Lonicera - Lonicera nitida
Al genere lonicera appartengono decine di specie, sempreverdi, decidue e rampicanti; nelle bordure da giardino si utilizzano prevalentemente due specie, L. pileata e L. nitida. Si tratta di arbusti sempreverdi, originari dell'Asia; hanno piccole foglie alterne, di colore verde scuro, lucide e cerose; in maggio-giugno producono piccoli fiori color crema, a cui seguono delle bacche scure. Le lonicere hanno uno sviluppo abbastanza lento e raggiungono i 70-90 cm di altezza; hanno portamento semiprostrato e forma allargata, con ramificazioni molto disordinate ma dense e compatte. Viene utilizzata nelle siepi e nelle bordure basse. Esistono varietà a foglia variegata o di colore giallo limone. Per mantenere una forma arrotondata è consigliabile potare le piante a fine inverno o in autunno; le siepi di lonicera sono adatte anche per l'arte topiaria.
La lonicera, comunemente conosciuta come caprifoglio, è una pianta del genere delle caprifoliaceae. Si tratta in linea generale di rampicanti o arbusti di solito a foglia caduca che possono raggiungere anche i 25 metri di altezza (anche se generalmente vanno dai 2 metri fino agli 8).
Bisogna dire che tutti gli esponenti di questo genere hanno grandi virtù. In alcuni la maggiore è la bellezza estetica di rami e fiori. In altre, (in particolar modo la Lonicera caprifolium) è il profumo, simbolo della primavera stessa e ancora oggi utilizzatissimo in ambito profumiero per le sue note calde e avvolgenti.
La coltivazione del caprifoglio non è per nulla difficile. Per riuscire bene bisogna semplicemente cercare di riprodurre il più possibile le condizioni in cui cresce spontaneamente in natura. Questo significa una zona non troppo esposta al sole e al caldo, un substrato ricco e umido, ma comunque ben drenato.
Famiglia e genere | Caprifoliaceae, gen. Lonicera, circa 180 specie |
Tipo di pianta | Rampicante o arbusto a foglia persistente o caduca |
Esposizione | Piede all’ombra, chioma ben illuminata |
Rusticità | Di solito rustica, ma dipende dalla specie |
Terreno | Ricco, umido, ben drenato, possibilmente neutro o subacido |
Colori | fiori bianchi, crema, gialli, rosa, rossi, arancio, foglie verdi, glauche, bronzee, crema |
Irrigazione | Frequente nei periodi caldi |
Fioritura | aprile |
Concimazione | Dalla primavera all’autunno, a seconda della specie |
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Si pongono a dimora in luogo soleggiato o semiombreggiato; non temono il freddo ed il calore estivo; per la grande resistenza alla salsedine ed all'inquinamento atmosferiche questi arbusti vengono molto utilizzati anche nelle aiole cittadine, anche nei pressi de mare.
L’esposizione migliore è quasi sempre Nord-Ovest. Va trattata come tutte le piante da bosco e quindi l’ideale è riuscire a collocarla dove abbia il piede all’ombra e la chioma al sole. In questa maniera le radici risulteranno sempre al fresco, mentre la parte aerea riceverà abbondante luce favorendo così una buona crescita e fioritura.
Evitiamo ad ogni modo le collocazioni troppo calde che potrebbero favorire l’avvento di parassiti (quali afidi o ragnetto rosso). In particolar modo non utilizziamo questa essenza per ricoprire muri assolati.
Di solito si accontentano delle piogge, sopportando senza problemi periodi anche lunghi di siccità. Le piante appena poste a dimora necessitano di annaffiature regolari almeno per la prima estate. Fare attenzione ad evitare gli eccessi di annaffiature.
Le irrigazioni dovranno sempre essere abbondanti, durante la stagione vegetativa (in particolar modo in assenza di precipitazioni). Accertiamoci che il substrato risulti sempre leggermente umido (ma senza ristagni). In particolar modo durante l’estate questo può comportare numerosi interventi settimanali, specie se viviamo in pianura, nel Centro-Sud o in aree costiere.
Le lonicere si sviluppano in qualsiasi terreno, anche nella comune terra da giardino. Preferiscono terreni ricchi, sciolti e ben drenati e mal si adattano ai terreni che trattengono molta umidità.
