Il genere Lantana conta alcune specie di piante perenni ed arbusti, appartenenti alla famiglia delle verbenacee; sono originarie dell’America e dell’Africa, ma in Europa vengono coltivate solo due specie, di origine sud americana, ed i loro svariati ibridi, prodotti negli anni. Le lantane hanno foglie decidue, di forma ovale o lanceolata, di colore verde chiaro o verde scuro, ricoperte da sottili venature in rilievo, che risultano molto rugose al tatto, ed emanano, se spezzate, un forte aroma, non gradito a tutti.
Le
molte varietà presenti in vivaio sono di dimensioni diverse, vanno dalle piccole perenni striscianti, che non superano i 26-30 cm di altezza, fino a dei veri e propri arbusti molto ramificati, che possono superare il metro di altezza. La principale peculiarità delle
lantane è rappresentata dai fiori, che sbocciano in continuazione dalla primavera inoltrata fino all’autunno; similmente a come accade per le verbene, anche le
lantane producono piccoli fiori a trombetta, che sbocciano in corimbi semisferici; i fiori cominciano a sbocciare dalla parte bassa del corimbo, per sbocciare in successione fino alla sommità.
La particolarità delle lantane sta nel fatto che per molte varietà
i fiori tendono a cambiare colore nell’arco dei giorni della fioritura; ci troveremo quindi spesso con un’infiorescenza che presenta, ad esempio, fiori rossi nella parte esterna, arancioni nella parte mediana e gialli nella parte centrale. Molto del successo delle lantane è dovuto proprio a questa varietà nei colori di ogni singola pianta; esistono varietà di
lantana a fiori rosa ed arancio, o bianchi e lilla, ma anche lantane a fiore completamente giallo o bianco, con colore che si mantiene nel tempo. Ai fiori seguono piccole bacche nere, commestibili quando sono mature.
Questa lantana è originaria del Sudamerica, ed è caratterizzata da fiori di colore bianco o lilla; produce fusti prostrati, che danno origine ad una pianta erbacea perenne molto gradevole. Anche queste lantane non sopportano il gelo, soprattutto se intenso e persistente, e quindi, se vogliamo coltivarle anche nel nord Italia, conservandole di anno in anno, è necessario in autunno coprirle, o posizionarle in luogo riparato dal gelo.
Le dimensioni più contenute permettono di coltivare la
Lantana montevidensis anche in piccoli vasi, in modo che risulti più semplice spostarle in luogo protetto durante i mesi invernali; il colore lilla dei fiori, molto delicato, le rende più gradite a chi non ama i fiori di colore molto intenso.
In vivaio troviamo spesso lantane di varietà ibride, che hanno origine da queste due specie; questo tipo di ibridazione ha permesso di creare lantane con fiori di tonalità rosata, cangianti all’arancio o al giallo, cosa impossibile nella lantana camara.
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La lantana camara è una specie semi arbustiva originaria dell’America centrale; produce infiorescenze nelle tonalità del giallo, del rosso e dell’arancio. Questa lantana tende, con il passare degli anni, a produrre un arbusto compatto e denso, molto ramificato. Si tratta di una specie che sopporta abbastanza bene il freddo, e può quindi trovare posto in giardino in gran parte delle regioni italiane; nel nord, si tratta di una pianta delicata, che deve venire spostata in serra fredda durante i mesi invernali, o rischia di gelare completamente.
Capita a volte che, esemplari completamente rovinati dal freddo, tendano a rigermogliare all’arrivo della primavera; spesso però una pianta così severamente danneggiata, tende a non produrre fiori anche per alcuni anni. Quindi, in vivaio,, le lantane vengono proposte per lo più come piante annuali, o viene consigliato di coprirle con agritessuto durante la stagione fredda.
Queste perenni, o piccoli arbusti, non sono di difficile coltivazione durante la stagione vegetativa; prediligono posizioni molto luminose, anche soleggiate, e se poste in luogo buio o scarsamente soleggiato tendono a fiorire in modo contenuto. Possono sopportare brevi periodi di siccità, ma generalmente un lungo periodo sen acqua si traduce in pochi fiori e foglie appassite; quindi si posizionano al riparo del vento, che potrebbe asciugare eccessivamente il terreno, e si annaffiano regolarmente, ogni volta che il substrato tende ad asciugare. Evitiamo però anche di lasciarle inzuppate di acqua, cosa che favorisce lo svilupparsi di marciumi radicali, muffe e funghi, che possono rovinare una lantana anche in breve tempo.
