Photinia x fraseri
La Photinia x fraseri è un arbusto, o piccolo albero, sempreverde, che può raggiungere i 3-4 metri di altezza; si tratta di un ibrido, le piante utilizzate per l'ibridazione sono la P. glabra, originaria del Giappone, e la P. serrulata, originaria della Cina.
Si tratta di un arbusto tondeggiante, frondoso, con fusti sottili, ben ramificati; le foglie sono ovali o lanceolate, di colore rosso vivace quando germogliano, divengono poi verde scuro; anche durante l'autunno e l'inverno alcune foglie possono assumere colorazione aranciata. All'inizio della primavera produce numerosi piccoli fiori bianchi, riuniti in corimbi, delicatamente profumati.
In estate sulle piante è possibile vedere alcune piccole bacche rossastre.
Esistono numerose cultivar, con foglie dai colori particolarmente brillanti; la più coltivata è sicuramente la Photinia x fraseri "Red Robin". Questi arbusti vengono molto utilizzati nelle siepi, ma sono senz'altro adatti anche come esemplari singoli o in un bordo misto.
Dopo la fioritura è consigliabile potare le ramificazioni più lunghe, in modo da mantenere l'arbusto denso e ben ramificato anche nella parte bassa; è anche possibile far sviluppare la pianta liberamente, o ad alberello, in modo da ottenere un piccolo albero con chioma arrotondata.
Famiglia e genere | Fam Rosacee.Il genere conta dalle 40 alle 60 specie |
Tipo di pianta | Cespugli e e alberi sempreverdi o decidui |
Esposizione | Sole o mezz’ombra |
Rustico | A seconda della varietà |
Terreno | Neutro |
Colori | Fiori bianchi, bacche rosse e foglie dal verde al rosso |
Coltura | Mediamente facile |
Fioritura | estate |
Altezza | Dai 2 ai 10 metri |
Propagazione | Talea di punta, seme |
Si tratta di cespugli o alberi sempreverdi o decidui originari dell’Asia meridionale, in particolare della Cina e del Giappone. Il tronco è sottile e regolare. La corteccia è di colore bruno e la chioma, se lasciato crescere spontaneamente, assume una forma tondeggiante.
Hanno foglie lanceolate, alterne, che in età adulta sono di un bel verde scuro. Alla nascita e prima della caduta assumono invece una colorazione rossastra. In inverno possono virare verso l’arancione.
Questo dà alla pianta un aspetto molto decorativo, contribuendo alla vivacità del giardino, e l’ha resa una delle più utilizzate per la costruzione di siepi. Di solito raggiunge i 4-5 metri di altezza, ma se è cresciuta ad albero può raggiungere anche i 10 metri (a seconda delle specie). Bisogna sottolineare che in primavera reca dei mazzetti di fiori color bianco crema che in autunno si tramutano in gradevoli mazzetti di piccole bacche rosse.
- vorrei sapere se è normale una considerevole perdita di foglie rosse nella parte medio-inferiore delle mie photinie. Aggiungo che mi sono state appena interrate e che mi trovo nel mese di marzo.gi...
- Con questo nome si indica un ibrido da giardino, di origine Australiana e neozelandese, il cui nome botanico è PhotiniaXfraseri; si sviluppa come un arbusto sempreverde, vigoroso e con chioma densa; n...
- fhotigna le foglie sono diventate giallastre...
- volevo sapere,i confini dei fossi per la piantumata di siepi è 1,5 dal centro del fosso.quanto mi consigliate di stare per la crescita??per il fatto che si allarga anche verso l' esterno...e a che dis...
Photinia x fraseri va posta a dimora in luogo soleggiato, o anche semiombreggiato; le photinie non temono il freddo, e neanche il caldo afoso di luglio ed agosto. sono molto adatte per l'arredo urbano, poichè non vengono rovinate dalle polveri o dall'inquinamento.
