffusa in natura sulle coste del Mediterraneo; anche in Italia si trova facilmente nelle zone costiere delle regioni meridionali e centrali. Venne battezzata Scilla peruviana, in quanto i primi campioni conosciuti e catalogati di questa bulbosa, vennero portati in Inghilterra da una nave che si chiamava “Perù”; è facile capire il fraintendimento di chi chiese: “da dove viene questo bulbo?”, che si sentì rispondere “dal Perù”.
Dovrebbe quindi forse chiamarsi Scilla mediterranea, ma ormai il nome è stato attribuito; in Italia viene comunemente chiamata Scilla maggiore, mentre nei paesi anglosassoni viene chiamata giglio peruviano, o anche Giglio cubano. Si tratta di una bulbosa perenne, con sviluppo particolare: in genere comincia a sviluppare le grandi foglie nastriformi già in autunno, e continua fino alla primavera; in aprile o maggio dal grande cespo di foglie carnose si elevano fusti spessi, che portano una grande infiorescenza a ombrello, i cui fiori, in genere blu, sbocciano in successione. Alla fine della fioritura l’ombrello è divenuto un grande cono, che può portare fino a duecento fiori, a cui seguono i semi fertili. I fiori sbocciano in tutte le tonalità del blu, dall’azzurro cielo, fino al blu quasi porpora; esistono anche varietà a fiore completamente candido. La fioritura impiega quasi un mese per completarsi; con l’arrivo del caldo estivo, in giugno o luglio, la pianta tende ad entrare in riposo vegetativo, ed a perdere la sua parte aerea, per poter contrastare il caldo asciutto delle regioni mediterranee. Quando le foglie disseccano naturalmente, possiamo staccarle dalla pianta e smettere completamente di curarla; riprenderà a germogliare all’arrivo del fresco, in settembre o ottobre.
Queste bulbose sono di facile coltivazione, e sono particolarmente adatte per i giardini a bassa manutenzione; in particolare, risultano molto più fiorifere se lasciate indisturbate per anni, mentre rinvasi, divisione dei bulbilli, lavoro del terreno, tendono a sfavorire la produzione di fiori. Si pongono a dimora in autunno, in una posizione ben soleggiata, o anche a mezz’ombra, ma dove la pianta possa godere di almeno alcune ore al giorno di sole diretto, ben caldo e cocente. Nelle zone con inverni molto freddi, è opportuno posizionare i bulbi vicino alla casa, in una aiola esposta a sud o a est, in modo che il sole riscaldi il terreno anche in pieno inverno. In genere possono sopportare temperature di alcuni gradi al di sotto dello zero; per evitare che il bulbo soffra, si tende a piantarlo un poco più profondo, dove le temperature invernali sono molto basse. Nelle zone di origine della pianta, invece, il bulbo viene posto semplicemente con la parte superiore al di fuori del terreno, o al massimo ad un paio di centimetri sottoterra. Le annaffiature si forniscono solo in primavera, e soltanto se il clima è particolarmente siccitoso; queste bulbose sono infatti molto resistenti alla siccità, e in genere, una volta poste a dimora e ben sviluppate, tendono a necessitare di pochissime cure, accontentandosi quasi solamente dell’acqua fornita dalle intemperie. A volte capita di dover annaffiare le scilla già in autunno, non appena germogliano, anche se di solito, in questo periodo dell’anno, le piogge ci aiutano molto. Fondamentale è posizionare i bulbi in un terreno decisamente molto ben drenato, che faccia ben scorrere via l’acqua, soprattutto durante i mesi freddi. Se viviamo in una zona con clima invernale decisamente rigido e freddo, possiamo pensare di coltivare la pianta in vaso, in modo da spostarla in serra fredda durante la stagione fredda; oppure possiamo semplicemente coprire il cespo di foglie con dell’agritessuto, in modo che la temperatura vicino alla pianta non risulti mai eccessivamente rigida.
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La scilla peruviana tende a produrre un gran numero di fiori fertili, viste le enormi infiorescenze; questi semi vengono seminati in autunno, in luogo riparato dal freddo, ben luminoso, e fresco. Si utilizza un buon terriccio, mescolato a poca sabbia, in modo da ottenere un composto molto poroso, che tenda a far scivolare via l’acqua. Il letto di semina va riparato dal freddo, e annaffiato con grande regolarità, non appena tende ad asciugarsi. Le varietà disponibili in vivaio sono in genere varietà cultivar o ibride, per questo motivo ci sarà difficile sapere il colore dei fiori che otterremo dagli esemplari ottenuti da seme; probabilmente otterremo molte piante a fiore azzurro chiaro, poche a fiore scurissimo, una buona quantità a fiore blu, e pochissime bianche (o anche nessuna).I bulbi, se lasciati in una aiola opportunamente ampia e ben coltivati, tendono a produrre piccoli bulbilli attorno al bulbo madre, ed a produrre sottili stoloni a livello del terreno, al termine dei quali vengono prodotti nuovi esemplari della pianta. Se lasciato indisturbato per anni, un singolo bulbo può produrre una ampia colonia di piante, una macchia di foglie e fiori. Possiamo, anche ogni anno, asportare le piccole piante originatesi al termine degli stoloni, e spostarle dove desideriamo; per quanto riguarda i bulbilli invece, è opportuno spostarli raramente, ogni 5-7 anni, in modo da lasciare la pianta madre indisturbata il più a lungo possibile, perché le scilla non amano venire spostate, espiantate e ripiantate, cosa che spessissimo le lascia senza fiori per una o due stagioni vegetative.
Anche se viviamo in una zona con clima invernale rigido, è sconsigliabile coltivare queste piante in vaso; questo perché è necessario garantire alle piante un vaso decisamente molto capiente, dove possano rimanere indisturbate per almeno tre o quattro anni. Si tratta quindi di un contenitore decisamente ampio, che difficilmente riusciremo a spostare all’arrivo del freddo. Serve un vaso molto ampio perché le piante tendono naturalmente a propagarsi, e nell’arco di un paio di anni un vaso diverrebbe già sovraffollato; ma se andremo a dissotterrare il bulbo per levare bulbilli e piccole piante, ci toglieremo la gioia della fioritura dell’anno successivo. Diviene quindi poco interessante coltivare una pianta che fiorirà “a intermittenza”. Se però disponiamo di un vaso molto ampio, che possiamo posizionare vicino alla casa, esposto a sud, sud-est, protetto magari dalle falde del tetto; allora possiamo pensare di posizionare la pianta in questo contenitore, dove non necessiterà neppure di essere coperta durante i mesi freddi, in quanto le pareti della casa ed il tetto le impediranno di essere esposta al freddo ed alle intemperie.
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