A questo genere appartengono centinaia di specie di bulbose, diffuse in Europa ed in Asia; questi fiori venivano coltivati già dai greci e dagli egiziani, nell’antichità. Esistono centinaia di specie, ed altrettante centinaia di ibridi, selezionati nel corso di millenni di coltivazione da parte dell’uomo. I bulbi hanno dimensioni medie, che vanno dai 4-5 cm di diametro, fino ai 10-15 cm; a partire dalla fine dell’inverno fino all’inizio della primavera producono sottili foglie nastriformi, erette, di colore grigio-verde, lunghe 20-40 cm, leggermente rigide e carnose; tra le foglie si eleva un sottile fusto carnoso, a sezione quadrangolare o triangolare, che porta uno o alcuni fiori di dimensione variabile, secondo la specie. I fiori sono caratterizzati da una coppa centrale, a forma di piccola trombetta, contornata da una corona costituita da 5-7 petali allargati verso l’esterno. Le due parti del fiore possono essere dello stesso colore o di colori contrastanti. In genere tutte le specie di narciso hanno colorazioni nei toni del giallo o del bianco, ma esistono cultivar con fiori rosati o aranciati. I fiori di narcissus vengono utilizzati anche come fiori recisi, hanno un profumo molto intenso.
I narcisi non sono molto esigenti. Fioriscono molto bene al sole, ma non disdegnano la mezz’ombra e la leggera ombra. Bisogna solo garantire loro almeno un paio di ore di luce intensa al giorno. Teniamo però presente se li inseriamo in una zona poco esposta fioriranno un po’ in ritardo.
Sono piante in genere molto rustiche e, a parte le zone di alta montagna, non hanno problemi a superare anche gli inverni più rigidi. È per questo che crescono spontanei o si sono spontaneizzati in buona parte del nostro paese. La gran parte dei narcisi non teme il freddo ed è adatta all’inselvatichimento; possono essere posti a dimora direttamente in giardino e non temono né il freddo invernale, né il caldo estivo. Alcune varietà, specialmente quelle a fioritura molto precoce, possono venire rovinate dal gelo, quindi si coltivano in appartamento o in serra fredda, per evitare che il gelo invernale rovini irreparabilmente i fiori. Prediligono posizioni soleggiate, soprattutto durante il periodo di fioritura; se coltivati in vaso è possibile posizionare i vasi al sole durante le settimane di vegetazione, e riporli in luogo ombreggiato quando i bulbi sono in riposo vegetativo.
Famiglia e genere | Amaryllidaceae, più di 60 specie |
Tipo di pianta | bulbosa |
Altezza | Da 10 a 30 cm |
Colori | Bianco, giallo, arancione, rosa |
Fioritura | Febbraio-maggio. Alcuni fioriscono in autunno |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Esigenze idriche | medie |
Rustici | sì |
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I narcisi sono originari del bacino del Mediterraneo, ma, col tempo, si sono naturalizzati anche nel Nord Europa. Fanno parte della famiglia delle Amaryllidaceae e comprendono più di 60 specie. Essendo una pianta molto amata sono state create innumerevoli sottospecie e cultivar, addirittura più di 35000. Per classificarli in maniera ordinata gli inglesi hanno deciso di suddividerli in 12 classi a seconda della forma del fiore. Vi è poi una tredicesima “sezione” dedicata alle varietà spontanee.
In linea generale possono variare le dimensioni della corona e dei tepali e la presenza di più fiori sullo stesso stelo.
Durante l’autunno e l’inverno non necessitano di particolari attenzioni. In primavera, e in vaso, bisognerà invece intervenire frequentemente specie in mancanza di piogge. È comunque bene evitare i ristagni. Il periodo vegetativo del narciso va da febbraio-marzo, fino a aprile-maggio; in linea di massima durante questi mesi il clima è piovoso o umido, quindi non è necessario annaffiare i nostri bulbi. Se però si verificasse il caso di una primavera molto siccitosa, è il caso di annaffiare sporadicamente il terreno attorno ai narcisi, in modo che non rimanga asciutto per periodi di tempo molto prolungati. Nel caso dei bulbi coltivati in vaso ricordiamo di controllare che il substrato non sia eccessivamente asciutto, ma annaffiamo con parsimonia. Quando il fogliame comincia ad ingiallire i bulbi entrano in periodo di riposo vegetativo, ed in genere non necessitano di ulteriori cure fino all’anno successivo. Ricordiamo che le bulbose immagazzinano sostanze nutritive al loro interno, per poter fiorire l’ano successivo; tali sostanze nutritive vengono prodotte grazie alla fotosintesi, che viene praticata dalle parti verdi della pianta, quindi prevalentemente dal fogliame; per questo motivo dopo la fioritura lasciamo che il fogliame si sviluppi e tagliamolo solo quando ingiallisce autonomamente.