Il momento migliore per la messa a dimora è sicuramente l’autunno. Questo aiuterà la radicazione della pianta e le darà la possibilità di cominciare a crescere in maniera ottimale già dalla prima stagione vegetativa.
Sicuramente questa è la migliore scelta, sia che gli esemplari siano in vaso che a radice nuda.
Se sono in contenitore potremo inserirle nel terreno anche in primavera e in estate assicurandoci però che le irrigazioni nei primi mesi siano costanti.
Piantumazione a radice nuda: in questo caso può essere buona norma effettuare precedentemente l’inzaffardatura: bisogna riempire un contenitore con acqua, terriccio e letame stagionato in maniera che si crei un composto della consistenza della pastella per friggere. A quel punto vi si immergono le radici delle piante e si lasciano a riposare per qualche ora (anche tutta la notte).
Questo procedimento favorisce la reidratazione delle radici e dà loro la possibilità di avere subito accesso ai nutrienti, almeno nella prima fase dell’attecchimento.
Bisognerà poi effettuare la buca, profonda e larga almeno 50 cm, mettere sul fondo uno strato drenante a base di ghiaia e poi un po’ di stallatico maturo. Si interpone uno strato di terra e si inserisce la pianta. Si copre la buca con il terriccio e si pressa bene con i piedi creando un piccolo avvallamento alla base della pianta. Questo servirà per evitare che l’acqua scorra via durante le prime irrigazioni.
Piantumazione di pianta in contenitore: prima di tutto bisogna estrarre la pianta dal vaso e controllare che le radici sul fondo siano libere. Se non lo fossero e avessero invece formato un reticolo ingarbugliato è consigliabile intervenire rimuovendone uno strato con un taglierino o aprendo il pane di terra in 4.
In questo caso bisogna scavare una buca larga e profonda almeno il doppio del contenitore. Sul fondo si inserisce lo strato drenante, poi la concimazione di fondo, uno strato di terreno e infine il pane di terra della nostra pianta. È bene che il colletto risulti qualche centimetro al di sotto del livello del terreno. A quel punto possiamo coprire bene e pressare con forza. Procedere subito con una buona irrigazione che, almeno per i primi tempi, dovrà essere ripetuta costantemente.
Gli esemplari giovani si annaffiano sporadicamente da marzo a ottobre; le piante a dimora da anni possono accontentarsi delle piogge, anche se è bene annaffiare in caso di prolungata siccità. A fine inverno interrare ai piedi della pianta del concime organico ben maturo, oppure del concime granulare a lenta cessione.
Possono svilupparsi anche nella comune terra da giardino, preferendo i terreni sciolti e soffici, ricchi in materia organica. Temono i ristagni idrici è quindi bene coltivare le photinie in terreno molto ben drenato, oppure aggiungere alla terra del giardino della sabbia di fiume, in modo da migliorare il deflusso dell'acqua. Le fotinie sono piante poco esigenti e si adattano a quasi tutti i tipi di terreno. Pare che crescano meglio in un terreno leggermente alcalino, ma è difficile che possano dare problemi sotto questo punto di vista.
Si propagano prelevando delle talee semi legnose durante l'estate; i piccoli rametti verranno fatti radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali, che va mantenuto umido fino a radicazione completata. Le giovani piante si coltivano in contenitore per 2-3 anni prima di porla a dimora in piena terra.
Spesso gli afidi si annidano sulle giovani foglie o sui corimbi floreali. Eccessi di annaffiature o un terreno scarsamente permeabile possono favorire l'insorgenza di marciumi radicali.
La photinia è pianta che necessita di qualche accorgimento solo al momento dell’impianto. In quel caso (anche a seconda del clima e della piovosità) è meglio irrigare almeno due volte settimana.
Nel giro di un mese però potremo cominciare già a diradare gli interventi a una- due volte al mese.
