Uccello del paradiso - Strelizia alba
La Strelizia alba è originaria delle Sud Africa, si tratta di un genere composto da 5 specie di arbusti e alberi a palma, sempreverdi, con delle grandi foglie poste solitamente parallele tra loro. La pianta necessita di temperature miti per sopravvivere, abbondanti annaffiature, ed un ubicazione non esposta alla luce diretta dei raggi solari. I fiori sono asimmetrici e presentano 3 petali piccoli e 3 petali grandi, due di questi ultimi saldati insieme.
Il genere Strelitzia comprende cinque specie di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Musaceae (come il banano). Sono tutte di origine subtropicale, in particolare provengono dall’Africa meridionale.
Sono comunemente chiamate anche “uccello del paradiso”, mentre il nome botanico attuale venne loro assegnato per onorare la sposa del re d’Inghilterra Giorgio III, Sophia di Mecklemburg-Strelitz.
Si tratta di piante erbacee non dotate di steli. Le foglie, infatti, spuntano direttamente dal colletto a livello del suolo. Le radici sono imponenti, fascicolate e molto carnose. In piena terra, e nei loro ambienti naturali, sono in grado di svilupparsi fino a notevole profondità in maniera da riuscire a procurarsi acqua e nutrienti.
La specie che più facilmente si trova in commercio è senza dubbio la reginae. Questa specie di strelizia alba viene venduta sia come pianta da appartamento sia come fiore da taglio, visto che può entrare a far parte di bellissime composizioni dal sapore tropicale.
È formata da un cespo di grandi foglie piuttosto coriacee e lucide, dalla forma ovaloide e lunghe fino a 40 cm.. La venatura centrale è in rilievo . La pagina superiore è di un bel verde vivace, mentre quella inferiore assume sfumature glauche in virtù della forte presenza di pruina. I piccioli, che spuntano direttamente dal terreno formando un grande cespo, sono molto robusti e possono andare dai 70 cm fino anche ad un metro e mezzo di lunghezza.
Nei nostro emisfero queste piante fioriscono generalmente in pieno inverno (cioè da novembre fino al massimo a maggio). Bisogna però notare che nei luoghi di origine in questo periodo si è al culmine dell’estate.
Gli steli della pianta dell'uccello del paradiso, di sezione rotonda, possono essere di notevoli dimensioni (anche superare il metro di lunghezza). In cima vi è una spata verde soffusa di rosso che, allo schiudersi, lascia fuoriuscire dai 3 agli 8 fiori. Questi sono formati da innumerevoli tepali di color arancio acceso e da tre di un bellissimo blu turchese. Sia la forma, sia il contrasto di colori danno vita ad uno spettacolo memorabile.
Alle nostre latitudini è praticamente impossibile che avvenga l’impollinazione; difatti in natura viene operata da insetti e soprattutto piccoli uccelli coi quali la pianta vive quasi in simbiosi. È perciò piuttosto improbabile vedere la maturazione dei frutti e quindi ottenere dei semi, se non in un ambiente controllato in cui l’impollinazione avvenga per mano dell’uomo.
Ad ogni modo i frutti sono formati da tre capsule poste a triangolo, da cui, a maturità, fuoriescono i semi, rotondi, di color nero lucido e dotati di un folto piumaggio giallo arancio, molto vivace.
Famiglia e genere | Musaceae, gen. Strelitziae, 5 specie |
Tipo di pianta | Erbacea, alta fino a 10 metri |
Esposizione | Molto luminosa, no sole diretto in estate |
Rusticità | Non rustica (sopporta al massimo i 5°C) |
Terreno | Ricco, ma ben drenato |
Colori | Fiori arancioni e blu, oppure bianchi. |
Irrigazione | Abbondanti e frequenti, no sottovaso, frequenti vaporizzazioni. Acqua non calcarea |
Fioritura | Da ottobre a marzo |
Concimazione | Settimanale, buone dosi di azoto e potassio su piante giovani, poi solo potassio |
Riposo vegetativo | Luglio e agosto |
- Chiedo come si moltiplicano dalla pianta madre ed il periodo migliore per eseguire lo sfoltimento della sterlizia Grazie...