Da aprile a settembre,
ogni 12-15 giorni, mescoliamo all’acqua delle annaffiature del
concime per piante da fiore, che stimolerà una abbondante fioritura ed una vegetazione rigogliosa. All’arrivo dell’autunno, potiamo gli arbusti, accorciando di circa un terzo ogni ramo, in modo da favorire lo sviluppo di una pianta più densa e compatta. Se il clima lo permette, e si mantiene sempre abbastanza mite e umido, molte varietà di lantana mantengono il fogliame anche durante l’inverno.
Le lantane in giardino sono piante che vengono tenute al sole per gran parte della giornata; se il clima diviene torrido e la ventilazione è poca, si verifica spesso lo sviluppo di alcuni parassiti tipici del periodo estivo, come acari o cocciniglie; tali insetti vanno debellati rapidamente, per impedire che divengano tanti e possano causare seri danni alle piante. Gli insetticidi andrebbero utilizzati solo in un periodo dell’anno in cui la pianta non è in fiore, risulta quindi utile trattare le nostre lantane invase dagli insetti già all’inizio della primavera, quando i loro fiori sono ancora in boccio; questo ci evita di disturbare gli insetti utili, come le api, che visitano volentieri le lantane.
Altri problemi delle lantane sono in genere legati alle annaffiature o al clima; in linea generale, le varietà ibride che troviamo in giardino, vivono bene nella stessa zona in cui coltiviamo i gerani, con cui condividono molte esigenze colturali. */Quindi, ricordiamo di non lasciarle a lungo esposte alla siccità, o al gelo intenso.
Un singolo arbusto di lantana può arrivare a produrre centinaia di semi in una singola stagione vegetativa; peccato che tali semi tendano a germinare con grande difficoltà, risulta quindi necessario trattarli prima di poterli seminare. Chi possiede una lantana in giardino può tranquillamente dichiarare che si tratta di una fortuna, in quanto altrimenti si troverebbe in breve tempo tutto il giardino invaso dalle lantane. Ricordiamo anche che la gran parte delle lantane presenti in vivaio sono ibridi, e quindi difficilmente potremo ottenere una pianta identica alla pianta madre; più probabilmente otterremo da seme una pianta con fiori di colore differente.
Quindi, muniamoci di una manciata di piccoli frutti, e facciamoli essiccare al sole, in modo che sia possibile separare il piccolo seme duro dalla polpa, per evitare che, una volta interrata, la polpa si decomponga, creando un buon ambiente per lo sviluppo di muffe. I semi ripuliti vanno spolverati con un fungicida, e quindi inseriti in un sacchetto da frigorifero ermetico, contenente un poco di sabbia umida. Questo sacchetto andrà posto in frigorifero per circa 4-6 settimane, in modo da simulare la stagione invernale. Tolti dal frigorifero, i semi si dispongono sulla superficie di un piccolo vaso, riempito da sabbia e torba mescolate ed inumidite. Il vasetto andrà conservato in luogo fresco, ma con temperature superiori ai 12-15°C, abbastanza luminoso, e umido, annaffiando con regolarità.
Le talee di lantana di preparano in estate, prelevando gli apici dei rami già legnosi, scegliendo di preferenza i rami che non hanno fiorito. Le talee dovranno essere lunghe circa 8-10 cm, e si tagliano appena sopra ad una foglia; la parte bassa va tagliata a cuneo, e immersa nell’ormone radicante; quindi leviamo le foglie nella parte bassa e piantiamo la talea in un buon terriccio universale, umido e fresco. Le talee così prodotte tendono a germogliare abbastanza rapidamente, ma vanno coltivate in vaso fino alla primavera successiva, in modo da poterle tenere in luogo fresco e luminoso, e da poterle annaffiare ogni volta che il terreno tende ad asciugare.
Preparare talee è una operazione molto piacevole, che ci permette di ottenere numerose piante, a partire da una singola pianta; questo tipo di propagazione è ideale con piante come le lantane, che sono quasi certamente ibridi: solo il taleaggio ci permette di produrre nuove piante completamente identiche alla pianta madre.
