Addobbi natalizi
Il tempo stringe, è ora di addobbare a festa la casa, per prepararci a celebrare la festività più importante dell'anno. Il Natale, principalmente festa religiosa, ci invita all'intimità domestica ed al calore della famiglia, che in questi giorni si riunisce attorno al presepe, ricostruzione in miniatura del luogo di nacita di Gesù, rappresentata per la prima volta da San Francesco a Greccio, per ricordare questo momento lieto per tutta l'umanità; in molti paesi a questa ricorrenza si sono accostate, nel corso dei secoli, usanze provenienti da antichi popoli, come l'utilizzo dell'agrifolgio e del vischio, oppure l'albero di Natale, che si fondono con la tradizione cristiana.
I popoli antichi hanno da sempre festeggiato, durante le settimane a cavallo del solstizio d'inverno, il momento dell'anno in cui la notte è più lunga del giorno; questa festività ha il profondo significato di celebrare la vittoria della luce solare sulle lunghe notti invernali, anche con l'intento di propiziare i giorni a venire, l'avvicinarsi della primavera e le messi.
Gli addobbi che ci accingiamo a preparare quindi sono densi di simboli e significati, non provengono soltanto dall'era del consumismo.
L'utilizzo dell'abete addobbato durante l'ultima settimana di dicembre deriva dalle antiche tradizioni mitteleuropee e nordiche; per i popoli che vivevano in queste zone l'abete simboleggiava il punto d'unione tra il cielo e la terra, tra gli dei e l'uomo. Durante il solstizio d'inverno si usava decorare questo albero per propiziare l'avvenire e le nascite. L'utilizzo di decorazioni dorate o argentate dovrebbe propiziare la ricchezza e il benessere materiale; le luci brillanti sono invece il simbolo della nuova luce che illuminerà il mondo dopo il solstizio. Tutti questi simboli sono stati nel tempo ricollegati alla fede cristiana, con l'albero di Natale a simboleggiare la croce, le luci ci ricordano Gesù, luce del mondo, mentre le altre decorazioni rappresentano i doni che gli uomini fanno al Bambino; da questo deriva anche la tradizione di appendere all'albero dei piccoli dolci, dei pacchettini o dei biscotti. L'uso delle palline di vetro sembra derivare da una leggenda: nella notte di Natale, tra i pastori che andavano alla capanna, per onorare Gesù Bambino, c'era anche un giocoliere, tanto povero da non poter portare in dono nient'altro che i suoi giochi di prestigio; ma le palline del giocoliere fecero ridere il bambino, e da allora vennero utilizzate come decorazione, per ricordare che anche una semplice pallina colorata può essere un dono gradito.
L'abete e le conifere in genere sono fin dall'antichità anche simbolo di antività, già a partire dai tempi degli egizi, per i quali era l'albero sotto cui nacque l'antico dio Biblos; per i greci l'abete bianco era sacro alla dea Artemide, protettrice delle nascite.
Addobbare l'albero
La tradizione di Babbo Natale proviene dalla vita di un santo della tradizione nord europea, si tratta di San Nicola, o San Nichlaus, divenuto nelle lingue anglofone Santa Claus. Si narra che durante la sua vita San Nicola portasse dei doni, in cibo o altri oggetti utili per la vita quotidiana, ai poverelli; volendo che il suo dono rimanesse anonimo San Nicola usava lasciare gli oggetti senza farsi vedere, gettandoli nei camini spenti o lasciandoli alle finestre delle case. Da qui deriva l'usanza dei nostri giorni, che si è mescolata ad usanze più antiche; già gli antichi romani festeggiavono il giorno del sole in questo periodo dell'anno, scambiandosi doni simbolici, come candele o piccoli oggetti, come segno di futura abbondanza. L'uso di fare doni a Natale deriva anche dalla tradizione cristiana: come i pastori ed i Re Magi portavano doni a Gesù Bambino, così un tempo si usava portare dei piccoli doni in chiesa per la messa natalizia; nel tempo questi doni per Gesù sono diventati doni per tutti i bambini, che vengono portati tradizionalmente, dai Re Magi, da Babbo Natale o da Gesù Bambino stesso. In alcune zone questi doni vengono portati da Santa Lucia, il giorno 13 dicembre, oppure dalla Befana, il giorno 6 gennaio. I regali natalizi sono da sempre simboli di vita e abbondanza.
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I colori utilizzati durante il natale evocano i simboli più utilizzati; il verde è il colore delle piante tipiche di Natale: l'abete e l'agrifolgio; il rosso è il colore che pe gli antichi rappresentava la vita, la femminilità, l'abbondanza; l'oro e l'argento sono i colori dei metalli più preziosi, che simboleggiano la ricchezza, e quindi evocano un futuro florido.
