Nepenthes hookeriana
Il genere Nepenthes comprende moltissimie specie diverse, diffuse per la maggior parte in un area che va dal Madagascar, alla Cina sino all'Indonesia, Malaysia e Borneo.
Sono piante tropicali, abituate ad un certo tipo di clima, particolarmente umido e caldo, anche se esistono diverse eccezioni. La Nepenthes è una pianta semi rampicante, dotata di foglie grandi e solitamente lanceolate. Una pianta adulta, soprattutto nel proprio ambiente naturale, può attingere dimensioni davvero ragguardevoli che sfiorano i venti metri! La pianta nella prima fase del proprio sviluppo tende a crescere a "rosetta", mentre nella fase adulta Nepenthes inizia la sua crescita a "liana". Le trappole, dette "ascidi", sono poste alle estremità delle foglie, ed hanno una forma molto somigliante ad un bicchiere o una brocca. Alcune specie di Nepenthes, come la Rajah, possono addirittura sviluppare ascidi con una capacità superiore ai due litri..
Gli ascidi delle Nepenthes vengono suddivisi in tre parti ben distinte. La parte superiore, il bordo della trappola, è detto peristoma, ed è la parte predisposta ad attrarre le prede.
La parte interna superiore degli ascidi è spesso, in molte specie, la zona più estesa della trappola. Questa parete è formata da diverse piccolissime squame, che rendono impraticabile la scalata verso l'esterno per le prede, che non faranno altro che scivolare e cadere all'interno dell'otre, dove si trova il liquido digestivo.
La parte inferiore invece presenta una parete interna ricoperta da piccole ghiandole che secernono un liquido digestivo, molto somigliante a quello dello stomaco, col quale la pianta potra liquefare le vittime. Le stesse ghiandole hanno poi la funzione anche di riassorbire le prede sciolte e digerite. Per impedire che tale liquido possa essere diluito dalle piogge, gli "ascidi" sono dotati di un copechietto detto "opercolo", che ha la funzione di impedire l'ingresso dell'acqua ma non delle prede.
Le nepenthes sono piante carnivore molto diffuse in commercio: oltre alle lunghe liane da cui sono costituite, veniamo attirati subito dalla bellezza e singolarità dei loro ascidi, foglie modificate che servono a catturare le prede, il più delle volte insetti (ma le più grandi possono anche catturare piccoli mammiferi)
La coltivazione non è però alla portata di tutti e va affrontata con serietà e dedizione: richiede temperature e umidità elevate oltre ad attenzioni particolari per quanto riguarda il substrato e la qualità dell’acqua. Il mondo delle piante carnivore può però davvero risvegliare la nostra passione per il verde, specialmente dopo aver appositamente allestito un terrario.
LA NEPENTHES IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Nepentaceae, gen. Nepenthes |
Tipo di pianta | Pianta carnivora, liana, da appartamento (terrario) |
Manutenzione | difficile |
Rusticità | bassa |
Temperatura minima (lowland) | 18°C |
Temperatura ideale (lowland) | 20-35°C |
Irrigazioni | frequenti |
Umidità | 70-80% |
Aerazione | Bassa, ma regolare |
Luce | Abbastanza intensa, per almeno 14 ore al giorno costanti |
Substrato | Povero e drenante (bark, perlite, torba acida di sfagno, sabbia, fibra di cocco); anche su zattera |
Parassiti e malattie | Crittogame, stress da coltivazione errata |
Propagazione | Talea di stelo |
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Tratteremo solo la coltivazione riguardante gli ibridi più diffusi, dato che la coltivazione di altre specie, come ad esempio le Higland, richiede cure particolari e molto precise.
Le Nepenthes possiedono un apparato radicale estremamente ridotto, quindi non è necessario un vaso di grandi dimensioni, nemmeno quando la pianta cresce molto. Il
substrato dovrà essere composto da torba di sfagno e perlite in parti uguali, o eventualmente è possibile alleggerire il tutto con una parte di vermiculite. Estremamente indicato come substrato è l'utilizzo assieme alla torba di una particolare corteccia vegetale, utilizzata nella coltivazione delle orchidee, detta "Bark".
