Le Aquilegie
L’aquilegia, comunemente chiamata Colombina, o anche ballerina, è una pianta perenne; esistono molte specie di questa pianta appartenente al genere delle ranunculacee, in quanto esistono aquilegie in tutto l’emisfero nord, dall’Europa al nord America, dall’Asia all’Africa. In Europa, le specie più diffuse in natura sono Aquilegia vulgaris, e
aquilegia alpina; da queste specie sono stati prodotti i primi ibridi, che sono rapidamente aumentati di numero con l’introduzione delle specie originarie dell’America settentrionale.
Le
aquilegie sono piante molto fertili, che tendono ad auto seminarsi e ad auto ibridarsi, per questo motivo, molte delle varietà comunemente coltivate, sono di origine orticola, e non prodotte da ibridazione “forzata”. La caratteristica che accomuna tutte le specie e le varietà sicuramente è la forma dei fiori, caratterizzati da uno sperone sulla parte posteriore di ogni singolo petalo; a seconda delle specie i fiori assumono colori diversi, e forme campanulate o più o meno allungate.
In Europa si coltivano in particolare varie forme di
Aquilegia vulgaris; tra gli ibridi più apprezzati possiamo ricordare quelli a fiore doppio, assai particolari, o le serie di ibridi denominati “Nora Barlow” che ricordano vagamente delle piccole clematidi di colore scuro; si coltivano anche alcune specie tipo, come
aquilegia flabellata, che presenta piante dallo sviluppo abbastanza compatto, o
aquilegia chrysanta, con fiori di colore giallo oro.
Le
aquilegie sono piante erbacee perenni, che perdono completamente la parte aerea nei mesi freddi; il fogliame germoglia direttamente da terreno all’inizio della primavera, è di grandi dimensioni, e costituisce un cespo tondeggiante; le foglie sono finemente divise, molto eleganti e decorative, e hanno un colore verde-grigio. I fiori spuntano in primavera inoltrata, con specie che prediligono i mesi di aprile e maggio, ed altre che cominciano a fiorire solo con minime notturne molto alte. La gran parte delle specie e varietà producono i fiori riuniti su sottili fusti eretti, ben ramificati. Dopo che le piante sono andate a seme, tendono a smettere di fiorire, per questo motivo si consiglia di rimuovere i fiori appassiti.
Come avviene per la gran parte delle piante perenni, anche l colombine non necessitano di molte cure, soprattutto negli anni successivi a quello dell’impianto; in genere tendono ad auto ibridarsi e ad auto seminarsi; per questo motivo sono particolarmente adatte per i giardini in stile disordinato ed informale, e si adattano un po’ meno nei giardini costruiti con rigore e perfetto ordine. Preferiscono ricevere almeno alcune ore di luce solare diretta, soprattutto nelle ore più fresche della giornata; sopportano bene brevi periodi di siccità e il sole diretto, ma se tali condizioni si protraggono a lungo, le piante tendono a soffrire molto; per questo motivo in genere si pongono a dimora a fianco delle clematidi, ovvero in un luogo dove possano avere il piede all’ombra e i fusti al sole.
Amano infatti godere di un terreno fresco e umido; queste condizioni si possono ottenere o garantendo una certa ombreggiatura, o annaffiando con grande regolarità; ma siccome non amano ristagni idrici ed eccessi di annaffiatura, si predilige porle a dimora in luogo semi-ombreggiato. Sono piante rustiche, che non soffrono per gelate, anche se intense e prolungate; quindi l’ombreggiatura del terreno in cui sono poste può essere presente anche durante l’inverno. Non amano gli eccessi di acqua nel terreno, o i ristagni; se da poco a dimora però impiegano alcuni mesi ad adattarsi al terreno, e quindi è consigliabile annaffiare regolarmente le piante appena interrate, attendendo però che il terreno asciughi completamente. Negli anni successivi, le piante pose in piena terra, possono accontentarsi tranquillamente delle piogge. Quando vediamo, a fine inverno le prime foglie spuntare dal terreno, spargiamo attorno alle piante del concime granulare a lenta cessione, che garantirà la giusta quantità di Sali minerali nel terreno nel corso dei mesi.