- Capita ormai abbastanza spesso che la nostra curiosità ci spinga verso piante insolite ed esotiche, come accade per la pianta comunemente detta uccello del Paradiso, spesso presente in esposizioni e f...
- posso piantare la sterlizia nel giardino della casa al mare, magari all'ombra di una palma?...
- Durante la coltivazione della Strelitzia, è indispensabile tenere a mente che per ottenere ottimi risultati occorre procedere ad annaffiature abbastanza regolari soprattutto nel periodo compreso tra a...
Molto utilizzati come fiore da composizione, i fiori dell'uccello del paradiso sono raggruppati all’interno di brattee. Nelle zone temperate la strelizia alba viene coltivata come arbusto ornamentale. La riproduzione avviene per propaggine o per via gamica (da seme). La semina deve essere effettuata nel periodo primaverile, avendo l’accortezza di utilizzare un letto caldo almeno per le prime tre settimane.
Originaria del Sud Africa, ha un portamento a cespuglio che può raggiungere un massimo di 1,2 metri d’altezza, con foglie ellittiche di colore argentato che raggiungono i 30-40 cm di lunghezza. Il fiore si presenta con dei sepali giallo arancio divisi da petali uniti blu.
Originaria dal sud Africa questa specie ha un portamento ad albero e presenta delle infiorescenze bianche con poche brattee.
Originaria dal sud Africa, ha un portamento eretto con dei fusti legnosi che si ramificano partendo dal terreno. La pianta raggiunge anche i 7 metri d’altezza e presenta delle foglie ovate, molto grandi, di colore verde acceso. Il fiore è di colore azzurro, lilla o bianco ed è caratterizzato da lunghe brattee di colore rosso scuro.
Come abbiamo dettl'uccello del paradiso è un vegetale proveniente da aree subtropicali. Nella maggior parte delle regioni italiane, quindi, può essere coltivato solo in contenitore e viene considerato pianta d’appartamento.
Bisogna però precisare che in svariate aree della nostra penisola, in particolar modo nelle regioni meridionali, nelle isole e anche alcune aree costiere del Nord (in particolare della Riviera Ligure) è possibile provare anche con la coltivazione all’esterno, in piena terra.
Per regolarci su questa opportunità teniamo presente che la temperatura minima perché continui una crescita vegetativa (anche minima) è di 13°C. La pianta però riesce a sopravvivere all’esterno anche con temperature intorno a 6°C, sempre che non siano troppo prolungate. In caso di dubbi (o se si presentasse un inverno particolarmente freddo rispetto alle medie dell’area) è consigliabile coprire la pianta con più strati di tessuto non tessuto e creare uno spesso strato pacciamante intorno al piede.
L’ideale, sia all’esterno sia all’interno, è comunque oscillare tra i 14° e i 21°C.
Per crescere e fiorire al meglio le strelitzie necessitano sempre di moltissima luce.
Se tenute in appartamento dovranno essere posizionate nelle vicinanze di una finestra illuminata per la maggior parte del giorno. All’arrivo dell’estate però, specialmente se viviamo nelle regioni meridionali, è opportuno spostarle in un’area lievemente più riparata (soprattutto durante le ore centrali del giorno) perché l’intensità della luce potrebbe causare delle scottature fogliari.
Queste piante, per di più, non amano l’aria stagnante. È quindi bene aerare spesso il locale in cui sono posizionate, evitando soltanto le correnti di aria fredda.
A questo scopo, dalla primavera all’autunno (fino a quando le temperature lo consentano) è sempre raccomandabile spostare i vasi dell'uccello del paradiso all’esterno, su di un balcone, terrazzo o direttamente in giardino. Vedremo aumentare significativamente la crescita vegetativa (tranne in luglio e agosto). Per non esporle troppo alla luce è bene posizionarle sotto ad un pergolato oppure all’ombra di un albero a foglia caduca.
Il terriccio ideale per la strelizia alba deve essere molto ricco, ma anche dotato di ottime capacità di drenaggio. Dovendo irrigare spesso, infatti, possono venire a crearsi problemi di ristagno e conseguentemente marciumi.
Si può tranquillamente utilizzare della composta per piante fiorite , mescolandovi qualche manciata di stallatico sfarinato ben stagionato e almeno 1/3 di sabbia grossolana. Per migliorare ulteriormente il drenaggio delle acque possiamo inserire anche un po’ di agriperlite.