Nepenthes deve essere esposta al
sole diretto durante la stagione calda dell'anno, evitando esposizioni eccessive durante i periodi più torridi. E' necessario, se non addiritura fondamentale, vaporizzare molto di frequente la pianta per aumentare l'umidità e facilitarne cosi la crescità. Molto importante è anche abbondare con l'acqua, esclusivamente demineralizzata o piovana, che è necessario somministrato ogni giorno. Queste piante si trovano inoltre a proprio agio tenute e coltivate in serrette semplici, come quelle che si trovano nei negozi di giardinaggio. In questo caso però è necessario controllare che la temperatura della serra non raggiunga temperature eccessivamente elevate che possano portare la pianta alla morte.
All'arrivo dell'
inverno riporre la Nepenthes all'interno, perché essnedo tropicale perirebbe alle rigide temperature delle nostre zone.Durante tale periodo esporre la pianta ad una buona fonte di luce, come ad esempio una finestra, e continuare con le vaporizzazioni di frequente. Per evitare il rischio di marciume alle radici, sarà necessario ridurre le dosi di acqua, controllando esclusivamente che il substrato sia umido.
Seguendo questi pochi consigli, si potrà avere un ottimo esemplare di Nepenthes, in grado di stupire ed incuriosire parenti e amici.
Le specie più comuni in commercio appartengono quasi tutte alla categoria “lowland”; sono le
nepenthes più semplici da coltivare, ma richiedono comunque un impegno non indifferente. Per riprodurre le condizioni ambientali ideali è quasi sempre necessario disporre di una serra riscaldata o, meglio ancora, di un terrario.
Se siamo alle prime armi optiamo preferibilmente per degli ibridi: generalmente molto più tolleranti, ci daranno modo di impratichirci con questi vegetali così particolari.
Si tratta per lo più di liane terresti o epifite che crescono vicino o sopra agli alberi. Gli steli sono legnosi, di dimensioni molto varie: le più piccole raggiungono al massimo 50 cm, le più grandi superano agevolmente i 20 metri complessivi. Si tratta di piante dioiche: ognuna porta perciò solo fiori femminili o maschili. La loro produzione, in coltivazione, è estremamente rara, ma rappresentano comunque una grande attrattiva. Sono piccoli e raggruppati in spighe terminali, generalmente di color verde, crema o malva.
Le foglie sono però il loro aspetto più ricercato: alterne, ovali o lanceolate, recano, come prolungamento delle nervature, delle “urne” membranose sormontate da un coperchio, che si apre e si chiude. Sono i cosiddetti “ascidi”. All’interno vi è un liquido appiccicoso che rappresenta (insieme al colore appariscente degli ascidi) una grande attrattiva per le prede: quando entrano non riescono più a liberarsi e vengono digerite grazie agli enzimi presenti.
Queste piante hanno sviluppato la capacità di “cacciare” a causa dell’estrema povertà del suolo e dell’ambiente in cui devono crescere. Senza questa “integrazione” la loro vita sarebbe impossibile.
IL CALENDARIO DELLE NEPENTHES |
Acquisto | Possibilmente in primavera |
Fioritura (rara) | Luglio-agosto |
Concimazione | Ogni 10-15 giorni |
Irrigazione | Ogni giorno |
Talea di stelo | Fine inverno |
Rinvaso | Fine inverno, ogni 4-5 anni |
Le specie di questo genere sono circa ottanta, anche se molte non sono state ancora classificate.
Queste piante possono essere suddivise principalmente in due categorie: le lowland e le highland.
Le lowland sono specie che crescono a bassa quota, abituate a temperature calde e molto umide, sia di notte che di giorno. Essendo piante tropicali, necessitano di questo determinato clima anche durante l'inverno.