Una volta completamente attecchita sarà necessario intervenire solo nel caso di un lungo periodo di siccità o se viviamo in zone particolarmente aride e calde. Bisogna però prestare particolare attenzione al ristagno idrico. Quindi, anche nella fase di attecchimento, cerchiamo di non esagerare e di aspettare che il terreno sia davvero asciutto prima di intervenire nuovamente. È sotto questo punto di vista molto importante l’approntare lo strato drenante al momento della messa a dimora.
Anche sotto questo aspetto sono piante poco esigenti. A parte la concimazione di fondo del momento della messa a dimora dovremo intervenire soltanto una volta alla fine dell’inverno. L’ideale è somministrare un concime granulare a lenta cessione che vada bene per piante verdi o comunque equilibrato nei macroelementi.
Anche in questo caso possiamo dire che si tratta di una pianta poco esigente. In linea generale ama il pieno sole. Solo dove le temperature estive si fanno molto alte è consigliabile una esposizione più ombreggiata. In linea generale però possiamo dire che l’unica cosa da evitare assolutamente è una posizione troppo ombreggiata che potrebbe favorire l’insorgere di problematiche quali la cocciniglia o la metcalfa.
Non c’è in assoluto un periodo migliore per la potatura delle photinie. Bisogna intervenire quando c’è la necessità.
La potatura può avere diversi scopi: mantenere la pianta giovane, darle la forma desiderata, mantenerla ordinata e favorire la crescita delle belle foglie bronzee e dei fiori.
Durante i primi anni le potature dovranno essere frequenti e abbastanza severe (anche a costo di perderci le foglie primaverili così decorative…). Bisogna intervenire spesso accorciando di almeno 1/3 (ma anche di ½) sia in altezza sia lateralmente. Questo consentirà alla pianta di gettare nuovi rami dal basso (altrimenti resterà spoglia e si vedrà molto di più il legno alla base, cosa poco gradevole) e anche di ottenere in generale esemplari più folti e pieni di ramificazioni e foglie.
Agendo in questa maniera presto avremo una siepe molto compatta e piena di vegetazione.
In seguito sarà sufficiente intervenire per mantenere la forma e l’altezza prescelte. Se si decide invece di far crescere l’esemplare come albero i nostri interventi andranno diradati. La pianta prenderà la sua forma naturale. Sarà il caso di intervenire solo se vedremo rami che crescono storti o in una direzione non gradevole, per dare un po’ più di luce all’interno della chioma o per contenere un po’ la sua crescita.
Come abbiamo detto sono piante davvero resistenti e raramente vengono attaccate da insetti o da crittogame. Può però capitare che siano vittime degli afidi. In quel caso bisogna intervenire con un insetticida da contatto o (se il problema è grave) con un prodotto sistemico (lontano dal periodo di fioritura). Altro problema che potrebbe verificarsi (specie se le nostre piante sono in posizione poco soleggiata) è un’infestazione di cocciniglie. In quel caso è bene intervenire con un insetticida sistemico e con l’uso di un olio minerale. Le crittogame colpiscono raramente la photinia.
Ultimamente però si è diffusa, soprattutto nei mesi primaverili una malattia chiamata “maculatura fogliare della fotinia” causata dall’Entomosporium maculatum. Si presenta con maculature grigiastre con confini rossastri prima nella parte bassa e poi sulle nuove foglie.
In genere è presente nei vivai in cui ci sono molte piante. A livello domestico è facilmente controllabile rimuovendo durante l’inverno le foglie cadute a terra (che causano l’espandersi della malattia) e favorendo l’aerazione delle chiome. Si può fare prevenzione anche con dei rameici o con altri anticrittogamici.
Le fotinie sono piante usate e ormai molto diffuse allo scopo di creare siepi ornamentali. In questo senso sono molto gradevoli perché portano colore e fioriture nel giardino.
Possono però parimenti essere utilizzate come alberi ornamentali, magari come esemplari isolati. Hanno una forma molto aggraziata e possono essere apprezzati per foglie, fiori e bacche.
