BALSAMITA
buongiorno,
la mia pianta di Balsamita si è ricoperta sulle foglie, sia sulla pagina superiore che su quella inferiore, di una impressionante quantità di vescicolette rossastre. Purtroppo non riesco ad osservarle con una lente. Potrebbe trattarsi di cocciniglia? Cosa posso fare? trattamenti? E poi non è più commestibile. Potrei inviarvi una fotografia, ma non ho un vs. indirizzo di p.e. Grazie
Gentile Giacomo, risulta difficile comprendere quale sia un parassita su una pianta erbacea annuale senza averne almeno una fotografia; questo perché i parassiti sono tantissimi, e alcune piante hanno una particolare risposta anche semplicemente alle condizioni climatiche o di coltivazione, che possono venire scambiate con parassiti. Se si tratta di insetti, in linea generale, osservando le foglie, dovresti vederli questi insetti, o, se si tratta di cocciniglia, che ha una scarsa mobilità, se schiacci le piccole pustole rosate, dovrebbero risultare rigonfie di uova, e quindi esplodere emettendo del liquido rosato o rossastro. In questo caso, puoi utilizzare appositi insetticidi, e visto che si tratta di una pianta che dovrai poi portare in cucina, sarebbe meglio utilizzare degli insetticidi poco nocivi per l’uomo; considera comunque che su qualsiasi prodotto, insetticida , acaricida o fungicida, da utilizzare in agricoltura è espresso il tempo di carenza: ovvero il periodo di tempo, dopo il trattamento, dopo il quale è opportuno evitare di consumare parti della pianta, perché il prodotto è ancora presente ed attivo in essa o su di essa. Quindi, anche scegliendo di utilizzare il prodotto più nocivo e inquinante esistente sul mercato, sull’etichetta leggerai una dicitura del tipo: Tempo di carenza 15 gg; ciò significa che per 15 giorni non dovrai raccogliere ed utilizzare la pianta, ma dopo 15 giorni sulle foglie resteranno solo tracce innocue del prodotto. Di solito i prodotti utilizzabili in agricoltura biologica hanno un tempo di carenza molto più basso rispetto ai prodotti più generici; un esempio gli insetticidi a base di Spinosad, a largo spettro di azione, hanno un tempo di carenza di solito compreso tra i 3 e i 5 giorni, e per essere tossico per l’uomo ne dovremmo assorbire circa 5 g per kg di peso, ovvero una quantità incredibile, considerando anche che tale prodotto non viene accumulato nell’organismo. Lo spinosad è una sorta di spora prodotta da un batterio, che funziona su tantissimi insetti dannosi; contro la cocciniglia sarebbe meglio utilizzare dell’olio bianco, ovvero olio minerale. Se le foglie della tua erba non presentano insetti visibili potrebbero essere state attaccate dagli acari, anche detti ragnetti rossi, che vanno debellati con degli acaricidi; però dovresti notare almeno delle sottili ragnatele tra le foglie. Se non ci sono ragnatele, e neppure insetti, potrebbe trattarsi di una malattia fungina, che va debellata utilizzando prodotti a base di rame o zolfo, scegliendo anche questa volta prodotti datti all’agricoltura biologica. In ogni caso, dopo che è trascorso il tempo di carenza, raccogli pure le foglie di balsamita, ma lavale accuratamente prima di utilizzarle.
- Nome: Chrysanthemum balsamita Famiglia: Composite Nomi comune: amenta romana, erba amara, erba buona, erba della Madonna, erba di san pietro, erba santa Maria, fritola, menta greca. Habitat:...
- Chiamata comunemente col nome di Erba di San Pietro o Erba amara, la Balsamita fa parte della famiglia delle Composite. Ha radici striscianti ma il fusto si presenta eretto e le foglie sono ovali e po...
COMMENTI SULL' ARTICOLO