Corbezzolo - Arbutus unedo
Il corbezzolo, il cui nome latino è arbutus unedo, è un elegante arbusto di dimensioni medio grandi, con sviluppo abbastanza disordinato, sempreverde; è molto apprezzato nei giardini grazie al fogliame brillante e persistente ed alla corteccia rossastra.
Il corbezzolo è un piccolo albero o arbusto diffuso in tutta l’area mediterranea. Grazie alle sue foglie persistenti, alla piacevole fioritura e agli abbondanti frutti decorativi sta ritornando di moda e non è raro vederlo impiegato anche in piccoli giardini di città come esemplare singolo o per la creazione di siepi rustiche. Grazie ad alcune nuove cultivar dalle dimensioni molto contenute è possibile crescere un esemplare anche in vaso, su balconi e terrazzi.
In Italia, e in tutta l'area del mediterraneo, è diffuso anche in natura, soprattutto nelle aree centrali della penisola, dove spesso forma piccoli boschetti; la fioritura avviene in inverno, e dura alcune settimane: la pianta produce piccoli fiori a campanula, bianchi, riuniti in grandi grappoli. Ai fiori seguono i frutti che maturano in autunno; si tratta di bacche simili a grosse fragole sferiche, dal sapore leggermente dolce; i corbezzoli possono essere consumati crudi o in marmellata, ma è importante mangiarli al giusto punto di maturazione, troppo acerbi o troppo maturi possono risultare dal sapore poco piacevole.
In effetti vengono coltivati più come piante ornamentali che per i frutti, infatti l'aggettivo unedo che accompagna il nome deriva dal latino "unum edo", ovvero ne mangio uno solo, poichè non si tratta di frutti succosi e profumati; i corbezzoli vengono utilizzati anche in erboristeria, ma contengono molti tannini, che possono risultare irritanti.
Le piante di Arbutus unedo, i corbezzoli, prediligono pozioni ben soleggiate, soprattutto nelle regioni con inverno rigido; possono sopportare temperature inferiori allo zero, e anche gelate prolungate e di entità abbastanza intensa. Nelle zone dove gli inverni sono veramente molto freddi, in montagna ad esempio, è consigliabile proteggerli durante le settimane più fredde dell'anno, per evitare che il fogliame ed i fiori vengano danneggiati.
Questi arbusti necessitano di un buon terriccio fresco, profondo e ricco di materia organica; quindi quando li poniamo a dimora ricordiamo di preparare la buca mescolando al terreno dello stallatico ben maturo, ed anche un pochino di sabbia e del terriccio per piante acidofile; soprattutto se abbiamo un terreno molto argilloso o eccessivamente compatto.
IL CORBEZZOLO IN BREVE |
Tipo di pianta | Albero o arbusto da fiore e da frutto |
Fogliame | Persistente |
Dimensioni | Fino a 12 m di h e 4 di larghezza |
Manutenzione/difficoltà di coltivazione | Basse |
Crescita | Lenta |
Rusticità | Rustico, teme i venti freddi |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Necessità idrica | Bassa |
Terreno | Povero, siliceo; tollera quelli argillosi |
pH terreno | Acido o neutro |
Utilizzo | Albero isolato, boschetti, siepi informali, vaso |
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Gli arbusti di Arbutus unedo sono abbastanza facili da coltivare, soprattutto perchè nella nostra penisola vivono anche allo stato selvatico; in giardino può capitare che non trovino sufficiente spazio per allargare le loro radici, è quindi importante controllare che in estate ricevano una buona quantità d'acqua, se le condizioni climatiche sono particolarmente siccitose. Quindi se non piove per almeno 18-25 giorni forniamo all'arbusto già sviluppato una buona quantità d'acqua, addizionata a del concime per piante verdi. Gli esemplari giovani di Arbutus unedo, da poco posti a dimora, andranno invece annaffiati con maggiore regolarità, da maggio a settembre, ogni 10-15 giorni. Evitiamo però di posizionare il nostro corbezzolo in una zona molto umida o con terreno inzuppato d'acqua, perchè i ristagni d'acqua risultano essere pericolosi per la salute della pianta e potrebbero provocare marciumi radicali.
Le potature vanno effettuate con molta attenzione, infatti per tutto l'arco dell'anno la pianta presenta fiori o frutti; quindi se necessario andremo a potare le ramificazioni che non portano fioritura.
Il corbezzolo è un arbusto o piccolo albero: in coltivazione raggiunge al massimo 5 metri di altezza mentre, dove è endemico, può tranquillamente superare i 10-12 metri. Il suo apparato radicale è caratterizzato da un fittone centrale capace di raggiungere anche i 10 metri di profondità: ciò lo rende estremamente resistente alla siccità. In ragione di questo si consiglia di metterlo a dimora in giovane età e, in seguito, di evitare assolutamente gli spostamenti.
