Pino marittimo
Salve mi trovo nella punta più a sud d'italia,e più precisamente a Portopalo di capo passero--vicino Pachino---,nella provincia di Siracusa, ho diversi terreni dedicati a giardino, in uno dei quali ho diverse piante di pino marino, così chiamato dalle mie parti, ho una pineta dove ci sono circa 30 pini di circa 35anni ciascuno, soleggiati a 360° e a circa 50mt. dal mare, altezza circa 6 metri dei pini e 1mt sopra il livello del mare.
Vedendo che la parte più bassa circa 3 metri presentano dei rami secchi , e nutrendoli solamente di acqua e tanto sole, volevo sapere per farli rinvigorire un bel po cosa fare o in che modo concimarle per arricchire il terreno di sostanze che necessitano per questi alberi e ancora si cimano i pini come l'eucalipto in modo da ricrescere più verdi???
grazie anticipatamente
Gilberto
Gentilissimo Gilberto,
La ringraziamo per averci contattato in merito ai quesiti sulle sue piante tramite la rubrica di Giardinaggio.it..
Il Pino appartiene alla classe botanica delle conifere, che comprende oltre 600 specie tra cui il Pino Marittimo (Pinus Pinaster) diffuse principalmente nella fascia climatica temperato-fredda.
Questo tipo di pianta si può definire rustico nei confronti del suolo perché grazie alla loro grande efficienza radicale può svilupparsi anche su terreni rocciosi e poveri mentre mal sopporta terreni pesanti e molto umidi.
La concimazione, per questo tipo di pianta, è erroneamente ritenuta non indispensabile, pertanto sono frequenti situazioni di carenze nutrizionali specie se i terreni sono alcalini e tenaci.
L’Eucalipto, Eucaliptus globulus, appartiene alla Famiglia delle Mirtaceae. E’ un albero sempreverde, alto fino a 40 metri nel suo habitat naturale (le regioni australiane). Ha con chioma globosa e tronco eretto, cilindrico; rami arcuati con ramuli di sezione quadrangolare, penduli; corteccia liscia, grigio-verdastra che si sfoglia in strisce che scoprono il fondo di colore celeste rosato. Le foglie sono di colore verde-azzurrognolo, dure e spesse. I fiori sono isolati o riuniti, all’ascella delle foglie, in gruppetti di 2 o 3. I frutti, che hanno forma emisferica, sono capsule legnose che contengono i semi.
L’eucalipto ha la fioritura, in Italia, tra maggio e luglio, viene coltivato nelle regioni centro/meridionali perché richieder pieno sole. I terreni devono essere moderatamente fertili, drenanti e con buona disponibilità idrica.
La potatura del Pino non è mai eseguita , al limite si sfoltiscono i rami secchi.
L’eucalipto deve essere potato annualmente o periodicamente per fornire alla pianta una forma corretta di crescita, con le cimature dei rami si favorisce l’ottenimento di germogli laterali per forme della chioma più globose.
- Con iltermine Pinus pinaster ci si riferisce alla famiglia di pinacee sempreverdi originarie del Mediterraneo e delle zone atlantiche di Portogallo e Francia, hanno crescita abbastanza rapida e raggiu...
L’albero di cui parliamo in questa lunga scheda informativa è conosciuto e apprezzato da grandi e piccini: non è l’abete, ma poco ci manca. In questa scheda parliamo infatti del pino comune, conosciuto anche come pino, pino domestico o pino marittimo. Si tratta di una specie indigena, ovvero ben presente nel territorio italiano e forse originaria proprio della nostra Penisola. Il pino domestico viene frequentemente addobbato durante il periodo natalizio, ecco perché è molto amato da adulti e bambini.
Il pino marittimo o domestico è una conifera sempreverde, quindi un albero, appartenente alla famiglia delle pinaceae. Il suo nome botanico è pinus pinea L. L’albero è originario dell’Europa meridionale, forse proprio indigeno dell’Italia. Alcuni esemplari crescono anche nella penisola iberica, che comprende Spagna, Portogallo, Gibilterra, Andorra e parte della Francia. Qualche esemplare è coltivato anche in Gran Bretagna. Il pino marittimo cresce ad altitudini comprese tra cinquecento e mille metri. Difficile trovarlo a nord e nelle zone fredde, dove qualche esemplare cresce solo ad altezze non superiori ai cinquecento metri. Nelle zone mediterranee e calde, invece, il pino marittimo crea delle pinete anche a mille metri di altezza. In queste aree, l’albero convive serenamente anche con alcuni esemplari di querce.
Il pino marittimo si presenta con un fusto dritto (o lievemente curvo) alto da venticinque a trenta metri. La corteccia dell’albero è di colore grigio marrone negli esemplari giovani e rossa con placche facilmente staccabili negli esemplari maturi. La chioma, ramificata e molto estesa nella parte apicale, di colore verde scuro, assume una forma ampia ed ad ombrello negli esemplari maturi. La parte basale della stessa si mantiene però sempre più rada rispetto all’apice.