È di estrema importanza creare sul fondo del contenitore dell'uccello del paradiso uno strato drenante molto spesso, a base di argilla espansa, ghiaia o perle di vetro.
Ricordiamoci che in ogni caso è sconsigliato l’utilizzo di sottovasi e sono sempre da preferire i contenitori in materiali naturali (come la terracotta) perché favoriscono la traspirazione.
Il rinvaso dell'uccello del paradiso, su piante giovani, va effettuato ogni anno, all’inizio della primavera. Sceglieremo un contenitore di poco più grande rispetto al precedente.
Quando il vaso avrà raggiunto dimensioni ragguardevoli (più di 35 cm) possiamo limitarci a sostituire lo strato superficiale di terriccio, effettuando eventualmente dei carotaggi con un trapiantatore lungo la circonferenza.
Le potature non sono necessarie. Si deve intervenire soltanto per eliminare le foglie basali che, invecchiando, inevitabilmente diventerà necessario eliminare. Può anche capitare di dover tagliare delle foglie danneggiate o malate. Ricordiamoci in ogni caso di utilizzare attrezzi ben affilati e disinfettati alla fiamma o con candeggina.
La divisione per la moltiplicazione dell'uccello del paradiso è l’unico metodo di propagazione effettuabile a livello casalingo. Si opera nel mese di giugno, prima del riposo vegetativo, estraendo l’insieme di radici e dividendole con un coltello ben affilato in maniera che ogni sezione risulti dotata di almeno una foglia. Vanno poi spolverate con una prodotto fungicida e poste in singoli vasetti mantenuti umidi, in una posizione luminosa, ma riparata.
Questa pianta ha grandi necessità idriche. Il substrato, pertanto, deve sempre risultare umido: irrighiamo ogni volta che la superficie risulta secca. Un ottimo metodo consiste anche nell’immersione per circa 30 minuti in una bacinella piena di acqua. La pianta assorbirà autonomamente quanto le è necessario e risulterà completamente reidratata.
È però molto importante ricordare che la
strelitzia ha ciclo stagionale inverso rispetto al nostro. Entra in riposo vegetativo in piena estate (luglio ed agosto, quando, nei suoi luoghi di origine è inverno). In questo periodo è molto importante interrompere quasi completamente le annaffiature.
Come tutti i vegetali provenienti dalle foreste pluviali o da aree tropicali è di fondamentale importanza sia per la crescita sia per la fioritura che vi sia sempre un’alta umidità ambientale. Questa aiuta ad evitare sia le scottature fogliari, sia i disseccamenti che alle volte avvengono all’aumentare delle temperature.
Sarà utile intervenire più volte al giorno vaporizzando le foglie, possibilmente con acqua piovana o demineralizzata. Evitiamo però sempre di bagnare i fiori, visto che si rovinano molto facilmente.
Un’altra possibilità è quella di posizionare dei sottovasi pieni di argilla espansa bagnata nei pressi del vaso.
Le concimazioni vanno effettuate, settimanalmente, da metà settembre a giugno, durante quindi tutto il periodo vegetativo.
Se la nostra pianta è giovane è bene utilizzare un prodotto con buone quantità di azoto e potassio: in questa maniera sarà stimolata sia la crescita vegetativa sia la fioritura.
Su piante adulte, invece, è bene somministrare azoto a bassissime dosi e concentrarci maggiormente sul potassio.
Fiorisce d’abitudine in pieno inverno. Teniamo tuttavia presente che è estremamente raro veder fiorire piante giovani. Generalmente per avere la prima fioritura bisogna attendere che la strelitzia abbia raggiunto almeno i 4 anni di età. È necessario quindi avere un po’ di pazienza.
strelitzia | Specie | Colore fiori | Forma foglie | Altezza | Origine |
reginea | Arancioni e blu-viola | ellittica | Fino a 1,5 metri | Africa meridionale |
augusta | Bianchi con spata verde scura | oblunga | Fino a 6 metri | Sudafrica |
juncea | Arancio e blu | aghiformi | Fino a 2 metri | Sudafrica |
nicolai | Azzurro, bianco, viola chiaro | Molto grandi, simili al banano | Fino a 8 metri | Sudafrica |