Solitamente assume una forma cespugliosa, caratterizzata da numerosi getti basali: è perciò molto adatto all’utilizzo come esemplare isolato o per la creazione di barriere, molto decorative e abitate da una moltitudine di animali selvatici.
Altro elemento che lo rende ricercato sono i bei rami tortuosi, ricoperti da una corteccia molto fibrosa, di color bruno grigiastro. Invecchiando si sfaldano ampiamente lasciando intravedere al di sotto dei toni aranciati. I rami secondari, inoltre, assumono per molto tempo sfumature rossastre, rendendo l’insieme ancora più gradevole.
Uno stimolante contrasto si viene a formare con il fogliame persistente, di color verde scuro lucido. La singola foglia è di forma ovale e dal margine dentellato, di circa 10 cm di lunghezza.
Altro punto a favore del corbezzolo è la sua capacità di potare contemporaneamente fiori, prodotti nell’annata, e frutti, che maturano dall’anno precedente. I primi hanno forma di campanelle rosa o bianche, raccolte in gruppi e rappresentano un irresistibile richiamo per le api e altri impollinatori (infatti in alcune aree, per esempio in Sardegna, il miele di corbezzolo è molto apprezzato e diffuso).
Il frutto è una bacca carnosa di color rosso-aranciato sulla cui buccia si evidenziano delle piccole punte. La polpa è bianca, di consistenza farinosa e granulosa, per la presenza di numerosi semi e cristalli si ossalato di calcio. Il gusto è molto particolare: contemporaneamente acido e zuccherino. Sono commestibili anche da crudi, generalmente vengono però impiegati da cotti, per la preparazione di marmellate e succhi. In questi preparati il gusto dolce prende il sopravvento e l’insieme risulta più gradevole al palato.
Il corbezzolo (Arbutus Unedo) appartiene alla famiglia delle Ericaceae. Il genere comprende 12 specie di alberi, per la maggior parte originari del continente Americano, in particolare del Messico e degli stati meridionali degli U.S.A.
I più diffusi a livello orticolo sono però endemici dell’area mediterranea: appunto l’Arbutus Unedo e l’Arbutus Andrachne.
Il primo è molto diffuso allo stato naturale lungo tutte le coste del continente europeo, in particolare in quelle caratterizzate da suolo siliceo, per esempio nei pressi di aree vulcaniche: non teme gli incendi e il calore, visto che è tra i primi a creare nuovi getti dalle radici, dopo il passaggio del fuoco. Viene infatti impiegato ampiamente per il rimboschimento.
La sua diffusione capillare è però dovuta alla sua adattabilità: cresce senza difficoltà anche in suoli mediamente argillosi o poveri.
IL CALENDARIO DEL CORBEZZOLO |
Messa a dimora | Inizio primavera/autunno |
Fioritura | Ottobre-dicembre |
Raccolta | Ottobre-dicembre |
Potatura | Fine estate |
Il corbezzolo è un albero tollerante specialmente nei confronti di terreni poveri e aridi o salini (come quelli delle coste). Perché cresca in maniera (per quanto possibile) vigorosa si consiglia però di inserirlo in un suolo a reazione acida, quindi con una buona quantità di terriccio di foglie o di brughiera. Mescolarvi della sabbia, della pomice o della pozzolana può essere utile per favorire il drenaggio e rendere l’insieme più leggero.
L’esposizione ideale va dal sole pieno alla mezz’ombra. Tollera bene anche l’ombreggiatura di altri alberi, in particolare di conifere che aiuteranno anche a mantenere il substrato ad un pH adeguato.
L’Arbutus Unedo può essere definito mediamente rustico. Sopporta anche i -15°C senza danni e mantenendosi sempreverde. Può quindi essere coltivato tranquillamente quasi ovunque, con l’eccezione delle zone montane al di sopra degli 800 di altitudine. Nel Nord Italia si consiglia solamente di porlo in una collocazione riparata dai venti freddi.
Teniamo comunque presente che è pianta tendenzialmente termofila e nelle regioni centro-meridionali crescerà più velocemente. Al Nord, vista la sua lentezza nello sviluppo, dovremo avere molta pazienza prima di vederlo fiorire e fruttificare abbondantemente.
Questo albero è estremamente resistente alla siccità. Oltre alle radici capaci di raggiungere grandi profondità ha anche la capacità di ridurre drasticamente la traspirazione: le irrigazioni sono per lo più superflue per un individuo affrancato. Gli esemplari messi a dimora da poco tempo vanno invece seguiti un po’ più assiduamente.