Nome | Nome comune pino marittimo, pino, pino domestico, nome botanico pinus pinea e pinus pinaster |
Famiglia | Pinaceae |
Genere | Conifere |
Tipo di pianta e portamento | Pianta arborea sempreverde |
Esposizione | Illuminata e al sole diretto |
Terreno | Lievemente acido, roccioso o sabbioso purché ben drenato |
Morfologia | Tronco alto da venticinque a trenta metri, chioma di colore verde scuro espansa all’apice e rada alla base |
Foglie | Aghi verdi raggruppati a mazzetti, di colore verde scuro, pungenti, coriacei e lunghi da dieci a quindi centimetri |
Fiori | Infiorescenze femminili apicali, ovoidali, di colore rosso, protette da squame, chiamate “coni” e contenenti i semi, e infiorescenze maschili basali di colore giallo contenenti le antere per l’impollinazione |
Fioritura | Maggio |
Frutti | pinoli |
Coltivazione | facile |
Propagazione | seme |
Le foglie del pino domestico sono in realtà degli aghi appuntiti e coriacei riuniti a due, tre o cinque mazzetti. Questi aghi, lunghi da dieci a venticinque centimetri, hanno uno spessore di tre millimetri e al tatto si presentano abbastanza duri e pungenti. Le foglie principali, dette “aghi primari”, vengono sostituite, dopo quattro anni, da altri aghi secondari che costituiscono la chioma definitiva della pianta adulta. In fase giovanile, infatti, l’accrescimento dell’albero è piuttosto veloce e ciò comporta una rapida sostituzione dei germogli giovanili con quelli adulti.
I fiori del pino domestico non si presentano come gli altri, per i neofiti sono addirittura difficili da individuare. L’albero, infatti, presenta sia infiorescenze maschili che fiori femminili. I primi sono di colore giallastro e localizzati nella parte basale della chioma; i secondi ( fiori femminili) sono raccolti nella parte apicale ed hanno un colore rossastro. I fiori maschili possiedono le antere per produrre il polline, mentre quelli femminili sono in realtà conosciuti come “coni”. Questi ultimi, protetti da squame rossastre, sono degli strobili ovoidali ( pigne) che contengono dei semi chiamati “pinoli”. I pinoli, quelli che si usano per condire il pesto genovese, sono proprio i semi del pino marittimo. Ogni cono, che rappresenta anche il frutto o lo pseudofrutto del pino, contiene solo due semi. La fioritura del pino marittimo, ovvero l’apertura degli strobili, avviene nel mese di maggio. Il pino marittimo fruttifica dopo i vent’anni. A partire da questa età, l’albero fruttifica regolarmente ogni tre anni e fino agli ottant’anni.
Il pino marittimo è particolarmente apprezzato per il suo legno e la sua corteccia. Questi appaiono grigio-marrone nella pianta giovane, mentre diventano rossastri in quella più matura. Il legname del pino è molto pesante e resinoso, con durame giallo rosso e albume bianco rosa. Gli anelli del tronco sono molto ampi e ben identificabili.
L’apparato radicale del pino marittimo è abbastanza robusto. Alla base, infatti, si sviluppa un fittone che può anche raggiungere e superare il metro di lunghezza. I prolungamenti laterali delle radici sono ben visibili all’esterno e alla base del tronco. Le radici del pino marittimo riescono facilmente a penetrare in qualsiasi tipo di terreno assorbendone anche tutti gli elementi nutritivi , soprattutto il fosforo. Proprio per la forza delle radici e dei rami, il pino domestico viene usato per operazioni di rimboschimento e come barriera frangivento.
Il pino marittimo è conosciuto anche come pino comune, pino domestico, pino da pinoli o più semplicemente pino. Il nome scientifico, lo abbiamo già detto in un precedente paragrafo, è pinus pinea, che si riferisce al pino domestico, mentre il nome scientifico che si riferisce al pino marittimo è pinus pinaster. In realtà, le due specie sono identiche e rappresentano un’unica varietà di albero, tanto che il pino domestico e il pino marittimo identificano ormai lo stesso albero. Non esistono altre varietà di pino comune, anche perché quest’ultimo è una sub varietà dei pini. La famiglia delle pinaceae annovera infatti altre varietà di pino tra cui il già citato pino marittimo, il pino silvestre, il pino delle dune, il pino d’aleppo e il pino bonsai. Queste varietà di pino presentano caratteristiche e habitat diversi. Esistono però delle varietà mediterranee che possono essere assimilate al pino marittimo per via delle loro caratteristiche e del loro ciclo di fruttificazione triennale. Si tratta del Pinus torreyana, originario della California, del Pinus leiophylla e del Pinus chihuahuana, entrambi originari del Messico.
