Azalea cura
Rinomata per la sua bellezza, che la rende pianta perfetta per un regalo floreale, l'azalea è un arbusto nano della famiglia dei Rhododendron, il cui fusto non supera i 90cm di altezza. Esistono più di 1000 tipologie di azalea diverse, tra loro, per piccoli dettagli o particolarità, come l'esposizione, l'habitat o il periodo di fioritura. Alcune specie differiscono persino per la forma dei petali e la tipologia di infiorescenza: dai fiori a 5 petali, si arriva a fiori con 30 petali, come lo spettacolare "Rhododendron Balsaminiflorum". Per questo, ad esempio, è facile trovare in commercio sia piante decidue, che cioè perdono le proprie foglie stagionalmente, sia piante sempreverdi. Al momento dell'acquisto è bene informarsi sulla tipologia di azalea scelta, in modo da poter seguire al meglio l'arbusto nella sua cura. Generalmente, però, la pianta è caratterizzata da una abbondante fioritura che avviene in primavera e dura diversi giorni. In questo periodo, l'arbusto diventa una vera e propria esplosione di colore.
Sia che si coltivi in vaso, sia che la si coltivi in terra piena, l'azalea ha bisogno di cure attente. Primo tra tutti, il terreno. L'habitat perfetto, infatti, è costituito da un terreno dal pH acido, ovvero compreso tra 5.6 e 6. Se state coltivando l'azalea in terra piena, ricordatevi di concimare il vostro terreno con fertilizzante specifico per acidofile, facilmente reperibile in commercio nei negozi di giardinaggio e bricolage. Inoltre, assicuriamoci che il terreno scelto sia ben drenato, se non addirittura mescolato con sabbia o torba, per renderlo il più possibile soffice e fertile. La pianta, infatti, ha un impianto radicale molto delicato e fitto. Anche per questo, se ne consiglia la pacciamatura, per proteggere la pianta dagli sbalzi di temperatura, sia fredda, sia calda. Un altro fattore determinante, è la scelta dell'esposizione. L'arbusto infatti, mal sopporta i caldi torridi e le esposizioni alla luce diretta del sole. L'ideale sono le zone fortemente ombreggiate, dove le sia garantita la giusta frescura, o il giusto caldo, ma non l'esposizione diretta alle intemperie.
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Si è già detto di quanto sia importante, per la crescita ottimale dell'azalea, avere un terreno ben drenato e fertile. L'arbusto, infatti, ha bisogno idealmente di un terreno sempre umido, ma non bagnato. Infatti, la corretta annaffiatura invernale permette e favorisce lo sviluppo e la crescita dei boccioli per la fioritura primaverile. Al contrario, l'eccesso di acqua, potrebbe portare le radici a marcire nell'acqua ristagnante. Ricordiamoci, quindi, di annaffiare la pianta con costanza e con l'abbondanza richiesta dalla stagione in cui ci troviamo: meno frequente d'inverno e più frequente, invece, nei periodi più caldi dell'anno. Dovremmo anche ricordarci di non annaffiare l'arbusto con l'acqua di rubinetto. Essendo un'acidofila, avrà bisogno di acqua povera di calcare come quella piovana. La potatura invece, è una pratica fondamentale. Andrebbe eseguita ad ogni fine fioritura per alleggerire la pianta dei rami meno rigogliosi e secchi. Un altro accorgimento molto importante, per non sfruttare eccessivamente la pianta e sprecare le sue energie, è quello di rimuovere dall'arbusto i fiori non appena iniziano ad appassire.
Nemici della pianta, non sono solo le condizioni climatiche e l'habitat. Ci sono alcuni parassiti che sarebbe bene tenere sott'occhio. I più comuni sono le muffe e i funghi, in particolare il Phytophthora, che si sviluppano lungo le radici della pianta quando il terreno non è ben drenato e ristagnante. Per combatterli, ed evitare la morte della pianta, è necessario l'intervento con un fungicida chimico. Ragnetti rossi, afidi e la più comune cocciniglia, invece, sono insetti molto piccoli ma potenzialmente dannosi per la pianta. Si tratta, infatti, di veri e propri parassiti che si nutrono della pianta, e della sua linfa vitale, indebolendola al punto da inibire i meccanismi di auto generazione. Anche in questo caso, esistono in commercio pesticidi chimici adatti a queste problematiche. Alcune malattie, invece, derivano dall'impoverimento di sali minerali o ferro, nel terreno. È questo il caso della cosiddetta clorosi ferrica, una vera e propria patologia, che vede il colore delle foglie della pianta scolorirsi improvvisamente. L'unico modo per risolvere questo problema, è assicurarsi una buona concimazione e un pH acido del terreno.
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