Le luci con cui si decorano le case, l'albero di Natale ed i giardini, oltre ad aggiungere un tocco allegro alle fredde notti invernali, sono il simbolo della vita, e soprattutto della vita che ha il predominio sulla morte; anche in questo caso a partire da un segno di origine pagana, le luci possono manifestare anche il simbolo cristiano di Gesù Cristo, vera luce. La famiglia irradiata dalle luci natalizie viene colpita dalla luce dell'amore di Cristo.
Per i popoli antichi il vischio era la manifestazione divina in terra, infatti credevano che questa pianta, priva di radici, si sviluppasse solo sugli alberi colpiti dal fulmine: dove la divinità colpiva con la sua potenza, si sviluppava il vischio, segno della presenza divina sulla terra. Da queste tradizioni discendono anche gli usi terapeutici del vischio, pianta sacra per gli antichi druidi, come era sacra la quercia, pianta su cui spesso si viluppa il vischio. Anche in questo caso possiamo notare come una pianta possa simboleggiare la rinascita, la vita e la presenza divina nel mondo: tutti simboli legati al solstizio d'inverno e contemporaneamente alle tradizioni cristiane. Baciarsi sotto il vischio è un gesto di buon auspicio e di pace. Inizialmente il vischio era una pianta maledetta, il cui legno, narrano antiche leggende, venne usato per fabbricare la croce.
All'agrifoglio spetta un posto d'onore nelle tradizioni celtiche; narra la leggenda che il figlio di Odino e della dea Frigg, Baldur, venne ucciso dal suo più grande nemico, che, con uno stratagemma, armò la mano del fratello di Baldur; utilizzò a questo scopo una freccia fabbricata con legno di vischio, unica pianta a cui il dio non era invulnerabile; la madre di Baldur pianse sulla pianta da cui veniva la freccia mortale e le sue lacrime si tramutarono in bacche perlacee; da allora il vischio divenne pianta proibita e maledetta, mentre l'agrifoglio, su cui Baldur era caduto, divenne pianta sacra; le verdi foglie brillanti si sporcarono del sangue di Baldur, che si tramutò nelle bacche rosse che ancora oggi usiamo nelle decorazioni. L'agrifoglio veniva utilizzato anche dagli antichi romani, che usavano regalarne dei ramoscelli per propiziare la fertilità.
Le stelle di Natale sono piante sempreverdi, provenienti dal Messico, e proprio da questo lontano paese arriva la leggenda da cui sembra nascere la tradizione dell'utilizzo come regalo natalizio: nella notte di Natale un tempo si usava portare in chiesa, per la messa, un piccolo regalo per Gesù Bambino, tra i molti convenuti c'era una piccola bambina, tanto povera da non aver portato niente in dono; un amico le disse che, essendo lei tanto povera, Gesù avrebbe accettato qualsiasi cosa come regalo. Quindi la bimba raccolse da terra un ramoscello da un cespuglio selvatico, mentre si avvicinava alla chiesa le foglie della pianta si tinsero di rosso in modo da diventare uno sfarzoso mazzo di fiori, dono degno di un re, e da allora le poinsettie si colorano vivacemente all'approssimarsi del Natale.
Le leggende che ricollegano le piante natalizie a simboli antichi sicuramente derivano anche dal fatto che tutte queste piante, a partire dall'abete, sono di aspetto molto gradevole anche in pieno inverno; quando gli alberi sono spogli e la gran parte dei fiori sono ormai secchi, queste piante sono sfarzosamente colorate, o portano bacche, o hanno foglie lucide e brillanti, che le rendono adatte per decorazioni e regali.
Se volete un bianco Natale, partite dai fiori! Le roselline bianche possono essere utilizzare per realizzare un'elegante centrotavola natalizio, magari inserendo nel mezzo una candela, sempre bianca. Se invece volete realizzare delle composizioni più rustiche unite, in un cestino di vimini, agrifoglio, pigne e qualche piccola melina rossa. Realizzerete così un piccolo capolavoro che porterà calore nella vostra casa, rievocando i simboli della stagione fredda. Gli addobbi floreali possono essere realizzati anche con fiori finti, fatti con stoffa, raso o altri tessuti. In questo modo le vostre decorazioni potranno durare più a lungo e potranno essere anche impreziosite con dei brillantini, per creare dei punti luce nella vostra casa. Insomma, rendere ancora più festoso il vostro Natale, scegliete i fiori: veri, secchi o finiti, daranno un tocco in più alle vostre ricorrenze.
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