Il pino marittimo si adatta a qualsiasi tipo di terreno, a patto che non sia troppo umido. L’albero riesce a radicare sia su terreni sabbiosi che su quelli rocciosi. I pini che crescono sulle rocce vengono detti proprio “rocciosi”. A differenza del pino silvestre, che predilige i suoli calcarei, il pino domestico gradisce i terreni lievemente acidi.
Il pino marittimo va esposto in pieno sole, raramente a mezz’ombra. L’esposizione parzialmente ombreggiata è possibile solo in climi eccessivamente caldi. Trattandosi però di una pianta “eliofila” cioè che predilige il sole, meglio optare per l’esposizione soleggiata. La temperatura ideale per il pino marittimo dipende dall’umidità: se questa è eccessiva, l’albero può soffrire anche a temperature superiori a zero gradi; se il clima è asciutto, la pianta può resistere anche a temperature molto al di sotto dello zero. Da buona pianta mediterranea, però, il pino marittimo non tollera il gelo e la neve. Le gelate e le nevicate abbondanti possono infatti spezzare i suoi rami. La pianta, invece, sopporta bene il vento.
Scheda principali varietà pino marittimo |
| Altezza | Diffusione | Tipo legno |
Pinus pinea | 20 - 30 m | Europa meridionale | Anelli grandi |
Pinus torreyana | 8 - 17 m | California | Anelli grandi |
Pinus leiophylla | 20 - 30 m | Messico | Anelli grandi |
Pinus chihuahuana | 10 - 15 m | 10 - 15 m | Anelli grandi |
Il pino marittimo non ha bisogno di essere concimato e nemmeno potato. Durante la messa a dimora dell’albero giovane, il suolo può essere concimato solo con dello stallatico maturo. La potatura, invece, non è assolutamente necessaria. Il pino marittimo, infatti, ha bisogno di avere una chioma apicale perfettamente intatta.
Il pino domestico non è una pianta che necessita di acqua. Di solito, ques’albero sa sfruttare molto bene le piogge e sa resistere anche a lunghi periodi di siccità. Solo le piante giovani hanno bisogno di essere irrigate in caso di clima troppo arido e secco.
Il pino comune si propaga solo per seme. I semi si interrano a marzo, quando la germinazione della pianta è già avvenuta. Lo sviluppo delle nuove piantine è, però, difficile da realizzare, se non addirittura troppo tardivo. Prima della messa a dimora, le stesse piantine vanno coltivate in vaso per parecchi anni. In alternativa si può provare la propagazione per talea, da effettuare durante la stagione estiva.
Il pino marittimo è un albero che può essere attaccato dalle larve di un lepidottero chiamato “processionaria”. Queste larve provocano la completa defogliazione dell’albero. Altro temibile parassita del pino è la “cocciniglia corticola del pino marittimo”. Questo insetto causa gravi danni ai rami, al fusto e ai rametti con gli aghi. In caso di attacco massivo, gli esemplari colpiti vanno completamente sradicati e sostituiti da altre piante. Talvolta, il pino marittimo può essere attaccato anche dagli afidi del cedro, insetti che si nutrono della linfa vegetale privando la pianta dell’energia necessaria per crescere. L’apparato radicale del pino può anche essere attaccato da funghi che si sviluppano in caso di ristagni idrici o terreni troppo umidi. Molti esemplari di pino domestico vengono danneggiati anche dall’inquinamento marino. In particolare, il pino subisce l’azione dei tensioattivi e dei floruri riversati nel mare. Queste sostanze, evaporando, inquinano l’atmosfera e si depositano negli aghi dell’albero. I primi danni nel pino furono osservati a partire dagli anni 60. In particolare, il pino inquinato dai floruri si presenta con una chioma arrossata e irregolare.
I primi esemplari di pino scoperti nell’antichità, e precisamente nell’antica Grecia, venivano consacrati alla dea Rea, definita la “Grande Madre”. Tutti gli alberi di pino esprimono un significato che si lega all’immortalità e alle cose perenni e durevoli. Sono anche alberi gioiosi che assieme all’abete vengono riccamente addobbati durante il periodo natalizio. Il pino occupa anche un posto di primo piano nelle leggende e nella mitologia. Si narra, infatti, che, per sfuggire alle violenze del dio Pan, la ninfa Pitis scelse di farsi tramutare in un albero di pino.
Le gemme e la resina che si estrae dalla corteccia del pino sono usate da secoli nella medicina popolare. Le gemme vengono raccolte quando sono ancora chiuse. Resina e gemme del pino marittimo hanno proprietà antinfiammatorie, antisettiche, diuretiche, balsamiche ed espettoranti. Gli aghi di pino sono tuttora utilizzati per produrre materassi adatti alle persone che soffrono di reumatismi. Questi materassi, maggiormente prodotti in Germania, vengono anche chiamati “ lana di foresta”.