Le foglie di photinia contengono un precursore dell’acido cianidrico (più o meno concentrato a seconda delle specie). Bisogna quindi prestare la massima attenzione in presenza di animali domestici e bambini.
Se avete una siepe di fotinia che si presenta in scarse condizioni con evidenti segni di deperimento quali foglie disomogenee sulla chioma, rami parzialmente spogli e colori poco accesi forse è arrivato il momento di intervenire con forza sulle vostre piante.
In questi casi esistono infatti alcuni semplici interventi che se realizzati al momento e con le modalità giuste possono dare ottimi risultati e far riprendere nel giro di qualche mese la vostra pianta. La potatura è sicuramente uno degli interventi più importanti e strategici in questi casi.
Tagliare i rami accorciando in maniera energica la loro lunghezza può infatti stimolare la pianta ad emettere nuovi getti freschi. Oltre alla potatura, un altro intervento assolutamente da effettuare per rinvigorire piante di fotinia addugiate e deperenti è la concimazione. Si dovrà utilizzare in questi casi del concime organico (pellettato o sfarinato) o del concime minerale da distribuire al piede della pianta per ridarle il necessario vigore e gli stimoli giusti per la crescita.
Photinia x fraseri (la più comune nei nostri giardini) ha foglie oblunghe, lunghe 15 cm e larghe 6, lucide nella parte superiore. Ha corteccia grigio marrone. I fiori sono bianchi e riuniti in mazzetti da 12 cm. I frutti sono rotondi rossi e dal diametro di 12 cm. È un ibrido tra la P. glabra e la serratifolia. Le foglie sono sempreverdi e raggiunge i 6 metri di altezza. Sempreverde.
Una cultivar molto conosciuta è la red robin. È stata ottenuta in Nuova Zelanda e le foglie nuove sono di un rosso molto più intenso rispetto a quelle delle altre varietà.
Photinia Villosa: ha foglie ellittiche, lunghe otto centimetri e larghe 4, rosse e arancioni in autunno. La corteccia è grigio-marrone. I fiori sono bianco rosati. È originaria della Cina e del Giappone. Decidua.
Photinia serratifolia foglie lanceolate, lunghe 20 cm e larghe 8, verde scuro su rami rossi. Ha fiori color crema e bacche larghe 6 mm che resistono anche in inverno. Sempreverde.
Photinia Davidiana: ha foglie lanceolate lunghe 12 centimetri e corteccia marrone, liscia. I fiori sono singoli in corimbi larghi fino a 8 cm. I frutti sono rotondi, rosso brillante e larghi circa 7 mm. Viene dal Vietnam ed è sempreverde
Photinia Beauverdiana: ha foglie ellittiche o lanceolate, lunghe 12 cm e larghe 5, molto dentate. Fiorisce in tarda primavera con fiori bianchi e frutti ovali prima verdi e poi rossi. Viene dalla Cina. Varietà decidua.
Se avete una siepe di fotinia che si presenta in scarse condizioni con evidenti segni di deperimento quali foglie disomogenee sulla chioma, rami parzialmente spogli e colori poco accesi forse è arrivato il momento di intervenire con forza sulle vostre piante.
In questi casi esistono infatti alcuni semplici interventi che se realizzati al momento e con le modalità giuste possono dare ottimi risultati e far riprendere nel giro di qualche mese la vostra pianta. La potatura è sicuramente uno degli interventi più importanti e strategici in questi casi. Tagliare i rami accorciando in maniera energica la loro lunghezza può infatti stimolare la pianta ad emettere nuovi getti freschi. Oltre alla potatura, un altro intervento assolutamente da effettuare per rinvigorire piante di fotinia addugiate e deperenti è la concimazione. Si dovrà utilizzare in questi casi del concime organico (pellettato o sfarinato) o del concime minerale da distribuire al piede della pianta per ridarle il necessario vigore e gli stimoli giusti per la crescita.
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