Aquilegia in breve |
Famiglia | Ranuncolaceae |
Genere | Aquilegia |
Tipo di pianta | Da fiori |
Origine | Europa, America settentrionale |
Vegetazione | Vivace |
Fogliame | Caduco |
Portamento | Eretto |
Uso | Balcone o terrazza, bordure dei vialetti, giardino roccioso, fiori |
Altezza a maturità | Da 30 cm a 1 m a seconda della varietà |
Velocità di crescita | Normale |
Malattie e parassiti | Malattie e parassiti |
Temperatura | Resiste al caldo e al freddo |
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L'aquilegia è una pianta erbacea sempreverde con fiori variopinti, le cui specie sono diffuse nelle zone temperate di Europa, Asia e America. I fiori attirano l'attenzione per le tinte vivaci e per l'aspetto elegante e nobile simile alle orchidee. L'aquilegia abbellisce un balcone o un angolo di giardino, e fa bella mostra di sé in giardini rocciosi oppure in bordure di aiuole ravvivando con un tocco di colore le siepi sempreverdi. È inoltre molto utilizzata come pianta da reciso.
La diffusione dell'aquilegia si deve alla singolare infiorescenza posta all'estremità di peduncoli ricurvi, con colori che vanno dal rosso al bianco, al giallo oro, dall'azzurro al violetto. I fiori delicatissimi dalle forme sempre diverse e insolite si prestano a comporre bouquet. Le foglie sono in genere trilobate dal colore verde intenso. Le piante non hanno una durata di vita lunga, ma grazie alla grande capacità di moltiplicarsi è estremamente facile coltivarle.
Il genere Aquilegia comprende circa 70 specie, alcune delle quali crescono spontaneamente in prati e boschi.
L'
aquilegia vulgaris o aquilegia comune o dei giardini è originaria dell'Europa ed è una delle specie più diffuse. È presente nel territorio italiano, soprattutto nelle regioni alpine e appenniniche. Alta fino a 1 m, ha fusto eretto e fiori di colore azzurro-violetto. Le foglie sono trilobate di un verde intenso.
L'
aquilegia alpina con fiori di un blu acceso cresce spontaneamente sulle Alpi, a quote che vanno dai 1500 ai 2500 m. È possibile scorgerla di frequente vicino ai boschi montani. Di questa specie esistono numerose varietà grazie al facile processo di ibridazione.
L'
aquilegia caerulea, originaria dell'America settentrionale, è alta fino a 60-70 m. I fiori sono particolarmente belli, con colori che vanno dall'azzurro chiaro al blu, e talvolta la corolla è bicolore (blu e bianca). Può essere esposta al sole o crescere a mezz'ombra. Si ibrida facilmente, però dalla riproduzione attraverso i semi, si otterranno specie che non sempre presentano fedelmente i caratteri degli esemplari originali.
L'
aquilegia flabellata, originaria del Giappone, è una specie che supera di rado i 30 cm di altezza, perciò si presta alla coltivazione in vaso. Ha foglie con riflessi azzurri, e fiori spesso bicolori sui toni del bianco e azzurro. Fiorisce dalla tarda primavera all'estate.
L'
aquilegia canadensis, originaria dell'America settentrionale. Preferisce la mezz'ombra. Ha foglie verde chiaro simili a quelle delle felci e fiori bicolori giallo e rosso intenso che sbocciano da aprile a luglio. Può raggiungere i 40-50 cm di altezza. Si presta a essere coltivata in vaso.
La coltivazione dell'aquilegia |
Coltivazione | Facile |
Manutenzione | Bassa |
Esposizione | Sole, mezz'ombra, ombra |
Terreno | Sabbioso, normale o ricco di humus, ben drenato |
Pulizia/potatura | Eliminazione dei rami che hanno fiorito |
Necessità idrica | Media |
Umidità suolo | Suolo ben drenato/ umido |
Concimazione | Concime completo/ stallatico |
Moltiplicazione | Per semina in primavera, per divisione del cespo in autunno |
La pianta di aquilegia richiede pochissime cure. Però è necessario che il terreno sia fresco, ben drenato e ricco di humus. Se trova il luogo ideale, si moltiplica con estrema facilità anche in posti insoliti del giardino, tra i muretti o nei vialetti pavimentati.
Molte specie di aquilegia preferiscono un posto fresco e ombreggiato, ma l'aquilegia comune cresce anche in luoghi soleggiati con un terreno leggero e drenato, ma non troppo secco. Se è piuttosto arido, occorre provvedere a mantenere il terreno umido con innaffiature regolari.
Le aquilegie possono essere piantate in gruppi isolati in un qualunque posto di un giardino, o disposte in modo da formare macchie o bordure di un vialetto, ai piedi di piante o in giardini rocciosi.