Esistono molte specie di lantana, diffuse in tutto il mondo; la lantana camara è una delle poche specie coltivate a scopo ornamentale, grazie al fatto che ha fiori di colore che varia con il passare dei giorni. La diffusione delle lantane camare nei giardini delle zone in cui sono presenti lantane allo stato selvatico ha causato grandi problemi alla flora locale; infatti queste piante tendono ad auto seminarsi con facilità in alcune zone del mondo, dove sono divenute una specie altamente invasiva, tanto da rendere specie quasi rare le lantane autoctone.
Questo evento si sta verificando oggi alle Hawaii, in alcune zone dell’Australia e del nord America; anche in Italia la
lantana camara si è naturalizzata, in alcune zone dell’entroterra siciliano, ma senza destare particolari preoccupazioni.
Nelle zone in cui è divenuta invasiva, molti uccelli si cibano dei piccoli frutti di lantana, i cui semi vengono quindi digeriti, e, una volta caduti al suolo con gli escrementi degli uccelli, tendono a germinare con grande facilità. Oltre a questo, la grande propensione della lantana per l’ibridazione, ha portato le lantane camare ad auto ibridarsi con le lantane autoctone, creando svariati ibridi: risulta quindi ormai difficile capire se una pianta appartiene ad una specie autoctona originaria, o ad un nuovo ibrido con lantana camara.
Il nome Lantana fu dato a questa pianta da Linneo, in effetti si tratta di un nome “ereditato” in quanto, la somiglianza dei fiori di questo arbusto con quelli del viburnum lantana le valse il nome botanico. Il viburno lantana però è una pianta completamente differente dalla lantana, a parte l’infiorescenza, costituita anche in questo caso da moltissimi fiorellini, che nel viburno sono però bianchi e sbocciano quasi simultaneamente; un'altra forte somiglianza è da notare tra le foglie delle due piante, che sono quasi uguali, come uguali sono i corimbi quando ai fiori succedono i frutti, in entrambi i casi ci troviamo davanti ad una sorta di piccola palla, costituita da bacche minuscole, di colore quasi nero. Il viburnum lantana è però un arbusto originario dell’Europa centrale, con fiore bianco e fogliame verde scuro, diffuso in Italia anche allo stato selvatico.
I minuscoli frutti della lantana sono leggermente tossici quando sono acerbi, ma una volta maturi (ovvero quando divengono neri) sono commestibili; esistono tante piante in giardino che producono bacche commestibili, anche se la grande disponibilità di cibo ha causato un totale disinteresse per questo tipo di cibo, che cresce in giardino, piuttosto che nell’orto o nel frutteto.
Un tempo, nelle campagne italiane, molti degli arbusti presenti nel bosco o coltivati come siepe venivano depredati dei loro piccoli frutti, che venivano consumati crudi, oppure utilizzati per preparare liquori, composte, o confetture.
Ancora presenti in alcune zone, e spesso ancora utilizzati come frutti, i gelsi; le grosse more di gelso che maturano in primavera vengono utilizzate soprattutto in Sicilia, dove si utilizzano per preparare granite e gelati gustosi, dal tipico colore viola; le more del gelso, crude, hanno un sapore molto delicato, che viene esaltato dalla cottura o dalla miscelazione con zucchero bianco.
Poco utilizzata, presente spesso solo in erboristeria, la confettura di sambuco ed il succo delle bacche; il sambuco, arbusto di grandi dimensioni presente nei boschi italiani, produce grandi infiorescenze ad ombrello, che in estate si riempiono di piccole bacche nere; se consumate in grande quantità hanno effetto lassativo, e vengono tutt’oggi utilizzate per preparare confetture depurative, utilizzate anche nelle diete ipocaloriche.
Altri frutti presenti nel bosco le sorbe, ovvero le piccole bacche del sorbo; il sorbo (Sorbus domestica) è un arbusto di origine europea, appartenente alla famiglia delle rosacee, come gran parte delle più comuni piante da frutto; alla fioritura fanno seguito piccoli frutti simili a mele, o meglio a nespole, che come le nespole europee vanno fatti riposare nella paglia dopo essere stati colti per poter venire mangiati. Molto utilizzato in erboristeria, ma anche per preparare confetture, il frutto delle rose canine, dal tipico sapore acidulo, ricco in vitamina C, presente soprattutto essiccato per preparare infusi.