Rosa selvatica, Rosa canina - Rosa canina
Nome: Rosa canina L.
Raccolta: Le foglie e i semi in estate, i petali prima della fioritura.
Proprietà: i petali: lassativo, astringente, rinfrescante; le foglie: lassativo e rinfrescante; i semi: rilassante e vermifugo.
Famiglia: Rosacee.
Nomi comuni: rosa delle siepi, rosa di macchia, caccavelle, spina novella.
Habitat: Nelle siepi fino ai 1500 metri di altezza.
Conservazione: le foglie si usano fresche, i semi si fanno essiccare al sole e si conservano in vasi d vetro, i petali vanno essiccati all’ombra, distesi in sottili strati.
Uso: uso interno: infuso di tutte le parti della pianta; uso esterno. Infusi delle foglie per applicazioni antiinfiammatorie.
Note: Lasciando in infuso per una giornata in acqua bollente 50 grammi di petali e filtrando il liquido attraverso maglie piccole in vaso di miele, si ottiene il miele rosato. Lasciarlo quindi riposare per qualche ben chiuso in un luogo scuro.
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- Nome: Eryngium campestre L.Raccolta: Le foglie in estate, le radici dall'autunno fino alla raccolta delle foglie.Proprietà: Sudorifero,diuretico, lassativo, aperitivo.Famiglia: Ombrellif...
- Nome: Lamium album L.Raccolta: Nel periodo della fioritura.Proprietà: depurativo, astringente, antiemorragica.Famiglia: Labiate.Nomi comuni: Urtia bianca, lamio, ortica morta....
La rosa canina, o rosa di bosco, è una pianta ben conosciuta da chi ami le passeggiate nel verde visto che cresce, dalla pianura alla montagna, ai bordi delle strade sterrate e nei terreni incolti. È senz’altro un arbusto dall’aspetto un po’ rustico e disordinato, ma vale la pena di rivalutarlo e tornare ad inserirlo anche negli spazi verdi privati. Può infatti essere un buon soggetto da impiegare come esemplare isolato oppure per la creazione di siepi libere, in purezza o in abbinamento ad altre essenze. Ha l’indubbio vantaggio di richiedere pochissima manutenzione e di essere resistente a insetti e crittogame, evitandoci così lavorazioni e utilizzo di agrofarmaci.
La sua fioritura è molto gradevole e richiama un gran numero di insetti impollinatori (api, bombi e farfalle). Alla fine dell’estate il suo aspetto sarà ulteriormente valorizzato dai cinorrodi (“bacche”) di un bel rosso acceso. A maturità possono essere raccolti per vari usi culinari. Possiamo in alternativa decidere di lasciarli sulla pianta, diventando, durante l’inverno, un irresistibile richiamo per i piccoli uccelli.
LA ROSA CANINA IN BREVE |
Dimensioni | Fino a 5 m x 3 m |
Colore dei fiori | Rosa chiaro, bianco, rosso |
Fioritura | Unica nell’annata, da aprile a giugno, sui rami dell’anno precedente |
Terreno | Argilloso, calcareo, ricco, profondo; adattabile |
Esposizione | Sole, mezz’ombra |
Rusticità | Molto rustica (fino a -20°C) |
Umidità del terreno | Fresco ma ben drenato |
Irrigazioni | Seguire solo il primo anno |
Utilizzo | Esemplare isolato, siepi informali, aree naturali |
Crescita | Rapida |
Manutenzione | Bassa e facile |
Propagazione | Seme, talea, propaggine, prelievo di polloni |
La rosa canina è un arbusto sarmentoso e spinoso, capace di crescere fino a 5 metri. È endemica dell’Europa e dell’Asia occidentale, ma oggi cresce spontaneamente anche nel continente nordamericano.
Ha foglie, alterne, composte da 5-7 foglioline ovate e dentate di dimensioni molto variabili, di color glauco sul fronte, verde opaco sul retro.
I rami sono lunghi ed eretti, ma incurvati alla cima, dotati di spine piccole e ricurve. I boccioli fuoriescono dagli internodi, per tutta la lunghezza, singoli o in piccoli gruppi. I fiori, solo primaverili, sono, nella varietà più comune, di un bel rosa tenero (ma si possono trovare cultivar nel bianco e più raramente nel rosso).
Sono composti da cinque petali e al centro vi è un bel ciuffo di stami dorati e dotati di un leggerissimo profumo.
I cinorrodi sono rossi e lucidi, di forma ovoidale e giungono a maturazione tra settembre e ottobre. Al centro della polpa sono contenuti gli “acheni” dotati di piccoli peli che risultano irritanti, se ingeriti.