Non sono arbusti particolarmente esigenti. Possiamo dire che per avere ottimi risultati bisogna dare loro sicuramente un substrato ricco in humus, profondo, capace di trattenere l’umidità, ma non pesante.
Sono quindi da evitare soltanto i suoli troppo poveri (come quelli sabbiosi) oppure troppo compatti o argillosi. L’ideale è una terra di bosco ricca di materia organica e con un pH neutro o leggermente acido.
avviene per seme o per talea; in genere i fusti prostrati tendono a radicare non appena toccano terra, è possibile staccare queste piccole piante dalla pianta madre e posizionarle direttamente a dimora.
In genere sono abbastanza resistenti a parassiti e malattie; talvolta possono venire colpite da marciume radicale o dagli afidi.
Il genere comprende circa 180 specie originarie di tutto l’emisfero boreale. Il loro habitat naturale sono le zone boschive montane: si rinvengono facilmente da circa 600 metri di altitudine fino ai 4000 (nell’area Himalayana).
Nella nostra penisola sono considerate endemiche nove specie: l’ implexa, la caprifolium, l’etrusca, la peryclimenum, l’alpigena, la xilosteum , la nigra e la caerulea.
Tradizionalmente in Italia questa pianta è sempre stata chiamata caprifoglio, ma il genere venne nominato lonicera da Linneo in onore del medico tedesco Lonitzer.
L’introduzione in coltivazione è piuttosto antica. I primi accenni di un uso ornamentale sono già riscontrabili nel XIII secolo, in Inghilterra. Veniva utilizzata principalmente per rivestire strutture quali chioschi o pergole, dove era gradevole permanere per via del dolce profumo. Verso il 1700 si andò alla ricerca di specie più raffinate, compatte e addomesticabili. Vennero quindi importate alcune specie dall’Estremo Oriente e dal continente americano.
Quasi tutte le lonicere sono rustiche. Questo significa che sopportano agevolmente anche temperature fino a – 15/-20°C. Le minime però possono influire notevolmente sulla persistenza delle foglie. Alcune varietà saranno ovunque sempreverdi, altre solo in alcune zone. Vi sono però anche specie caduche ovunque.
Non sono strettamente necessarie, specie se il suolo è già ricco in materia organica.
Ad ogni modo è sempre una buona pratica pacciamare il piede degli esemplari con dello stallatico sfarinato, nel mese di novembre. All’arrivo della primavera potremo aggiungere una manciata di concime granulare per piante da frutto (con un buon tenore di azoto e potassio) in maniera da stimolare sia la crescita vegetativa sia la produzione fiorale.
Il periodo migliore per questa operazione è senza dubbio l’autunno, ma si può procedere fino a primavera inoltrata (specie se la pianta è in vaso).
Scegliamo una collocazione adatta e scaviamo una buca piuttosto profonda, scassando le pareti con un forcone. Inseriamo la pianta dopo aver creato uno strato drenante con della ghiaia. Arricchiamo o alleggiamo eventualmente il terriccio da reinserire. Irrighiamo abbondantemente e continuiamo per almeno due mesi con interventi frequenti (evitando soltanto nei periodo di gelo).
È importante sottolineare che questo arbusto non è capace di attaccarsi autonomamente a strutture lisce come i muri perché si aggrappa tramite fusti volubili e non è fornita di ventose (come invece l’edera). È quindi molto importante provvedere ad una struttura di sostegno con dei cavi di acciaio robusti, dei pali in legno o strutture in metallo in maniera che la pianta possa avvinghiarcisi. Evitiamo però di farla arrampicare su alberi o altri vegetali perché, col tempo, potrebbe danneggiarli gravemente.
Il caprifoglio non ha realmente bisogno di essere potato. L’ideale è intervenire dopo l’inverno per eliminare i rami secchi, malati o mal direzionati. Evitiamo sempre di intervenire sui rami principali.
Può accadere però che un esemplare secchi fino alla base. Questo non ci deve mettere in allarme perché si tratta di un periodismo caratteristico: interveniamo tagliando di netto quasi fino al piede. Nel giro di breve tempo vedremo spuntare nuovi getti e la pianta si rinnoverà completamente.
