Spollonatrici

La spollonatura: le caratteristiche e gli scopi dell'intervento

I polloni sono germogli che nascono sulle radici della vite (nello specifico, del portinnesto) e pertanto la loro eliminazione è sempre raccomandabile (salvo il caso di gelate, ecc.). Nella spollonatura si comprende (ma impropriamente) anche l'asportazione dei germogli che nascono sul fusto e sulle branche. L'eliminazione dei succhioni, provenienti da gemme latenti del legno vecchio della vite, è sempre utile e deve essere effettuata precocemente (quando i germogli sono parassiti) per evitare di togliere organi divenuti esportatori positivi di glucidi e di ricorrere al taglio. Ciò non solo per sveltire l'operazione, ma soprattutto per evitare la formazione di gemme basali in grado di svilupparsi nuovamente. A volte può essere utile conservare qualche succhione ai fini di utilizzarlo poi per conservare la forma corretta della pianta o per rinnovare qualche cordone.
Intervento di spollonatura

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Le varie tipologie degli interventi di spollonatura

Spollonatrice chimica La spollonatura può essere eseguita meccanicamente (con macchine pneumatiche o provviste di flagelli) oppure a mano. Sono state pubblicate numerose ricerche sulla spollonatura chimica, unendo agli attrezzi meccanici le caratteristiche degli agenti chimici. I migliori risultati sono stati ottenuti con l'impiego dei dipiridilici (diquat, paraquat) alla dose di 600 grammi per ettaro, spruzzati su succhioni di 30-40 centimetri e con glufosinate ammonio al 2%. Risultati positivi sono stati ottenuti con NAA (acido a-naftalenacetico) in soluzione all'1% su germogli di circa 10-20 centimetri. Il glufosinate ammonio è stato proibito e come composti sostitutivi sono stati positivamente sperimentati a S. Michele all'Adige il Piraflufen-etile e il Carfentrazone-etile, con due interventi su polloni di circa 10 e 20 centimetri circa. Lo spollonante ormonale di ultima generazione è al carfentrazone, molecola molto volatile che va indirizzata sui polloni con macchine a recupero.

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La spollonatura meccanica: le prime spollonatrici realizzate

Spollonatrice meccanica La spollonatura è una delle prime operazioni del ciclo colturale ed è svolta al fine di eliminare dai ceppi della vite i polloni e i succhioni. Già dagli anni '70 vennero commercializzate in Francia macchine spollonatrici volte alla meccanizzazione di tale pratica colturale. Quelle macchine erano dotate di flagelli fissati radialmente a un rotore disposto in modo perpendicolare rispetto al terreno e la cui rotazione produceva un'accelerazione centrifuga sui flagelli stessi. Transitando con il rotore ad un'opportuna distanza dai ceppi, i flagelli, realizzati in materiale flessibile, eliminavano i germogli non ancora lignificati. La lunghezza del tamburo, cioè di quella parte di rotore supportante i flagelli, non doveva naturalmente eccedere l'altezza della zona sottostante alla fascia produttiva. Su questo principio vennero realizzate macchine a U rovesciata scavallanti il filare, al fine di eseguire la lavorazione su entrambi i lati dello stesso.


Spollonatrici: Gli ultimi tipi di spollonatrici meccaniche

Spollonatrice in azione Un interessante sviluppo italiano di questo tipo di spollonatrice è costituito da una macchina a rotore orizzontale supportante fili in nylon simili a quelli utilizzati nelle macchine da giardinaggio. Spollonatrici di questo genere sono dotate di un carter superiore regolabile per determinare l'altezza di spollonatura e inoltre di spostamenti idraulici per intervenire anche durante il lavoro sull'altezza del rotore e sulla sua distanza dal filare. Infatti, data l'azione particolarmente energica delle fruste, quest'ultima azione è particolarmente importante per poter escludere dalla zona di azione dei flagelli parti del filare dove sono presenti piante non ancora ben sviluppate. In presenza di coltivazioni basse queste macchine possono effettuare un efficace diserbo meccanico del sottofila. La capacità produttiva si attesta attorno alle 2 ore per ettaro. Va detto che tutte questi attrezzi sono adatti ad asportare i polloni bassi, mentre quelli presenti nella zona vegetativa vanno eliminati manualmente; tuttavia i vantaggi economici e di rapidità rispetto all'intevento completamente manuale sono notevoli.



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