La rosa canina sotto questo aspetto è poco esigente. Si accontenta anche di terreni poveri o sassosi. Per avere una bella pianta, vigorosa e fiorita, è però bene fornirle un substrato ricco, anche argilloso, capace quindi di mantenersi fresco a lungo.
Il periodo migliore per la messa a dimora è la metà dell’autunno, specialmente se parliamo di soggetti a radice nuda. Lavorando in questo momento ci garantiremo una buona crescita e fioritura già dal risveglio vegetativo. Si può tuttavia operare anche alla fine dell’inverno o in altri periodi dell’anno (in quest’ultimo caso esclusivamente per piante con pane di terra).
Scaviamo una buca profonda e larga almeno 50 cm. Sul fondo creiamo uno strato drenante con della ghiaia e poi aggiungiamo una buona quantità di stallatico maturo o cornunghia. Accorciamo leggermente le radici e poniamo la pianta nella sua collocazione.
Sminuzziamo la terra estratta, inglobiamo un poco di ammendante organico e una manciata di fertilizzante a lenta cessione. Chiudiamo la buca e creiamo una montagnola intorno al colletto. Irrighiamo abbondantemente. Accorciamo leggermente i rami.
Nel caso abbiamo acquistato la pianta per corrispondenza o se risultasse disidratata è sempre consigliabile effettuare precedentemente l’inzaffardatura.
IL CALENDARIO DELLA ROSA CANINA |
Fioritura | Da aprile a giugno |
Concimazione | Autunno (stallatico) e primavera (granulare) |
Pulizia dai rami esausti | Fine inverno |
Potatura di contenimento | Fine di giugno |
Raccolta cinorrodi | Da settembre a dicembre |
Pegging down | Da settembre a novembre |
Messa a dimora a radice nuda | Autunno, fine inverno |
La rosa canina può raggiungere dimensioni notevoli. Se vogliamo crescerla come esemplare isolato sarà bene lasciare almeno 2,5 m liberi in ogni direzione. Se preferiamo invece creare una siepe collochiamo le piante a circa 1,5 m di distanza una dall’altra.
In quasi tutta Italia il posizionamento ideale è sole-mezz’ombra. Nelle regioni meridionali è chiaramente consigliata una posizione un poco più riparata dal caldo, specialmente nel caso di terreni poveri e drenanti.
La rosa canina non è esigente e non teme il freddo. Predilige, come tutte le rose, i climi freschi e con ampie escursioni termiche. È quindi la pianta ideale per il Nord e il Centro, specialmente nelle zone collinari e pedemontane. Nelle regioni meridionali e sulle coste potrebbe patire un poco il caldo. È quindi bene riservarle una collocazione un poco più ombrosa, curare maggiormente la tessitura del suolo e essere più assidui nelle irrigazioni.
La pianta andrà seguita con irrigazioni frequenti durante il primo anno dall’impianto, cercando via via di diradarle. Preferiamo sempre distribuzioni abbondanti, che penetrino bene nel terreno, a distribuzioni leggere e superficiali. In questa maniera la pianta svilupperà un apparato radicale robusto e profondo, capace di renderla in seguito totalmente autonoma.
In teoria dal secondo anno la pianta non dovrebbe più necessitare del nostro supporto, se non nelle regioni meridionali o costiere.
Non sono strettamente necessarie. Ad ogni modo questa rosa trarrà senz’altro beneficio dalla copertura del piede con stallatico, a metà autunno. Dalla primavera è sempre gradita (ogni circa 3 mesi) una distribuzione di concime granulare a lenta cessione per piante fiorite.
La rosa canina è autonoma e non richiede interventi regolari. Si possono rendere necessari tagli per contenimento (anche se è bene scegliere le piante badando alle loro dimensioni finali piuttosto che tagliarle continuamente) o di rinnovamento (per eliminare rami troppo vecchi, che di solito l’individuo stesso lascia seccare).
Il periodo ideale per gli interventi di pulizia è la fine dell’inverno, cercando le branche danneggiate o che risultino di un marrone troppo scuro.
Se vogliamo invece ridurre la dimensione è bene intervenire dopo la fine della fioritura (giugno). La rosa canina, infatti, fiorisce sui rami prodotti l’anno precedente. Tagliando in autunno danneggeremmo irreparabilmente la bellezza dell’esemplare nell’annata successiva.
Questo arbusto non richiede cure.