Piantatele a gruppi e associatele ad altre piante dal fogliame decorativo (hosta) per mettere maggiormente in risalto sia i fiori sia il fogliame. Oppure piantatele vicino ad altre piante perenni che fioriscono contemporaneamente, ad esempio la primula
Per favorire una fioritura protratta nel tempo, tagliate gli steli con i fiori ormai appassiti a livello del terreno. Sfoltite anche le foglie in modo che rimangano sane e non siano minacciate dall'oidio.
Queste piante tendono ad auto seminarsi, ma appartenendo molto spesso a varietà ibride, non è facile sapere in anticipo come saranno i fiori della pianta che germoglia da seme; per questo motivo in genere si preferisce dividere i cespi di aquilegia, oppure acquistare dei semi già selezionati. Purtroppo queste piante non amano i trapianti, quindi se desideriamo dividere un cespo, dovremo farlo a fine estate, sperando che i mesi che ci separano dall’inverno permettano alle nuove piante prodotte di produrre un buon apparato radicale e di prepararsi per la fioritura dell’anno successivo. Frequentemente comunque, accade che le piante prodotte per divisione dei cespi abbiano una fioritura poco ricca durante il primo anno di vegetazione. La semina si pratica in genere non appena i semi sono maturi, o anche a fine estate. Se attendiamo la primavera successiva per seminare, avremo uno sviluppo molto lento delle piante, che quindi difficilmente fioriranno già durante il loro primo anno di vita. Le piante seminate in estate, si tengono in vaso fino all’anno successivo, quando verranno spostate in piena terra a fine fioritura. I semi di aquilegia sono abituati a vivere nel terreno per mesi prima di germogliare, se quindi vogliamo accelerare la germinazione, dovremo tenerli in frigorifero per almeno quattro settimane, porli per alcune ore in acqua, e solo dopo seminarli, in un composto di sabbia e torba, che va mantenuto umido e fresco.
Molte delle aiole a cui siamo abituati nei giardini viene costruita pensando ad uno schema fissa o ben ordinato, assai diverso da quello che si può avere in natura; poco diffusi sono i giardini informali, dall’aspetto quasi “natura”, anche se tale stile di giardino si sa diffondendo sempre di più. Le colombine sono perfettamente adatte ad un giardino di questo tipo, lasciate tranquillamente inselvatichire. Capita però che nel corso di lunghi anni, le varietà molto particolari di aquilegia lascino il passo a quelle prodotte dai semi di varietà meno ricercate; Quindi può capitare che nell’arco di una decina di anni la nostra macchia di aquilegie “Nora Barlow” venga soppiantata da aquilegie più simili alle vulgarsi, nate da seme. Per questo motivo, nel giardino informale possiamo decidere di lasciare che le nostre piante nel corso degli anni tendano a “cambiare” il fiore; oppure potremo periodicamente dividere i cespi di colombine dal fiore particolare, in modo da aumentare il numero di piante con fiore notevole. Spesso poi, capita che con il passare degli anni, le piante di varietà molto strane o decorative, tendano a fiorire meno rispetto alle varietà più comuni; per questo motivo, la divisione dei cespi è particolarmente consigliata, in modo da svecchiare costantemente le piante. Siccome una aquilegia dissotterrata e divisa, tenderà a on produrre tantissimi fiori l’anno successivo, l’ideale consiste nel dividere i vari cespi a rotazione, in modo che ognuno di essi rimanga a dimora per almeno 4-5 anni.
La notevole resistenza dell'aquilegia la rende adatta sia a una posizione soleggiata sia all'ombra.
Piantatele a settembre oppure da marzo ad aprile, quando non c'è il rischio di gelate. Prima della messa a dimora, lavorate il terreno dell'aiuola e aggiungete sufficiente apporto organico, ad esempio del compost.
Le aquilegie possono essere piantate in vaso o in fioriere. Alcune specie più piccole si prestano maggiormente a essere piantate in vaso, ad esempio quelle appartenenti alla varietà aquilegia flabellata. Naturalmente occorre avere l'accortezza di aumentare progressivamente la dimensione del vaso.
Se piantate in piena terra, le piantine devono essere poste a una distanza di 20-25 cm l'una dall'altra.
Se volete sapere il colore dei fiori, dovrete aspettare fino ad aprile, quando ha inizio la fioritura.
Le aquilegie non sono molto longeve e hanno in media 5 anni di vita, perciò devono essere rinnovate periodicamente.
Terriccio Preferisce un terreno ben drenato, leggero e sabbioso, ricco di sostanza organica e non troppo secco.
