Enkianthus
Una delle piante acidofile ancora poco diffuse in Italia, l'enkianthus proviene dall'Asia, e in particolare dal Giappone; è un arbusto di media grandezza, a foglia caduca, che può raggiungere i 2-3 metri di altezza, anche se ha crescita lenta e quindi le dimensioni massime possono essere raggiunte solo nel corso di molti anni. Ha uno sviluppo ben tondeggiante ed ampio, le ramificazioni sono dense, e spesso da ogni internodo vengono prodotti svariati piccoli rami; il fogliame è di colore verde, ovale o lanceolato, riunito in piccoli mazzetti, detti verticilli, all'apice di ogni singolo rametto. Prima di cadere, in autunno, le foglie di questi arbusti divengono molto decorative, perchè il loro colore dal verde brillante passa all'arancione o al rosso.
In primavera all'apice dei rami vengono prodotti piccoli grappoli penduli di fiori campanulati, di colore bianco, rosa o rosso, che rendono molto decorativo tutto l'arbusto e sbocciano nell'arco di alcune settimane.
Come la gran parte delle acidofile, l'unico problema che riscontreremo coltivando l'enkianthus riguarda il terreno: queste piante non sopportano la presenza del calcare nel terreno, necessitano di un terreno a ph acido; in molte zone d'Italia purtroppo il terreno è calcareo o argilloso, e non permette una lunga vita alle piante acidofile, inoltre anche l'acqua di molti acquedotti e pozzi è molto ricca in calcare, e contribuisce a rendere alcalino il ph del terreno.
Dovremo quindi preparare il giusto ambiente in cui coltivare il nostro esemplare praticando una ampia buca di impianto, che riempiremo con del terriccio specifico per piante acidofile; in seguito praticheremo annaffiature con acqua piovana, in modo da evitare che il terreno riceva il calcare presente nell'acqua dell'acquedotto. Nel corso degli anni è comunque consigliabile aggiungere ai piedi della pianta ulteriore terriccio torboso, ben adatto alla coltivazione delle acidofile.
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L'enkianthus ama luoghi semiombreggiati e freschi, non eccessivamente asciutti; posizioniamolo quindi dove sia al riparo dai raggi solari diretti, soprattutto nelle ore più calde della giornata; questa pianta non teme il freddo, può quindi essere posta a dimora direttamente in giardino, perchè sopporta anche gelate intense e prolungate, essendo in inverno in pieno riposo vegetativo.
Da marzo a settembre le annaffiature saranno regolari, soprattutto per quanto riguarda gli esemplari giovani e i periodi siccitosi; evitiamo comunque gli eccessi ed annaffiamo solo quando le precipitazioni sono scarse o il terreno tende ad asciugare molto. In primavera ed in autunno spargiamo ai piedi dell'arbusto del buon concime granulare a lenta cessione, che possibilmente contenga sostanze rinverdenti
Per ottenere delle nuove piante di questa varietà è possibile procedere con la tecnica delle talee. Queste vanno preparate durante il periodo primaverile e vanno sistemate in un composto in cui sono stati miscelate torba, sabbia e terra. Queste talee vanno lasciate radicare in questa sistemazione, prima di essere poste definitivamente a dimora.
Questa varietà di pianta è piuttosto rustica e resistente e, difficilmente, viene attaccata da parassiti e malattie. E' necessario, però, controllare che non si formino pericolosi ristagni d'acqua o che non ci sia un eccessivo tasso di umidità, in quanto potrebbero sorgere marciumi radicali o malattie fungine che comprometterebbero la salute della pianta.
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