Le highland, invece, sono Nepenthes di alta quota o di montagna. Necessitano di climi estremamente complessi da riprodurre artificialmente. Crescono infatti ad alta quota, sulle cime dei monti in Asia, come ad Esempio sul monte Kinabalu, una riserva naturale splendida e ricca di specie rare. Tali piante necessitano di climi non troppo caldi durante la giornata, mentre di notte esigono un forte sbalzo termico, il tutto però con un alta concentrazione di umidità.
Le piante, che solitamente possiamo trovare nei negozi o nei garden, sono ibridi molto robusti di specie Lowland , ovvero di bassa quota. L'ibrido più comune è Nepenthes ventrata, dato dall'ibridazione di N. ventricosa e N. alata.
Questa particolare pianta è molto bella e resistente, anche se molto lontana dall'avere i colori e le forme delle cugine Highland di alta montagna. Un altro ibrido diffuso è N. maxima x Mixta, anche se risulta essere più lento e impegnativo, possiede ascidi estremamente colorati e grandi.
Queste piante appartengono alla grande famiglia delle Nepentaceae e al suo unico genere Nepenthes; le specie sono numerosissime, ma provengono tutte dalle fasce tropicali del pianeta, in particolare dall’Indocina, Nord dell’Australia, Sri Lanka e dalla fascia costiera orientale del Madagascar. Il loro habitat di origine sono le foreste pluviali, ma con climi abbastanza differenti. Le possiamo trovare dal piano fino a più di 3000 metri sul livello del mare. Ai fini della coltivazione vengono generalmente suddivise in due categorie:
- Le
lowland, provenienti dalle pianure, sono poco rustiche, vogliono temperature e umidità molto alte. Sono le più frequenti in commercio poichè sono più semplici da coltivare, specialmente negli appartamenti cittadini
- Le
highland, sono più tolleranti nei confronti del freddo, visto che in natura crescono in quota. Per vivere bene necessitano però di forti escursioni termiche tra giorno e notte, non sempre riproducibili senza particolari attrezzature.
Le nepenthes lowland non sono assolutamente rustiche: i primi segni di sofferenza si notano già quando si scende sotto i 18°C. Fortunatamente l’escursione termica tra giorno e notte non è, in questo caso, strettamente necessaria. Dovremo limitarci a mantenere temperature, costanti, comprese tra i 20 e i 35°C (variando un po’ tra inverno e estate). Il modo migliore per creare queste condizioni è coltivarle in un terrario, munito di riscaldatori (ottimi i cavetti per acquari o i tappetini da germinazione). Ricordiamoci sempre che gli sbalzi di temperatura sono pericolosissimi: se dobbiamo spostare le nostre nepenthes ricordiamoci di riscaldare gli ambienti in cui passeremo.
Questo è un altro aspetto cui prestare grande attenzione. Queste insettivore hanno l’assoluta necessità di vivere in un ambiente con tasso di umidità altissimo, sempre compreso tra il 70 e l’80%. Per questa ragione, anche durante la bella stagione, non è quasi mai consigliabile portarle all’esterno. Nel terrario potremo invece preparare un fondo con dell’argilla espansa, da bagnare regolarmente. Inoltre potremo installare dei nebulizzatori temporizzati oltre ad un termo igrometro. Quest’ultimo è un elemento indispensabile in quanto ci consentirà di monitorare attentamente umidità e temperature.
Ricordiamoci che un repentino abbassamento di uno o entrambi questi parametri può rivelarsi un importantissimo fattore di stress e causare la perdita di foglie o addirittura di tutta la pianta.
Altro aspetto cui prestare grande attenzione: le nepenthes amano gli ambienti chiusi e la quasi totale assenza di movimento d’aria. Ciò contrasta però in maniera evidente con la prevenzione delle crittogame, uno dei principali nemici di queste piante.
