Viburno palla di neve
Molte sono le specie di viburno coltivate nei giardini Europei, in quanto questi arbusti sono presenti sul nostro continente anche in natura, quindi la coltivazione, anche delle specie ibride o particolari, risulta abbastanza agevole in giardino, dove ricevono sicuramente molte più cure che in natura. Tra i viburni più belli e particolari merita di sicuro un posto il viburnum opulus, noto anche come viburno palla di neve, a causa delle sue enormi infiorescenze sferiche. Si tratta di un piccolo viburno a foglie decidue, che in genere non supera i 200-250 cm di altezza; in Italia è diffuso anche allo stato selvatico, ed è originario dell’Europa e dell’Asia; produce grandi foglie trilobate, che ricordano molto il fogliame di alcuni aceri; sono di colore verde chiaro, e divengono arancioni o gialle in autunno, prima di cadere. L’arbusto ha portamento eretto, leggermente globoso, con un buon sviluppo di ramificazioni, con chioma abbastanza densa. Dalla fine dell’inverno fino a inizio primavera produce grandi infiorescenze ad ombrello, o sferiche, di colore bianco o rosa, molto profumate. I fiori di viburno opulus ricordano molto i fiori di ortensia, e come queste infatti i fiori sottesi da quattro piccole brattee bianche sono sterili, mentre i fiori fertili sono privi di brattee; quindi nelle varietà con fiore completamente sferico in genere troviamo soltanto fiori sterili, mentre le piante che producono fiori fertili hanno in genere infiorescenze ad ombrello, con il bordo esterno costituito da fiori sterili, come in una ortensia con infiorescenza lace cap. Ai fiori fertili seguono piccoli frutti rossi, che spesso rimangono sulla pianta fino ai primi freddi invernali, molto decorative.
I viburni sono arbusti vigorosi, che non necessitano di grandi cure colturali; si pongono a dimora nella comune terra da giardino, arricchita con poco terriccio universale, sabba e stallatico, in modo da ottenere un substrato soffice e ricco, dove il giovane arbusto possa affondare rapidamente il suo apparato radicale e svilupparsi al meglio; si sceglie di preferenza una posizione semi ombreggiata, perché la pianta non ama il forte sole di giugno e luglio, ma soprattutto perché in questo modo la fioritura si prolunga per qualche giorno, lasciandoci godere più a lungo delle bellissime infiorescenze.
Le giovani piante da poco a dimora possono necessitare di annaffiature nella stagione secca, soprattutto se a siccità si protrae a lungo; gli arbusti da lungo a dimora in genere si accontentano delle precipitazioni dovute alle normali piogge primaverili ed autunnali; occasionalmente può essere necessario annaffiare anche gli esemplari a dimora da molto tempo, durante l’estate. Evitiamo di lasciare la pianta a lungo in una zona del giardino soggetta a forte umidità, perché le radici vengono facilmente colpite da dannosi marciumi.
Si possono coltivare anche in vaso, ricordiamo in tal caso di annaffiare con maggiore regolarità, anche le piante adulte. A fine inverno si sparge attorno alla pianta del concime granulare a lenta cessione per piante da fiore, che si scioglierà con le piogge.
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- Innanzitutto complimenti per la vostra bella rivista che ricevo ogni mese! Avrei un problema da sottoporvi e per il quale non ho trovato risposte su internet. Ho 9 piante di viburno che sono degli alb...
- come potare un vilburno?...
Purtroppo alcuni arbusti tipici dei giardini delle nostre nonne tendono a vedersi sempre meno nei nostri giardini, questo accade a molti viburni, ma anche alle forsizie, agli alberi di Giuda, al pesco giapponese; da un lato questi arbusti, o piccoli alberi, non sono molto amati perché soppiantati da arbusti sempreverdi: molti clienti dei vivai desiderano piante che siano belle per tutto l’arco dell’anno, come se anche in Italia fosse d’obbligo avere dei giardini che non seguono le stagioni, con una sorta di giardini tropicali sempre lussureggianti.
L’altro motivo per cui queste piante sono poco presenti nei giardini sta nel fatto che molte persone poco informate tendono a farsi potare da un giardiniere tutte le piante del giardino tra l’inizio dell’autunno e la fine dell’inverno, per avere il giardino “in ordine”.
Purtroppo la natura non segue queste rigide regole, e ogni pianta si è evoluta seguendo regole e motivazioni assai personali; quindi spesso in febbraio vediamo viburni, forsizie, alberi di giuda, impietosamente potati, che quindi alla fine dell’inverno produrranno soltanto qualche sparuto fiore, e nell’arco di qualche anno verranno sostituiti da qualche arbusto sempreverde o da qualche rosa, perché “non fioriscono”.
Quando ci rechiamo in vivaio per acquistare un arbusto nuovo per il giardino, informiamoci dal vivaista su alcuni dati fondamentali; sicuramente è importante sapere il tipo di terriccio in cui interrarlo, che concime fornire, in che posto posizionarlo in giardino.
Importantissimo è anche sapere se la pianta, in questo caso appunto il viburno, fiorisce sul legno nuovo o sul legno vecchio: in questo modo potremo chiedere al giardiniere che ci tiene il giardino di potare in inverno solo gli arbusti che fioriscono sul legno nuovo, e di lasciare intoccati gli altri, per poter godere della loro fioritura. Il viburnum opulus o palla di neve prepara le gemme da fiore già in autunno, è quindi fortemente sconsigliato potare l’arbusto prima della fioritura, perché questo andrebbe ad asportare la gran parte dei fiori; le potature si effettuano soltanto a fine fioritura, asportando i rai rovinati o che fuoriescono dalla siluette tondeggiante della chioma.