Piante velenose da evitare in un giardino con bambini

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Piante tossiche da evitare

Molte piante coltivate, anche se bellissime, possono essere fonte di preoccupazione, specialmente quando gli spazi all’aperto rappresentano il luogo di svago per i nostri bambini. Molti non sanno che non è affatto raro che le essenze ornamentali (e le piante in genere) siano velenose: vari malesseri possono derivare dall’ingestione di semi o di foglie e in alcuni, per fortuna ristretti, casi bisogna evitare addirittura il contatto con cute e mucose.

Fortunatamente le statistiche ci dicono che gravi conseguenze sono rare, ma vale comunque la pena di valutarne l’eliminazione o di recitare l’area. Importante è poi monitorare costantemente e attentamente le attività dei nostri piccoli, specialmente entro i 5 anni di età.

Ecco una rassegna delle piante velenose più comuni da noi!

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Digitale (Digitalis Purpurea)

digitalis Questa bella pianta contiene digitossina, un glicoside cardioattivo estremamente potente, capace di causare aritmie violente e, a forti dosi, porta alla morte. In un adulto medio è sufficiente ingerire 300 g di foglie. Minime quantità hanno invece effetti opposti, regolarizzando le contrazioni del cuore (ed è infatti il principio attivo di molti medicinali specifici).

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    Oleandro

    oleandro Questo arbusto è diffuso ovunque nella nostra penisola, dove cresce anche spontaneamente. Nel giardino di casa va monitorato attentamente perché tutte le parti contengono oleandrina, una molecola che interferisce sull’attività dei muscoli e quindi anche del cuore. Ricordiamocene quando lo potiamo o maneggiamo le foglie. Molto pericolosi sono i semi: bambini potrebbero ingoiarli.


    Aconitum napellum

    Aconitum napellum I suoi bei fiori blu, prodotti in autunno, non ci devono ingannare: si tratta di una delle piante più velenose in assoluto. L’aconitina agisce sul sistema nervoso periferico e centrale e la dose mortale è di soli 1 mg. Bisogna poi prestare particolare attenzione quando lo si maneggia in quanto anche solo il contatto può provocare dermatiti e sintomi fastidiosi, soprattutto nei bambini.


    Mughetto

    mughetto Questo profumatissimo fiore è pericoloso perché alcuni composti contenuti hanno importanti effetti sul cuore, causando bradicardia, vomito e nei casi più gravi, la morte. Prestiamo particolare attenzione ai frutti, visibili a terra in autunno: essendo rotondi e rossi possono facilmente essere scambiati per caramelle.


    Ricino

    ricino È molto apprezzato per le grandi foglie rosse lobate, andrebbe però assolutamente evitato in presenza di bambini. Tutta le parti, ma in particolare i semi, contengono acido ricinoleico e ricina, entrambi estremamente tossici, causa di diarrea e intossicazioni.


    Atropa belladonna

    Atropa belladonna Questa pianta cresce spontanea ai margini dei boschi, ma nelle zone montane non è difficile vederla anche nei cortili. Foglie e radici contengono molti alcaloidi: i più famosi sono atropina e scopolamina che agiscono sul sistema nervoso e di conseguenza sulla muscolatura.


    Datura stramonium

    datura Questa datura (come anche altre usate a scopi ornamentali) ha, nelle sue foglie, una grande quantità di alcaloidi come scopolamina e atropina, con effetti narcotici, sedativi e allucinogeni. La dose tossica è però molto bassa e l’ingestione causa quasi sempre intossicazione e, nei casi più gravi, morte legata alla paralisi della muscolatura respiratoria.


    Delphinium

    Delphinium Immancabili nelle bordure miste, cui regalano slancio e verticalità, sono però un pericolo serio in caso di ingestione di foglie giovani e semi. Gli alcaloidi contenuti causano agitazione, salivazione, aritmie cardiache, fino a paralisi e convulsioni.


    Taxus baccata

    Taxus baccata Un albero bellissimo, usato spesso da solo o per la creazione di raffinate siepi. Del Tasso sono tossiche tutte le sue parti, foglie, bacche e corteccia: l’ingestione può portare tremori, problemi cardiaci e all’apparato digestivo. Nei casi più gravi vi è arresto cardio-circolatorio.


    Piante velenose da evitare in un giardino con bambini: Rhododendron ponticum

    Rhododendron ponticum Molto diffuso in montagna e negli altopiani, contiene, nelle foglie e nel polline, la graianotossina, un alcaloide in grado di causare intossicazioni, anche a piccole dosi. Non è pericolosa solo la pianta: già nell’antichità il miele prodotto in quelle aree veniva scartato perché considerato velenoso.