Per conciliare le due esigenze si può agire in diverse maniere. Se il nostro terrario è piccolo e spartano potremo aerarlo due volte al giorno per circa 10 minuti, curando che le condizioni ambientali della stanza non siano molto diverse. Se vogliamo invece una soluzione più sicura e “meccanizzata” potremo inserivi delle ventole temporizzate che in continuità, con molta delicatezza, o a intervalli regolari interverranno per cambiare una percentuale dell’aria presente.
Anche questo è un fattore determinante: lo sviluppo di queste piante e dei bellissimi ascidi sono determinati in particolare da una corretta illuminazione. Bisogna prestare attenzione in particolare alla sua intensità e alla sua durata oltre alla specifica colorazione. Determinante è sotto questo aspetto il rispetto del fotoperiodo: in tutte le stagioni la luce le deve raggiungere per almeno 14 ore al giorno. Questa condizione, specialmente in inverno, non è ottenibile nel nostro paese in maniera naturale. È di conseguenza necessario fare ricorso ad appositi neon, da accendere e spegnere manualmente o tramite temporizzatori. L’intensità non dovrà mai essere eccessiva visto che potrebbe causare bruciature: scegliamo delle luci fredde, intorno ai 6400 K.
Le piante tenute fuori da terrari (è consigliato solo per gli ibridi) vanno sempre protette dalla luce diretta proveniente dalle finestre. Soprattutto nei mesi estivi schermiamo le finestre con delle tende leggere di colore chiaro.
Queste carnivore vogliono un substrato perfettamente drenante, povero di nutrienti (quasi inerte) e possibilmente a pH acido o subacido. Un prodotto ottimale si può ottenere mescolando diversi materiali, ricordandoci però che questa determinata specie non ama particolarmente la torba, che influisce negativamente sulla sua crescita vegetativa.
Un mix ideale risulta composto da bark (trattato come quello per orchidee) e perlite in parti uguali con l’aggiunta di un po’ di torba acida di sfagno. Questi prodotti si possono acquistare presso rivenditori specializzati; ottime alternative sono la fibra di cocco e la sabbia di fiume.
Il rinvaso va fatto il più raramente possibile, ogni 4-5 anni. Scegliamo contenitori in plastica, larghi e profondi circa 20 cm.
In natura si idratano esclusivamente con acqua piovana o quella presente nell’atmosfera: per questa ragione sono estremamente sensibili ai sali e a tutti i minerali presenti. Per tutti gli usi dobbiamo evitare quindi di usare quella proveniente dal rubinetto (spesso molto calcarea e trattata con cloro). Scegliamo possibilmente acqua osmotizzata (quella venduta per il ferro da stiro) o derivante da deumidificatori o condizionatori. Possiamo raccogliere anche quella piovana, attendendo però almeno dieci minuti dall’inizio dell’acquazzone: in questa maniera buona parte degli inquinanti presenti nell’aria saranno già stati dilavati. Una buona alternativa è anche quella in bottiglia, a patto che il residuo fisso sia molto basso.
Irrighiamo frequentemente, possibilmente dall’alto. In tutte le stagioni controlliamo sempre la temperatura del liquido: deve avvicinarsi il più possibile a quella del terrario. Eviteremo così sbalzi che potrebbero stressare o danneggiare irreparabilmente radici e foglie.
Come abbiamo detto le nepenthes crescono in un substrato estremamente povero. Per crescere si approvvigionano di nutrienti tramite le foglie e con la cattura di insetti. Per stimolare la loro crescita possiamo somministrare ogni 15 giorni un concime equilibrato, scegliendo possibilmente tra quelli specifici per orchidee. Se sono già presenti degli ascidi possiamo introdurvi dei piccoli insetti (vivi), pezzettini di pollo crudo o anche dell’albume d’uovo.
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Questi tipo di pianta si presenta come un esemplare carnivoro. Nasce e cresce in paesi orientali dove il clima si presen
visita : nepenthes
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