Il corbezzolo cresce bene anche in suoli poveri. Per ottenere buone crescite, fioriture e fruttificazioni è però utile apportare ad inizio primavera del concime granulare a lenta cessione con una buona dose di fosforo e potassio, attenendoci alle dosi consigliate dal produttore. Utile è anche, verso novembre, distribuire dello stallatico maturo nell’area coperta dalla chioma. Ciò manterrà vitale il substrato e contribuirà al miglioramento della sua tessitura.
Vista la crescita lenta la potatura del corbezzolo non è un intervento strettamente necessario, anche se il corbezzolo tollera bene i tagli. Il periodo migliore per operare è la fine dell’estate.
Per valorizzare la forma del tronco e il colore della corteccia possiamo eliminare i rami laterali nella parte bassa. Questa tecnica può essere utile anche per impostare un esemplare ad alberello.
Naturalmente è importante impegnarsi nell’eliminare i rami morti, malati o troppo vecchi. Eventualmente possiamo decidere di aprire il centro della pianta per favorire il passaggio della luce e dell’aria.
È una pianta molto autonoma e una volta affrancata non richiede particolari cure. Nelle regioni settentrionali può essere utile coprire il tronco con del materiale coibentante, durante la stagione fredda, specialmente per gli esemplari giovani messi a dimora di recente.
Si procede preferibilmente alla fine dell’estate (o in primavera inoltrata nelle regioni settentrionali). Scaviamo una buca molto profonda e predisponiamo uno spesso strato drenante. Inglobiamo al terriccio, specie se compatto, una buona quantità di terra di bosco e sabbia con cui copriremo le radici dopo aver inserito l’esemplare. Scegliamo sempre piante giovani perché radichino definitivamente e profondamente nel nostro terreno, senza subire stress da trapianto.
Se vogliamo coltivare il
corbezzolo in vaso dovremo optare per un contenitore profondo almeno 40 cm, con una composta molto leggera, dove vi sia abbondante sabbia e terriccio per acidofile.
Nuovi alberelli si possono ottenere tramite talea o margotta. La semina è possibile, ma è un procedimento davvero lungo.
Per la margotta si procede alla fine della primavera:
- Si effettua un’incisione orizzontale su di una branca di circa 2 cm di diametro, in posizione ombreggiata.
- Si avvolge il ramo con un sacco di plastica nera e lo si riempie con una composta leggera, unendovi possibilmente del muschio o del materiale vegetale in decomposizione, umidificando leggermente
- Chiudiamo e serriamo strettamente con della rafia
- Di tanto in tanto controlliamo che il substrato risulti leggermente umido.
- L’emissione delle radici è molto lenta e non potremo dividere il ramo dalla pianta madre prima di due anni.
La raccolta può avvenire da ottobre a dicembre, a seconda della regione in cui viviamo e dell’esposizione. Indicativamente i frutti saranno pronti quando la buccia apparirà ben rossa e risulteranno morbidi al tocco. Si mantengono per poco tempo quindi è consigliabile consumarli il prima possibile oppure impiegarli per la realizzazione di composte o bevande.
Specie | Varietà | Dimensione | Fiori e frutti | Altre caratteristiche |
Arbutus unedo | Specie tipo, diffusa in tutto il Mediterraneo | Altezza fino a 5 m, larghezza fino a 4 | Fiori bianchi, da settembre a gennaio, frutti fino 2 cm di diametro, aranciati | I primi frutti si vedono dopo 8 anni dalla messa a dimora. Rustico fino a -15°C |
'Compacta' | 3 metri in tutti i sensi | | Molto precoce e fiorifero. Adatto alla coltivazione in vaso |
'Rubra' | Fino a 2 metri | Fiori rosa carico | Molto rustico e resistente alla siccità. Anche da vaso |
Arbutus andrachne | Specie tipo | Fino a 12 m di altezza | Grandi mazzi di fiori bianchi, ad inizio primavera.Frutti rossi abbondanti in autunno | Fino a -20°C Foglie molto lucide.Corteccia liscia marrone-rossiccia che si sfalda lasciando intravedere lembi crema o verdi |
Arbutus x andrachnoides | Ibrido tra i due precedenti | Fino a 9 metri | Fiori bianchi dall’autunno alla primavera | Fino a -20°C.Corteccia simile a quella dell’ andrachne |
Arbutus menziesii | Specie tipo | Fino a 12 m di altezza | Grappoli di fiori bianchi a metà primaveraFrutti abbondanti e molto decorativi. | Dalla California.Fino a -12°CBella corteccia arancio-rosata e foglie lucide. |
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Albero o arbusto sempreverde originario dell'Irlanda e dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, che può raggiungere
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Il corbezzolo necessita di annaffiature differenti a seconda che si tratti di una pianta adulta o meno. Normalmente, inf
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