Chi volesse avere una pianta particolarmente fiorita può però dedicarsi, a partire dall’estate precedente, alla pratica del pegging down. Si tratta di piegare i rami (quando sono ancora flessibili) fino terra (bloccandoli in qualche maniera o ponendo all’apice dei pesi): la linfa scorrerà più lentamente e saranno prodotti molti rami secondari che, durante l’annata successiva, porteranno un gran numero di fiori che copriranno completamente l’esemplare.
Gli attacchi da parte di parassiti e crittogame sono rari o comunque così lievi da non necessitare di interventi specifici.
Curiosa è però la predilezione di una vespa, Rhodites rosae, per questa pianta: depone le proprie uova nelle gemme portandole a reagire creando una “galla” a forma di batuffolo di color verde rossiccio.
La rosa canina può essere propagata tramite semina, talea, propaggine, ma anche prelievo di polloni radicali.
Il metodo senz’altro più utilizzato è la semina, soprattutto in vivaio, visto che questa specie selvatica (e alcune sue varietà) è utilizzata tradizionalmente come portainnesto per rosai più delicati (quasi tutti gli ibridi): le sue radici sono infatti più sane e adattabili.
Per chi volesse tentare ricordiamo che affinché i semi germinino è necessario prima di tutto tenerli per almeno due mesi in un ambiente caldo e umido. In seguito andranno vernalizzati, cioè esposti per circa 4 mesi a temperature prossime allo O°C, mantenendo sempre alta l’umidità ambientale (di solito si pongono in frigorifero su dell’ovatta e vaporizzati spesso).
I cinorrodi di rosa canina si possono raccogliere da quando appaiono maturi, in genere verso settembre. L’ideale è però aspettare le prime gelate che conferiscono loro un sapore molto più dolce (oltre a renderle più tenere).
Prima di tutto bisognerà aprirli in due parti e togliere i “semi” che si trovano all’interno, cercando di eliminare il più possibile anche la peluria.
A quel punto si può decidere di gustarli crudi o cotti.
Possono essere inseriti in macedonie o usati nei centrifugati: in questa maniera potremo usufruire al massimo del loro alto contenuto in vitamina C.
In alternativa è possibile essiccarli e sminuzzali allo scopo di trarne delle tisane e dei decotti.
Più comunemente però vengono impiegati per la preparazione di marmellate.
Ecco come procedere:
- Dopo aver pulito 2,5 kg di bacche, si versano in 2 litri di acqua bollente e si lasciano cuocere per 15 minuti.
- Frulliamo e passiamo in un setaccio molto fine.
- Mettiamo in una pentola con 2 kg di zucchero e cuociamo fino a quando la consistenza risulti gelatinosa.
- Versiamo in vasetti sterilizzati e creiamo il sottovuoto
Varietà | Fiori | Dimensioni | Altre caratteristiche | Uso |
Rosa canina, specie | Semplici, bianco-rosati, leggermente profumati | 5 m x 3 m | Fogliame verde opaco con tocchi bluastriFrutti oblunghi rossi | Adatta come esemplare isolato, per siepi informali pure o miste |
Rosa canina var. exilis | Semplici, rosa pallido | H fino a 3 m | Frutti rotondi rossi | Per siepiMutazione spontanea nana della specie |
Rosa 'Kiese' | Semidoppi, color rosso ciliegia | H fino a 2,5 m | Grandi frutti rossi tondeggiantiSenza spine | Bella isolata o in siepe |
Rosa canina 'Inermis' | Semplici, rosa chiarissimo | H fino a 3 m | Fogliame verde luminosoSenza spine | Molto impiegata come portainnesto |
Rosa canina Laxa | Semplice bianco | H fino a 3 m | | Uno dei portainnesti più impiegati, ideale per suoli molto argillosi |
Rosa canina nitens | Semplice bianco | Fino a 3 m | Foglie lucide | |
Rosa canina 'Pfanders” | Semplice, rosa chiaro | Fino a 3 m | | Il più comune portainnesto in Germania |
Rosa canina 'Schmidts Ideal” | Semplice, bianco | Fino a 3 m x 2 m | Senza spine | Siepe, esemplare isolato |
'R. canina tomentella' Baker | Semplice, bianco | Fino a 4 m x 1,50 m | Fogliame tomentoso e profumato | Siepi |
'Rosa canina var. dumalis' | Semplice, rosa chiaro | Fino a 2,50 x 1,50 m | Fiori molto profumatiMolto resistente alle malattie | Siepi, aree informali |
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La rosa canina è un arbusto spinoso perenne originario dell’Europa e dell’Asia occidentale. La rosa canina si trova sopr
visita : rosa canina coltivazione
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