In vaso o in piena terra, la situazione ideale è l'esposizione alla luce del sole almeno alcune ore al giorno, ma l'aquilegia resiste anche a mezz'ombra.
TemperaturaL'aquilegia cresce spontaneamente in alcune aree alpine e prealpine poiché non teme il freddo. In genere predilige aree fresche, ma soleggiate alcune ore al giorno. Nel periodo invernale si consiglia di provvedere a una pacciamatura composta da fogliame secco per anticipare la ripresa vegetativa primaverile.
La propagazione dell'aquilegia può avvenire tramite seme oppure per divisione dei cespi.
Per semePotete seminarle in piena terra in autunno, ma dovete coprirle, oppure in primavera, quando la temperatura è superiore a 120 gradi. Dovrete attendere alcuni mesi per vedere spuntare le piantine. Se l'operazione della semina viene effettuata in primavera, potrete mettere a dimora le piantine in autunno. Se invece seminate le aquilegie in autunno, dovrete aspettare la primavera per veder spuntare le piantine. Quando le piantine avranno almeno tre foglie, possono essere trapiantate.
Se preferite seminarle in una vaschetta, preparate del terriccio poroso, sabbioso e umido. Per far sì che le piantine spuntino più velocemente, mettete i semi nel reparto più in basso del frigo, poiché hanno bisogno della “vernalizzazione”, ossia di essere esposti a temperature basse equivalenti a quelle invernali per diventare attivi.
Se invece piantate i semi direttamente in una fioriera assicuratevi che il terreno sia ben drenato.
Con la riproduzione per seme, dovrete aspettare la fioritura per conoscere il colore che avranno i fiori delle vostre piante.
È possibile anche approfittare della riproduzione spontanea visto che i semi cadono al suolo e le piantine nascono spontaneamente.
Per divisioneTalvolta viene praticata anche la divisione del cespo, in autunno o in primavera, ma l'esito è incerto poiché le radici sono fragili e la pianta reagisce male agli choc.
Si consiglia l'uso di un concime completo durante il periodo della fioritura oppure dello stallatico prima dell'inverno. Spargete lo stallatico intorno alle piante incorporandolo al terreno in modo da favorire la ripresa vegetativa primaverile.
Tagliate i rami fioriti man mano che i fiori appassiscono: il taglio favorirà l'apparizione di altri fiori. Se alcune foglie sono colpite dall'oidio, eliminatele per evitare la diffusione della malattia. Se l'intera pianta è infetta, sarà necessario estirparla.
Il calendario dell'aquilegia |
Semina | Marzo-aprile/settembre-ottobre |
Messa a dimora | Primavera (marzo, aprile), autunno (settembre-ottobre) |
Fioritura | Aprile, maggio, giugno, luglio (a seconda della specie) |
L'aquilegia è una pianta piuttosto resistente che solo di rado viene attaccata da parassiti o da malattie. Per quanto non molto frequentemente, l'aquilegia può essere colpita dall'oidio, una malattia provocata da un fungo che si manifesta con macchie grigio-biancastre sulle foglie, che progressivamente ingialliscono, e infine cadono. Per evitare l'insorgenza della malattia, si consiglia di non innaffiare le foglie soprattutto in estate ed eliminare periodicamente le foglie malate. Non preoccupatevi poiché cresceranno di nuovo con rinnovato vigore. Per la cura utilizzare prodotti fungicidi.
Tra i parassiti che possono minacciare la salute dell'aquilegia vi sono le limacce. La loro presenza è segnalata da una sottile striscia argentea che lasciano sulle foglie. Le limacce possono essere eliminate manualmente oppure biologicamente tramite delle esche.
Non solo i fiori, ma anche gli steli delle aquilegie contengono diverse sostanze tossiche per l'organismo. Inoltre, il lattice causa irritazioni cutanee. In passato si faceva ricorso all'aquilegia per le proprietà antisettiche, depurative e calmanti, ma l'uso è andato progressivamente diminuendo a causa della presenza di sostanze tossiche.
Le aquilegie tendono a incrociarsi con un'estrema facilità: da ciò deriva una differenziazione di forme e colori, che delude chi mira a ottenere con il processo di propagazione una varietà identica, ma è un vero piacere per chi si compiace di avere delle aiuole con fiori dai colori e dalle forme inattesi.
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Il genere di piante denominato Aquilegia comprende differenti interessanti specie e varietà perenni, sempreverdi o a fog
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