Lonicera Caprifolium
Si tratta di un rampicante a foglia caduca che può raggiungere i 7 metri di altezza ed è spontaneo in tutta la nostra penisola. Fiorisce tra giugno e luglio producendo fiori a mazzi, tubolari, di color bianco-giallo, profumatissimi. In autunno questi evolvono in bacche di color rosso vivace. Si adatta bene in posizioni dalla mezz’ombra fino all’ombra.
Lonicera etruscaRampicante originario delle regioni mediterranee a seconda della varietà può avere foglie persistenti o caduche. Resiste bene fino a -20°C. Molto decorativa sia per il fogliame tendende al glauco, sia per i giovani germogli con sfumature rossastre. I fiori sono gialli soffusi di rosso, molto abbondanti e deliziosamente profumati. Raggiunge i 7 metri di altezza.
Lonicera japonicaOriginaria della Cina e del Giappone, ha portamento rampicante, (fino 12 metri), con foglie persistenti in climi temperati. Cresce velocemente e produce abbondantissimi fiori fucsia all’interno e crema all’esterno, dal gradevole profumo. In autunno evolvono in bacche blu scuro. Cultivar:
Mint Crisp con foglie ovali, macchiate di verde chiaro e crema, fiori bianchi, fino a 3-4 metri
Halliana fiori bianchi, poi gialli, profumatissimi. Foglie lucide ed affusolate, spesso persistenti. Cresce velocemente fino a 10 metri
Hall's Prolific fiori prima bianchi, poi gialli che possono evolvere in bacche nere. Il profumo è intenso. Fiorisce a lungo, abbondantemente, e anche la crescita è veloce (fino a 10 metri)
Aureoreticulata ha foglie ovali verde chiaro, semipersistenti. Le venature primarie e secondarie sono invece gialle creando un bellissimo contrasto. I fiori sono prima bianchi poi gialli, profumati. Cresce fino a 10 metri.
Chinensis ha foglie verde scuro, persistente nell’Italia centro-meridionale, e fiori rosa e gialli. Il suo profumo è eccezionale. Raggiunge anche i 10 metri di altezza. Molto diffusa.
Lonicera peryclimenum fiorisce a seconda del clima in primavera (nel Sud) o in autunno (al Nord). In Italia è spontanea soltanto nel Nord-est, in Liguria e alcune zone della Toscana. Ha foglie ovali verde glauco, caduche. I fiori, profumati, sono raggruppati in fasci terminali e sono adatti anche al taglio. Il colore è bianco giallastro con sfumature rosate. Fino a 7 metri di altezza. E pianta molto amata nel Regno Unito. Cultivar:
Belgica fiori bianchi con sfumature rosate che poi virano al giallo. In autunno produce bacche rosse. Fino a 7 metri di altezza
Serotina fioritura tardiva, ma che può prolungarsi fino all’autunno. I petali sono crema e bianchi, con accenni di rosso e rosa. Cresce vigorosamente fino a 8 metri.
Graham Thomas ha fogliame persistente quasi ovunque. I fiori sono gialli, crema e bianchi, molto abbondanti e profumati.
Lonicera sempervirens pianta originaria nel Nordamerica giunse in Europa a metà del 1600. Si tratta di un arbusto vigoroso, dalla crescita rapida e tendenzialmente sempreverde. Non è comunque completamente rustico visto che può cominciare a patire già a -10°C. Le foglie sono di un bel verde bluastro e i fiori non sono profumati. Si può però affermare che sono vivaci e risultano spettacolari in piena fioritura. Sono lunghi circa 5 cm, tubulari, in gruppi di 6. Il colore è un acceso scarlatto arancio, con l’interno soffuso di giallo. Cresce fino a 8 metri.
Lonicera nitida si tratta di una forma arbustiva. Fiorisce tra giugno e luglio e raggiunge al massimo 4 metri di altezza. Proviene dalla Cina, da altitudini molto elevate ed è quindi molto resistente. È un arbusto sempreverde, compatto, molto adatto per formare delle siepi. I fusti giovani hanno una bella sfumatura porpora. Le foglioline sono piccole, verde scuro e coriacee. I fiori sono molto piccoli e bianchi. In autunno produce frutti globosi di color porpora. Ottima alternativa al bosso.