La coltivazione delle specie di tazetta è molto semplice e raramente si incorre in qualche problema.
Messa a dimoraI narcisi vanno messi a dimora in autunno, da ottobre a novembre, prima comunque delle gelate. Non sono particolarmente esigenti in fatto di terreno. L’ideale è una buona terra da giardino, mediamente argillosa. Disdegnano soltanto i terreni troppo leggeri o torbosi. Bisogna solo, sia in vaso sia in piena terra, evitare il rischio di ristagni idrici. Quindi nei contenitori è bene approntare sul fondo uno strato drenante. In giardino, se il substrato è troppo compatto, possiamo estrarlo e mescolarlo con della sabbia. I bulbi vanno inseriti ad una profondità almeno doppia rispetto alla loro altezza, lievemente obliqui per evitare che nel tempo il bulbo vada sempre più in profondità (cosa frequente nei narcisi). La distanza tra essi non è importante per la loro salute. È solo necessario che non si tocchino. Se vogliamo un effetto pieno nell’immediato possiamo metterli anche molto ravvicinati. Teniamo però presente che dovremo intervenire più spesso estraendoli e dividendoli (almeno ogni due anni). Se l’impianto è più distanziato si potrà intervenire anche ogni 5 anni.
CALENDARIO COLTIVAZIONE NARCISO |
Da febbraio a maggio | Fioritura, concimazione, irrigazione |
Da maggio a luglio | Fine del periodo vegetativo, disseccamento delle foglie, concimazione |
Luglio- agosto | Prelievo dal terreno, divisione e conservazione |
Ottobre-novembre | Messa a dimora |
Da dicembre a febbraio | Radicazione invernale |
I narcissus si sviluppano in qualsiasi terreno, purché mediamente ricco e ben drenato. Non amano i terreni eccessivamente torbosi o umidi. Ricordiamo che i narcisi tendono ad inselvatichirsi, producendo ogni anno nuovi bulbi; se abbiamo poco spazio per coltivarli in estate inoltrata dissotterriamo i bulbi e diradiamoli. Volendo è anche possibile conservare i bulbi in luogo fresco ed asciutto e porli nuovamente a dimora in autunno.
La moltiplicazione della tazetta avviene generalmente utilizzando i bulbilli prodotti autonomamente dai bulbi ogni anno; i piccoli bulbi vanno staccati e posti nel terreno abbastanza distanziati, in modo che abbiamo sufficiente spazio per ingrandirsi. I narcisi si possono moltiplicare sia per via gamica che per via agamica. La prima opzione è fortemente sconsigliata perché le caratteristiche specifiche della cultivar si vanno a perdere ed è un processo molto lungo. La seconda invece è davvero alla portata di tutti. Si deve procedere al momento dell’estrazione dei bulbi dal suolo (il periodo ideale è giugno-luglio), quando il terreno sia ben asciutto in maniera che risulti semplice ripulire le radici dalla terra, semplicemente con uno spazzolino. A quel punto si possono dividere i bulbilli dall’esemplare madre. Volendo si può procedere con un bagno a base di acqua e fungicida per evitare che dalla ferita penetrino agenti patogeni. I bulbilli in autunno andranno inseriti in vasetti e trattati normalmente, con abbondante concime durante il periodo vegetativo, per permettere loro di crescere in dimensione. Normalmente cominciano a fiorire dal terzo anno.
La divisione va effettuata alla fine del periodo vegetativo, quando tutte le foglie siano completamente secche. Bisogna estrarre i bulbi dal terreno e dividerli dai bulbetti laterali che si sono creati. Vanno poi fatti asciugare all’ombra e conservati in un posto fresco e asciutto fino all’autunno, quando potranno essere nuovamente interrati. Per mantenere bene i bulbi è importante anche evitare che i fiori vadano a seme, sprecando energie. Tagliamo quindi il fiore appena sarà appassito.
Come tutte le bulbose, anche le tazetta necessitano di essere concimate dall’inizio del ciclo vegetativo, dalla fine dell’inverno, a quando le foglie sono completamente secche. Nella prima fase è bene utilizzare un concime con un alto tenore in fosforo, per favorire la fioritura. Dopo si può somministrare un prodotto in cui sia prevalente il potassio che aiuta la pianta ad immagazzinare sostanze nutritive nel bulbo e a dare fioriture nell’anno venturo.
Sono piante in genere molto rustiche e, a parte le zone di alta montagna, non hanno problemi a superare anche gli inverni più rigidi. È per questo che crescono spontanei o si sono spontaneizzati in buona parte del nostro paese.
Temono particolarmente il terreno molto umido e la carenza di sole e ventilazione, che favoriscono lo sviluppo di marciumi e di muffe. Talvolta vengono attaccati da acari e da afidi.
Onorare i propri defunti con un tocco di eleganza e raffinatezza è possibile affidandosi alla singolarità e purezza del fiore di Narciso, da sempre simbolo di bellezza e originalità, nonché spesso associato al significato e senso della morte. Oltre che per adornare candidamente prati, aiuole, giardini e terrazze, ma anche interni tra i più svariati, questo bulbo dal profumo inconfondibile, è particolarmente consigliato inoltre per ornare anche le ricorrenze più serie e impegnate. Grazie alla tossicità della sua testa, questo fiore è particolarmente resistente soprattutto agli attacchi animali e gode di un particolare grado di difesa: dai suoi fiori si espande infatti un naturale insetticida (chiamato piretro) che non va però a incidere negativamente e direttamente sull'uomo, come avviene spesso e per la maggior parte degli insetticidi di origine non naturale, ma sintetica. Già in epoche antiche, prima gli egizi e poi i greci avevano individuato nel narciso la decorazione ideale per decorare le proprie reliquie.
Tutti conosciamo il narciso ed il suo bellissimo fiore ma non tutti sappiamo che sono moltissime le varietà e le cultivar che si possono coltivare. Il numero dei fiori di narciso e di tutte le varietà non è ben definito ma supera ampiamente il centinaio. In linea di massima è possibile distinguere fra alcune genealogie ed alcune caratteristiche comuni a diverse specie.
Possiamo in primo luogo raggruppare le varietà dei fiori di narciso in base al colore del fiore. In questo modo troviamo così narcisi a fiore giallo, narcisi a fiore bianco e narcisi a fiore bianco con interno arancio. Queste sono le 3 principali tipologie di fiore di narciso all'interno delle quali possiamo poi trovare numerose varietà dalle caratteristiche simili ma sempre differenti e particolari.
La corona ed i petali sono poi altri due parametri che distinguono i fiori di narciso. Il colore della corona è un elemento importante e facile da vedere per riconoscere le varietà ma soprattutto è un aspetto molto apprezzato dal punto di vista estetico. I petali invece possono essere singoli o doppi e la loro forma è quasi sempre la stessa.
Per coltivare dei bellissimi narcissus bisogna partire dai bulbi, ma dove si possono trovare questi bulbi? La risposta è molto semplice: su internet, in un garden center e per buona parte dell'anno pure al supermercato.
I
bulbi di narciso una volta piantati possono essere lasciati stare anche per molti anni. Si ambienteranno e moltiplicheranno nel terreno dando fiori ad ogni stagione. Tuttavia se notiamo che alcuni bulbi iniziano a perdere di vigore e produrre meno fiori possiamo dissotterrarli dal terreno e tagliarli in due. La divisione stimolerà i bulbi e li spingerà a produrre nuove bellissime fioriture.
Un altro piccolo accorgimento per non affaticare i bulbi è quello di eliminare i fiori appassiti e le foglie rinsecchite dalla pianta attraverso una leggera potatura. Quest'operazione alleggerirà la pianta ed il suo dispendio energetico permettendo di concentrare i suoi sforzi sulle parti vive lasciando stare quelle rinsecchite.
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